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 2010  febbraio 27 Sabato calendario

CHIESA, L’ORA DEGLI ITALIANI

I ministri vaticani Amato, De Paolis, Baldelli, Burke. Gli arcivescovi diocesani Dolan, Nichols, Léonard e altri quattordici presuli dei cinque continenti. Sono le nuove porpore di papa Benedetto. Secondo quanto si apprende in Vaticano, il terzo concistoro di Joseph Ratzinger dovrebbe aver luogo alla fine di novembre ed essere annunciato ad ottobre. Sarà il Papa a firmare l’elenco definitivo in cui fino all’ultimo potranno entrare e uscire i nominativi. Le poltrone disponibili sono 19 più le cinque che si libereranno all’inizio del prossimo anno quando altri porporati (Ruini, Panafieu, Vidal, Garcia-Gasco Vicente, Keeler) raggiungeranno gli ottant’anni e perderanno il diritto di entrare in conclave. Nelle diverse zone del pianeta e nelle varie correnti ecclesiastiche, gli aspiranti cardinali sono molti, perciò alcuni resteranno al palo per non sbilanciare troppo sul versante geopolitico la mappa delle gerarchie ecclesiastiche da cui uscirà la Chiesa di domani. «Non può essere un concistoro tutto incentrato sull’Italia o l’Europa», spiegano in Curia. Per dare «nuova linfa» al Sacro Collegio, considerato «il club più esclusivo del mondo», il Pontefice deciderà probabilmente di derogare al tetto massimo stabilito dalle norme vigenti di 120 cardinali elettori. Il 27 gennaio il porporato canadese Ambrozic, arcivescovo di Toronto dal 1990 al 2006, ha compiuto 80 anni. Quindi, il Collegio cardinalizio risulta attualmente composto da 182 porporati, di cui 111 elettori. Nei prossimi otto mesi «out» altri 10 cardinali: gli americani Maida e McCarrick, gli italiani De Giorgi e Giordano, lo spagnolo Herranz, il neozelandese Williams, il francese Poupard, il siriano Daoud, il camerunese Tumi e il lettone Pujats.
Nel concistoro di novembre per la creazione di nuovi cardinali, dunque, i posti disponibili saranno almeno diciannove. E nei primi due mesi del 2011 cinque porporati compiranno ottanta anni. Gli ecclesiastici della Curia romana per i quali la porpora è scontata sono il ministro del Bilancio (De Paolis), Segnatura (Burke), Penitenzieria (Baldelli), Cause dei Santi(Amato), Ordine di Malta (Sardi), San Paolo fuori le Mura (Monterisi), Unità dei cristiani (Koch, imminente successore di Kasper). Ad essi si aggiungono i nuovi responsabili delle congregazioni per il Clero, i Religiosi e i Vescovi la cui nomina verrà ufficializzata nei prossimi mesi al pari di quella dell’arcivescovo di Torino (in «pole position» il bertoniano Versaldi). Tra i capi dei Pontifici Consigli (cioè i ministri vaticani di seconda fascia per i quali la nomina cardinalizia non è «ex ufficio», automatica), sono candidati i responsabili della Cultura (Ravasi), Sanità (Zimowski), Immigrati (Vegliò), Testi legislativi (Coccopalmerio), Comunicazione (Celli). Considerati anche i tanti italiani in lista, alcuni di loro potrebbero essere rinviati al prossimo turno.
Inoltre, riceveranno la berretta rossa nelle diocesi gli arcivescovi Betori (Firenze), Romeo (Palermo), Marx (Monaco), Nycz (Varsavia), il cistercense Tempesta (Rio de Janeiro), Dolan (New York), Nichols (Westminster), il primate di Spagna Rodriguez Plaza (Toledo), Léonard (Buxelles), Duka (Praga). Nell’elenco papale potrebbero figurare anche Collins (Toronto), il salesiano milanese Fanizzi (Montevideo), Ranjith (Colombo),Pasinya (Kinshasa),Bakot (Yaoundé), Lwanga (Kampala), Okada (Tokyo), Maung Bo (Yangon), Twal(Gerusalemme).
Giacomo Galeazzi