Gianluca Agata, Il Riformista 25/2/2010, 25 febbraio 2010
3,4 MILIARDI DI DEBITI IL CALCIO INGLESE RISCHIA DI CHIUDERE
Il Manchester United ha più debiti di tutte le società della Bundesliga messe insieme. La Premier League è responsabile da sola del 56% del debito complessivo del calcio europeo. I suoi 3,4 miliardi di euro scarsi di debito sono più di quanto portano a bilancio Italia, Spagna, Francia e Germania messe insieme. Si chiama ”Europe’s club football landscape” ed è l’ultima relazione dell’Uefa sullo stato del calcio europeo che il quotidiano Guardian ha anticipato.
Più che un report, un vero e proprio atto di accusa verso il campionato inglese sull’orlo della bancarotta. Americani, asiatici e sceicchi arabi stanno portando la Premier sull’orlo del baratro perché i top club hanno bisogno di essere continuamente rifinanziati con soldi freschi e non riescono a generare quegli introiti che li mettono al riparo da ricapitalizzazione. Ma c’è di più. Con questo stato di cose, i milioni di debiti accumulati per la costruzione dei nuovi impianti rischiano di diventare un boomerang perché le banche potrebbero chiedere un piano di rientro e i club trovarsi sul lastrico dall’oggi al domani.
Un po’ di cifre. Il report analizza la stagione 2007/08. L’Inghilterra ha un debito di 3,4 miliardi di euro e asset, vale a dire beni, per 4,3 miliardi. Ciò che spaventa gli analisti è proprio la differenza tra debiti e beni, che si sta sempre più ridimensionando. Gli introiti non bastano se è vero che il solo Manchester United ha 814 milioni di euro di debiti più dei trentasei club tedeschi (prima e seconda divisione) messi insieme. Tra i campionati considerati, quello tedesco è un modello virtuoso con 610 milioni di debiti a fronte di beni che hanno superato per la prima volta i due miliardi di euro. La Liga, altro campionato stellare, ha debiti per 858 milioni di euro e asset da 2,5 miliardi di euro. La serie A italiana si è indebitata nel 2007/08 per 442 milioni di euro con 1,3 miliardi di asset.
I numeri non esprimono tutta la criticità della situazione inglese: nel 2007-2008, infatti, West Ham e Portsmouth non hanno ottenuto la licenza Uefa e quindi non sono considerate nel report. Se i nuovi proprietari del West Ham hanno proposto per il prossimo anno una riduzione dello stipendio del 25%, il Portsmouth va verso l’amministrazione controllata con i suoi 8,5 milioni di tasse arretrate da versare. Ai conti delle società inglesi non basta nemmeno il contributo record delle tv. In media, dalla cessione dei diritti ogni squadra incassa 122 milioni di euro. Il ricorso ai finanziamenti bancari rimane un pilastro nella gestione. In particolare il sostegno delle banche è fondamentale per Manchester United e Liverpool, che insieme accumulano oltre un miliardo di euro di debiti. Il report dell’Uefa invita a rispettare i parametri che saranno introdotti 2012-2013, quando entreranno in vigore le prime misure per il ”fair play finanziario”.
La forchetta tra i top club europei e il resto delle società è altissima. Soltanto le prime dieci spendono in trasferimenti di giocatori quasi due miliardi di euro, il doppio dei club che vanno dall’undicesima alla ventesima posizione. Gianni Infantino, segretario generale della Uefa, ha fatto notare al Guardian che quasi la metà dei top club europei (il 47%) ha riportato perdite nel 2008. «La Premier League può contare su entrate più alte, ma è preoccupante vedere debiti così ingenti. Se ci si indebita per continuare a spendere per i giocatori, i problemi si manifestano quando non si ottengono più finanziamenti e non si possono più pagare i debiti». Nelle prossime settimane la Uefa pubblicherà il rapporto con nuovi dettagli, e nel contempo presenterà le sue nuove regole finanziarie, accettate in principio dai principali club e campionati, che prevedono per esempio il ripianamento dei debiti a partire dalla stagione 2012-13. A proposito dell’indebitamento dei club, Michel Platini, presidente della Uefa, già in passato si è espresso, sottolineando che i dati dimostrano ”segnali allarmanti sempre più evidenti” che richiedono l’intervento della Uefa per ”la salute dei club calcistici europei”. L’allarme della Uefa - commenta il Guardian - stride con il silenzio della Premier League e della Football Association che differentemente non hanno mai preso posizione sulle gigantesche esposizioni debitorie di Manchester United e Liverpool.