Il Sole-24 ore, 26/2/2010, 26 febbraio 2010
1. LA CARTA
Le carte «Phuncard» sono schede prepagate che offrono a chi le acquista l’accesso a determinati siti Internet per un tempo determinato. I contenuti dei Siti Internet, essenzialmente per soli adulti, sono a loro volta protetti da diritti d’autore. Per questo la vendita delle carte è associata all’acquisto di diritti d’autore.
Le carte e internet- Le carte prepagate sono usate in molti campi della telefonia. Nel caso delle «Phuncard»avrebbero dovuto permettere di navigare su determinati siti internet a contenuto erotico.
3Mila cidici Pin- Focarelli nel 2002 sosteneva di aver già acquistato 3mila codici Pin, da abbinare alle carte prepagate. Le carte «Phuncard»erano destinate (nella finzione della frode) al mercato estero.
La realtà della frode- Gli inquirenti hanno scoperto che quanto iniziavano le compravendite, quando cioè le carte risultavano già vendute all’estero, in realtà non esistevano. Le carte – scrivono erano «inventate».
2. GLI ATTORI IN CAMPO-
L’operazione «Phuncards», come tutte le cosidette frodi carosello, coinvolge numerose città di diversi Paesi: dall’Inghilterra, all’Italia, agli Stati Uniti. Solo in questo modo, facendo girare i soldi tra Paesi, è possibile realizzare la frode fiscale. Le due società più importanti sono Cmc e Fastweb.
CMC ITALIA Srl:
Cmc italia Srl, controllata dell’olandese Sworiba, era al centro delle compravendite di carte «Phuncard». Per chiudere la frode, Cmc nel 2003 ha cessato la sua attività e si è trasferita a Londra. Ma il suo indirizzo attuale è inesistente.
CARLO FOCARELLI (Marketing Director di Cmc Italia). colui che propone l’affare della «Phuncard» a Fastweb. In una mail del 2 novembre 2002, delinea i contorni dell’operazione.
ANTONIMO FERRERI (Amministratore Unico). Antonio Ferreri era amministratore Uncio della Cnc e di Web Wizard, le due società che emettevano le Phun Cards.
AGATA NOWAK (Graphic Design). Cura la realizzazione grafica delle carte, al centro di un piccolo giallo: i campioni dati a Fastweb non sono gli esemplari effettivi.
FASTWEB:
Fastweb società quotata in Borsa, ha agito da intermediario nella compravendite di carte prepagate. Le acquistava Cmc e le vendeva a società inglesi (LBB Trading e Premier Global Telecom) e americane (Fulcrum Trading Us).
BRUNO ZITO (Responsabile Grandi Aziende). il manager ritenutoli referente di Focarelli in Fastweb. Lui presentò l’affare l’affare Phun Cards ai vertici della società telefonica.
SILVIO SCAGLIA (Fondatore di Fastweb). Il Gip ha definito Scaglia «deus ex machina» di Fastweb. Per questo, scrive nell’ordinanza, non poteva non sapere.
CARLO MICHELI (Ex vicepresidente del Cda). Figlio del finanziere Francesco Micheli, Carlo aveva alcune deleghe che riguardavano l’internal audit in Fastweb.
3. IL MECCANISMO
Le due società romane CmC e Web Wizard, poi trasferite a Londra a un indirizzo inesistente, comprano diritti per produrre carte telefoniche pre-pagate da una società fantasma statunitense, l Wts. Fastweb acquista le carte e le rivende ad altre società estere, LBB, Fulcrum e Pgt. La destinazione finale sono i Carabi.
Un escamotage premette di chiudere il cerchio dell’operazione: La società Novellist, acquirente ultimo delle carte, non paga i venditori. Questi ultimi vantano così un credito che viene girato alla Cmc e Web Wizard che a loro volta erano in credito verso di loro. La compensazione azzera tutto.
4. GLI INTERROGATORI
Davanti ai Pm alcuni indagati hanno descritto le operazioni e il ruolo dei vari protagonisti. Di seguito ne riportiamo alcuni stralci inseriti nell’ordinanza dal Gip. Il «giallo» dei campioni-prova delle carte rivelerebbe, secondo i pm, la natura fittizia di tutto il business, che mascherava riciclaggio e frode fiscale.
PRIMO INTERROGATORIO:
Pubblico Ministero. Lei le ha mai viste le Phuncard?
Indagato Alberto Trondoli. Sì, Zito me la fece vedere.
Ufficiale P.G. L’avete provata?
Trondoli. Zito mi fece una dimostrazione sul mio computer. (…) Sì, Zito mi portò un giorno… quando io assunsi la responsabilità di direttore generale e gli chiesi dettagli su questa operazione, lui alla fine mi portò una Phuncard. Una scheda, che noi tra l’altro chiede pre-pagate e non Phuncard. Poi andò su un sito, a carattere porno, e mi fece vedere come si utilizzava il codice per entrare all’interno del sito. Il sito sostanzialmente era a pagamento e prevedeva la possibilità di utilizzare o una carta di credito o una carta prepagata. Lui inserì il codice, che era un codice alfanumerico, e poi poté entrare nel sito.
13 marzo 2007.
Pm. Lei non le ha più provate. Senta, lei ha menzionato poco fa che queste carte sono state viste anche da Trondoli, oltre che da De Angelidis [* verificare questo cognome probabilmente è Emanuele Angelidis]. Lei ricorda di averla fatta verificare personalmente a Trondoli una di queste carte?
Indagato Bruno Zito. No. Mi ricordo che gliene diedi un po’. Poi…
Pm. Ma quante ne aveva mandate Focarelli?
Zito. Mah, una ventina più o meno.
Pm. Una ventina?
Zito. Sì.
Pm. Quindi Lei a Trondoli consegnò quelle che aveva inviato Focarelli?
Zito. Sì, me ne chiese una decina, insomma. (…)
Pm. Abbiamo delle fotocopie…
Ufficiale P.G. Acquisite presso Fastweb.
Pm. Eccole. Queste sono le cosidette Phuncard?
Zito. Sì, il logo era quello lì. Quello bianco e nero.
Pm. Wts llc
Zito. Sì, comunque non erano fatte così.
Pm. Questa l’ha fornita la sua azienda peraltro.
Zito. No, quelle che ricordo io erano bianche… Non ricordo che ci fosse quella piramide. Poi, sinceramente, la scritta non…
Pm. Comunque erano bianche. Queste bianche sicuro non erano.