Varie, 26 febbraio 2010
Tags : Mohammed Bin Rashid Al Maktoum
AlMaktoum MohammedBinRashid
• Dubai (Emirati Arabi Uniti) 22 luglio 1947. Sceicco del Dubai e primo ministro della Confederazione dei sette emirati del Golfo • «[...] Lo sceicco che governa Dubai e che è il numero due della confederazione Emirati Arabi Uniti (sette entità economicamente assai diverse tra di loro) [...] ha visto tutta la trasformazione dell’Emirato. Lui che è nato nel 1947, terzo di quattro fratelli, mosse i primi passi che Dubai era solo deserto che arrivava al mare e terra di beduini dediti ai commerci in direzione dell’Arabia Saudita e alla pastorizia. Membro dell’élite fin dalla nascita (gli Al Maktoum discendevano dagli storici governanti dell’area, gli Al Falasi) [...] vide l’inizio della trasformazione del suo Paese alla metà degli anni Sessanta, quando una crisi finanziaria portò alla unificazione della moneta con l’Oman e furono scoperti alcuni pozzi di petrolio. Fino ad allora, Dubai era stato solo un porto di passaggio sulla rotta per l’India, un riferimento strategico militare per gli inglesi perché si affaccia sullo stretto di Hormuz e un centro importante per la pesca e il commercio delle perle [...] Fin da piccolo, lo sceicco è stato educato seguendo i principi dell’Islam e la storia del mondo arabo. Solo a 19 anni, insieme al cugino Mohammed Bin Khalifa, fu spedito in Inghilterra, la terra di riferimento degli Emirati in termini di relazioni internazionali e finanziarie. Da lì tornò non soltanto padrone della lingua inglese, ma anche amante dei cavalli. Tanto è innamorato di tutto ciò che ruota intorno all’ippica che ha fatto costruire il suo palazzo a un tiro di schioppo dall’ippodromo di Dubai, che i suoi puledri hanno vinto corse in tutto il mondo, che possiede allevamenti in Inghilterra, negli Usa e in Australia, dove ha acquistato per oltre 400 milioni di dollari il più famoso centro del Paese. Quella dei cavalli e dei cammelli è una passione che condivide con tutti i membri della sua famiglia, due mogli e 19 figli, 8 maschi e 11 donne. Ma dai cammelli lo sceicco Mohammed ha avuto anche un grande dispiacere. Contro di lui fu presentata nel 2006 una denuncia presso un tribunale americano della Florida in cui lo si accusava di essere uno schiavista, di portare via senza scrupolo bambini da famiglie povere dell’Asia e dell’Africa per allevarli al ruolo di fantini dei cammelli, attività assai rischiosa. La vicenda divenne un affare di Stato che si concluse solo quando gli Emirati fecero una legge per proteggere i bambini e lo sceicco decise opere filantropiche a favore di famiglie del Pakistan, del Sudan, della Mauritania e del Bangladesh per oltre 10 milioni di dollari. Solo allora il giudice distrettuale della Florida archiviò il caso con la motivazione che un tribunale americano non aveva titolo di occuparsi di una questione degli Emirati. Al Maktoum tornò alle sue occupazioni più amate. A cominciare dalla poesia, una passione che gli ha fatto dire in pubblico: ”Se la poesia non riesce ad esprimere i desideri, i sogni, le speranze e i dolori di una nazione non ha valore”. Raccontano i pochi che sono stati ammessi nel suo palazzo che spesso lui, i figli, i cugini e i nipoti organizzano gare di recitazione di poesie e poemi arabi antichi. E di solito questi momenti sono accompagnati dall’annuncio di iniziative filantropiche. [...]» (Antonio Carlucci, ”L’espresso” 10/12/2009).