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 2010  febbraio 26 Venerdì calendario

SALE LA DISOCCUPAZIONE USA, CADONO LE BORSE - NEW YORK

Fiacchi gli acquisti di beni durevoli, di nuovo in salita la disoccupazione: un´altra infornata di dati sull´economia americana ha gettato dubbi sulla solidità della ripresa, ha spinto in ribasso le Borse, ma ha paradossalmente sostenuto il dollaro. E un clamoroso sorpasso conferma che solo l´Asia sembra in grado di assumere il ruolo di locomotiva della crescita mondiale. Secondo i calcoli della J.P. Morgan, per la prima volta nella storia quest´anno i consumatori dei paesi emergenti spenderanno più dei loro omologhi americani. Le spese delle famiglie nelle nazioni emergenti peseranno per il 34% dei consumi globali; mentre i consumatori americani rappresenteranno soltanto il 27% del totale. Vent´anni fa i consumatori americani pesavano per il 30% di tutte le spese mondiali mentre quelli dei paesi emergenti appena il 23%. Il nuovo ruolo dell´Asia non riguarda solo Cina e India ma anche economie più piccole, che erano state colpite pesantemente dalla recessione e ora rimbalzano a una velocità considerevole. La Thailandia ha avuto una crescita del 15,3% nell´ultimo trimestre 2009, il Pil di Taiwan è aumentato del 18%. I paesi dalla crescita più vigorosa – Malesia, Taiwan, Singapore – sono tutti economicamente dei "satelliti" del mercato cinese. Le vendite di auto in Malesia sono cresciute del 33% a gennaio. In India sono aumentate ancora di più, del 50%. Perfino la più matura e la meno dinamica delle economie asiatiche, il Giappone, comincia a beneficiare dell´effetto traino della Cina. A gennaio l´export made in Japan è salito dell´80% rispetto allo stesso mese del 2009, tutto per merito del mercato cinese che ha ormai superato quello americano come sbocco principale dell´industria nipponica. E´ dall´America invece che ieri sono usciti dati particolarmente deludenti. A gennaio le vendite di beni durevoli sono cresciute del 3%. Ma è un dato "truccato" dall´improvvisa concentrazione in quel mese di una serie di ordinativi di jet per passeggeri, che hanno fatto salire del 129% le vendite dell´aviazione commerciale. Se si escludono i due settori più volatili – aerei e armamenti – il settore dei beni durevoli in realtà è arretrato del 2,9%. E´ una battuta d´arresto significativa perché coinvolge elettrodomestici, computer, automobili. Un segnale della stessa natura è venuto dal mercato del lavoro. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nell´ultima settimana sono aumentate di 23.000 unità, salendo a 496.000. E´ il livello più alto degli ultimi tre mesi. Un dato decisamente peggiore rispetto alle attese. Segnala la possibilità che la recente schiarita sull´occupazione sia stata effimera. Beni durevoli e disoccupazione hanno pesato su Wall Street dove gli indici azionari hanno chiuso tutti al ribasso. Di riflesso si è rafforzato il dollaro, secondo un automatismo ormai collaudato: quando aumenta il pessimismo, la moneta americana torna ad essere percepita dagli investitori come un rifugio di relativa sicurezza. Ieri l´euro è sceso fino a 1,349 dollari prima di chiudere a quota 1,352 che rappresenta il minimo dal maggio 2009.