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 2010  febbraio 25 Giovedì calendario

Sesso: i politici tremano anche in Palestina Rafiq al-Husseini, capo gabinetto dell’ufficio della presidenza palestinese, si rivolge a una donna, che però non è inquadrata

Sesso: i politici tremano anche in Palestina Rafiq al-Husseini, capo gabinetto dell’ufficio della presidenza palestinese, si rivolge a una donna, che però non è inquadrata. La candid camera è stata messa all’interno dell’appartamento di lei, a Gerusalemme est, da Fahmi Shabana, ex comandante del Mukhabarat, l’intelligence palestinese. E riprende le immagini che hanno fatto il giro del mondo grazie a YouTube e al canale israeliano Channel 10. Husseini, principale collaboratore del presidente palestinese Abu Mazen, è a letto, completamente nudo. Aspetta che la partner lo raggiunga. Purtroppo per lui, al posto della donna fanno irruzione nella stanza uomini dei servizi segreti palestinesi capitanati da Shabana, che lo interrogano e lo accusano di adulterio e concussione. A quanto pare, al-Husseini aveva bisogno di una seconda segretaria ed era disposto ad assumere la donna in cambio di una notte di sesso. L’identità di quest’ultima non è ancora stata divulgata. La ricostruzione della vicenda è complessa: il video, girato nella primavera del 2008, salta fuori solo la scorsa settimana. Ma girava già da tempo, tanto che, nella primavera scorsa, la stampa israeliana aveva dato una mano al presidente palestinese rivelandogli l’autore della registrazione, l’ex capo degli 007. La polizia israeliana lo arresta, Abu Mazen ne approfitta per accusarlo di essere al soldo degli israeliani e lo licenzia. Lo scandalo sembra sepolto per sempre. Finchè Shabana non decide di vendicarsi: in un’intervista, lo 007 racconta di avere migliaia di documenti che testimoniano la corruzione tra i vertici dell’Anp, il partito di Abu Mazen, e altri video a sfondo sessuale dei suoi componenti. Secondo Shabana, i vertici dell’Anp si sarebbero inoltre intascati milioni di euro destinati alla causa nazionale. E se l’ex 007 non otterrà la testa di al-Husseini, ha intenzione di dimostrare che tutto lo stato maggiore del partito è marcio. Per i palestinesi, che hanno visto il video in una versione ”censurata”, con i genitali di al-Husseini pixelati, le accuse di corruzione dell’Anp non sono affatto una novità. Ma perché proprio ora la Tv israeliana le mostra, dopo averle coperte in passato? Secondo molti, la tempistica è da collegare con la decisione di Abu Mazen di condizionare le trattative di pace con Israele al blocco della colonizzazione ebraica, decisione appoggiata dagli Stati Uniti. Certo, la decapitazione del suo stato maggiore non aiuterebbe il presidente. Bisognerà aspettare il secondo tempo di questo scandalo, annunciato da Shabana. Quello che è certo è che, in futuro, le donne in cerca di un impiego nell’Anp potranno fare a meno di passare dal letto di qualcuno.