Virginia Bosco, Libero 24/2/2010, 24 febbraio 2010
LA MODA SPOSA L’ARTE
Il legame arte e moda non fa più notizia, è una realtà consolidata. La moda attinge dall’arte, ma con i suoi pezziforti e le sue tradizioni diventa oggetto di mostre, come una scultura o un’installazione. Quanto alla fotografia, la connessione con la moda è continua ed evidente, come se una non potesse esistere senza l’altra. Nel calendario delle sfilate milanesi sono molti gli appuntamenti che confermano queste connessioni. A cominciare dall’inaugurazione di uno spazio istituzionale. il settecentesco Palazzo Morando in via Sant’Andrea che il Comune dedica al costume, alla moda, all’immagine. Varie le mostre che spaziano dagli abiti e dipinti, dal Settecento al Novecento, ai dettagli degli anni ”20 e ”30, dalla sartoria teatrale, con i costumi del grande Tirelli in una presentazione curata dal premio Oscar Gabriella Pescucci, a ”The thread of dreams, il filo dei sogni-Frette 2010/1860”, che racconta la storia della centocinquantenaria maison di biancheria per la casa. Da una collaborazione fra il Comune di Milano e Louis Vuitton si inaugura il 24 febbraio in galleria Vittorio Emanuele ”House of Shades” un’installazione di Sudarshan Shetty (Mangalore, 1961) considerato l’artista concettuale indiano più innovativo della sua generazione. Giorgio Armani porta nella sede di Via Bergognone i disegni di Richard Hambleton. Canadese, classe 1954, insieme agli scomparsi Haring e Basquiat è stato il primo e forse il più grande street artist che ha animato la New York degli anni ”80. Tra i suoi soggetti il West con cow boy e cavalli che rivivono con le inconfondibili pennellate scure. La mostra in collaborazione con Vladimir Restoin-Roitfeld e Andy Valmorbida, galleristi di spicco della scena artistica USA, si inaugura il 25 febbraio e sarà aperta al pubblico dal 1° al 12 marzo. La fotografia è un mezzo, ma non è il fine, né il centro della mostra ”Greta Garbo. Il mistero dello stile” alla Triennale dal 28 febbraio al 4 aprile. A organizzarla Ferragamo di cui la diva è stata fedele cliente. Attraverso le foto, ma soprattutto il guardaroba privato e gli abiti di scena realizzati per l’attrice da Gilbert Audrian, emerge il ritratto di un’icona di stile. Di una donna che ha saputo anticipare con un modo di vestire, austero e compassato, ma mai mortificante, un nuovo genere di eleganza e femminilità. La bellezza è protagonista di un’altra mostra fotografica: ”Tyen, 30 anni di creazione per Dior”. Si tiene dal 24 febbraio al 12 marzo e inaugura lo Store Sephora di Corso Vittorio Emanuele, il più grande d’Europa. Una scelta non casuale da parte di una catena di negozi che propone il non plus ultra della cosmesi. Da vedere le immagini raffinate e sensuali di Tyen direttore artistico make-up di Dior, con un’esperienza di interior design e di make-up artist all’Opera di Parigi. Grande maestro del colore e con una capacità incredibile nell’uso della luce ha creato strabilianti campagne pubblicitarie e ha raccontato la bellezza attraverso le donne più affascinanti. Da Linda Evangelista a Christie Turlington. Da Mila Jovovich a Carla Bruni, a Iman, a Monica Bellucci, ultima testimonial Dior. Flavio Lucchini, mitico direttore di Vogue dagli anni Sessanta agli Ottanta, continua con i lavori ispirati ad abiti e dettagli del vestire. Questa volta l’interesse è puntato non sulle bambole degli stilisti ma su un’immagine controversa della femminilità: le donne con il burqa. «Anche i burqa sono lo specchio dei nostri tempi, un abito che, come quelli hippy o i jeans, testimonia una realtà sociale che, come artista, non poteva lasciarmi indifferente» dice Lucchini. E dal 1° febbraio al 12 marzo nella MyOwnGallery di via Tortona il burqa è protagonista in un contesto surreale di copertine e pubblicità impossibili. Nell’ambito di Mi Milano Prêt-à-porter da non perdere ”Amazon life Project. Viaggio in Amazzonia” con le foto di Marco Paoli e Pierpaolo Pagano e una video installazione di Fabio Ferioli.
Virginia Bosco, Libero 24/2/2010