Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  febbraio 25 Giovedì calendario

ASMA, DIABETE, OBESITA’. L’ALTRA FACCIA DELLA LEGGE DI DARWIN

Gli organismi viventi si evolvono secondo la legge di Darwin per adattarsi sempre più all’ambiente al fine di sopravvivere meglio. Ma non tutti i cambiamenti sono favorevoli e, anzi, possono invece indebolire. «In qualche caso ci si adegua male alla modernità – nota Stephen Stearns biologo evoluzionista dell’Università americana di Yale – e per questo nelle scuola di medicina bisogna tenere conto di Darwin per capire la nascita di alcune malattie derivate proprio da un adattamento inadeguato».
Un più diffuso sviluppo del cancro, ricorda lo studioso, è conseguenza anche di una vita più lunga. Asma e malattie autoimmuni sono in aumento perché il nostro sistema immunitario non ha saputo trovare risposte efficienti alle sfide di un ambiente più pulito. Un altro esempio: la vita media di una donna era contrassegnata in media da cento cicli mestruali mentre oggi, vivendo più a lungo, si arriva a quattrocento. Questo genera maggiore stress sull’apparato ovarico che di conseguenza è più esposto ai tumori e a rischiose variazioni ormonali.
Indagando il genoma si è constatato che circa 1.800 geni corrispondenti al 7 per cento dell’intera mappa, si sono evoluti rapidamente negli ultimi 40 mila anni. Di molti non si conosce ancora il funzionamento ma diversi di essi forniscono vantaggi chiave per sopravvivere meglio. Uno di questi ha permesso di digerire il lattosio fornendo un grande vantaggio quando le popolazioni cominciarono ad allevare gli animali producendo anche il latte.
Altre mutazioni si sono manifestate più recentemente per rispondere alle malattie infettive che aumentavano a causa del vivere in grandi comunità. In Africa sono state identificate almeno 25 nuove variazioni genetiche emerse negli ultimi 10 mila anni e finalizzate alla difesa della malaria. In Europa circa il 10 per cento della popolazione manifesta un mutamento genico che lo rende resistente all’Aids.
In altri casi però i compromessi che il nostro organismo deve accettare hanno portato invece che ad un rafforzamento ad essere più esposti all’obesità, alle patologie cardiache o al diabete.
Intanto i futurologi immaginano una un’evoluzione della razza umana in due direzioni: una porterebbe verso un’elite culturale di bell’aspetto ed un’altra ad una maggioranza di lavoratori meno educata e fisicamente meno «bella». Difficile dire se hanno ragione. Di certo l’esplosione della popolazione umana e la sua interazione causano una trasformazione dell’uomo. La sfida è trovare l’equilibrio nella naturale lotta per la sopravvivenza.
Giovanni Caprara