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 2010  febbraio 25 Giovedì calendario

Klatten SusanneUrsula

• Bad Homburg vor der Höhe (Germania) 28 aprile 1962. La «signora Bmw», da noi nota soprattutto per aver pagato milioni di euro il silenzio del gigolò Helg Sgarbi • «[...] è un’ereditiera chiave nel casato dei Quandt, azionista di riferimento della Bmw delle cui azioni detiene il 46% insieme alla madre Johanna e al fratello Stephan. Possiede anche il 50 % di Altana, uno dei colossi tedeschi del medico-farmaceutico [...] da sempre nelle classifiche mondiali della ricchezza e del successo, a cominciare da quella di Forbes. [...]» (’la Repubblica” 31/10/2008) • «Sette milioni di euro pagati in banconote da 200. Poi altri 49 milioni che dopo un’estenuante trattativa scendono a 14. Infine il ricatto vero e proprio: una richiesta di 290 milioni, accompagnata da foto hard dei loro incontri. In questa sequela di versamenti c’è tutta la storia (iniziata nel luglio 2007 [...]) di Susanne Ursula Klatten Quandt, la ”signora Bmw”, e della sua relazione clandestina con Helg Sgarbi, gigolò svizzero. Sullo sfondo, Ernano Barretta, secondo alcuni vera mente del progetto [...] Una storia che vede come vittima una delle donne più ricche e potenti in Germania. [...] ”Sgarbi si è presentato come svizzero. Mi ha detto di lavorare nel settore M&A (fusioni e acquisizioni di imprese). Mi ha detto di avere frequentato le scuole in Svizzera e di avere ottenuto un incarico di ”consulente speciale per trattative in aree di crisi’ e di essere maggiore dell’esercito... A fine agosto ha dovuto interrompere un nostro incontro per la sua attività speciale per le forze armate. Mi diceva che la cosa era segretissima”. Il primo incontro avviene tra il 9 e il 22 luglio 2007 al Lanserhof di Innsbruck, locale a cinque stelle che il dongiovanni frequentava nei suoi tour per agganciare donne dal bel conto in banca. Tempo un mesetto e arriva la prima richiesta di denaro. Ancora dalla deposizione di Klatten: ”Il signor Sgarbi mi aveva detto che sarebbe dovuto andare in America nell’ambito della sua attività di consulente speciale. Tale viaggio avrebbe dovuto avere luogo alla fine di agosto, nel periodo dal 24 al 29 agosto circa. Domenica 26 agosto 2007, il signor Sgarbi all’improvviso mi manda un sms nel quale mi comunicava di dovermi parlare urgentemente. Ci siamo quindi incontrati nell’hotel Tulip-Inn a Schwaig, nei pressi dell’aeroporto di Monaco di Baviera, e mi ha raccontato che aveva avuto un incidente stradale. Con la macchina avrebbe investito una bambina, che aveva attraversato la strada all’improvviso. La bambina sarebbe rimasta gravemente ferita e sarebbe rimasta paraplegica. Mi ha detto che sarebbe stato necessario pagare molto denaro: una sorta di risarcimento. Egli sarebbe stato in grado di mettere a disposizione una parte della somma, attingendo al proprio patrimonio. Io l’ho interrotto dicendogli: ”Smettila, ora’. Gli ho detto: ”La responsabilità è tua, devi affrontare da solo questa situazione’. Avevo avuto subito la sensazione che mi avrebbe chiesto del denaro. In quell’occasione ne ha parlato per la prima volta [...] Ci siamo incontrati il 6 settembre 2007. In tale occasione mi ha di nuovo descritto i fatti, dicendomi che avrebbe dovuto mettere a disposizione un importo di 10 milioni di euro. Dal suo patrimonio avrebbe messo insieme 3 milioni di euro: gli servivano altri 7 milioni [...] Gli ho detto che l’avrei aiutato. Gli ho chiesto in che forma gli serviva il denaro. Mi ha detto: in contanti, in quanto il denaro doveva essere versato su un conto svizzero... Sempre in data 6 settembre 2007, ancora in presenza del signor Sgarbi, ho chiamato un nostro collaboratore addetto all’amministrazione patrimoniale, dicendogli che mi serviva un determinato importo... [...] Con un mio collaboratore ho scelto il taglio delle banconote, per riuscire a sistemare l’importo in un cartone [...] Dopo la consegna del denaro ci sono stati ulteriori incontri tra noi. Il signor Sgarbi mi ha detto ripetutamente che voleva avere un rapporto fisso con me. Per facilitare i nostri incontri voleva prendere un appartamento. Mi ha poi detto di avere già preso in affitto l’appartamento... Durante il fine settimana del 29-30 settembre 2007 è successo che mio marito sospettava che avessi una relazione con il signor Sgarbi. Il signor Sgarbi mi aveva raccontato che durante quel fine settimana sarebbe stato in viaggio nella sua qualità di consulente speciale. Dopo il suo ritorno gli ho raccontato delle tensioni con mio marito. Qualche giorno dopo mi sono incontrata con il signor Sgarbi nell’appartamento che aveva preso in affitto. Una volta entrata nell’appartamento mi sono spaventata: si vedevano benissimo i dipendenti degli uffici dirimpetto. Per quanto mi ricordo, l’appartamento comprendeva due stanze, un angolo cottura e un bagno. Direi che la superficie era al massimo di 50 metri quadrati. Era completamente vuoto e non aveva le tende. Dovemmo sederci sul pavimento. Sgarbi mi disse che l’avrebbe arredato con mobili Ikea. Durante l’incontro nell’appartamento Helg mi ha dato un ultimatum. Avrei dovuto dire a mio marito che lo avevo conosciuto e che l’avrei lasciato per stare insieme a lui. Mi disse anche che dal punto di vista finanziario non mi avrebbe potuto offrire niente. Ma per potermi invece offrire qualcosa lanciò l’idea di investire in un fondo che conosceva tramite un suo cliente... In quel momento mi sono resa conto che il signor Sgarbi stava parlando nuovamente di denaro e che con tale investimento probabilmente intendeva il mio denaro. Egli parlava di un importo di circa 290 milioni di euro. Ho posto fine alla conversazione dicendo che avevo bisogno di tranquillità per riflettere e che ci saremmo potuti risentire i giorni successivi. Nei giorni successivi ho contattato il dottor Seibt, dietro precedente accordo con mio marito, e sono andata alla polizia... Direttamente dopo l’incontro con il dottor Seibt ho chiamato per telefono il signor Sgarbi, dicendogli che la relazione era finita. Qualche settimana dopo mi venne recapitata una lettera con le prime fotografie (osé), fatte all’inizio della nostra relazione. E stavolta la richiesta di denaro era di 49 milioni di euro” [...] Per questa cifra la signora conia il termine «7up»: ”Il termine 7up l’ho trovato io. Ciò è successo durante le conversazioni nelle quali si parlava di come procurare i 7 milioni di euro. Il termine 7up significa 7 milioni di euro collegati a fini benefici... Il signor Sgarbi ha poi riutilizzato il termine 7up nelle sue lettere, per far capire le dimensioni delle sue richieste di denaro. Ricordo che... una delle prime definizioni era 4x7up. L’ultima richiesta era invece 2x7up”. La trappola seduzione-foto osé-ricatto Helg Sgarbi non l’ha messa in atto solo con lady Bmw. [...]» (Domenico Calabrò, ”Panorama” 13/11/2008).