Il Catalogo dei viventi 2007, 25 febbraio 2010
ABETE Luigi 2007 - Roma 17 febbraio 1947. Banchiere. Erede con i fratelli (tra i quali Giancarlo) di un gruppo grafico editoriale che stampa giornali, buste e assegni
ABETE Luigi 2007 - Roma 17 febbraio 1947. Banchiere. Erede con i fratelli (tra i quali Giancarlo) di un gruppo grafico editoriale che stampa giornali, buste e assegni. Padre beneventano (Antonio, imprenditore di piglio austro-ungarico a dispetto dell’origine meridionale), studi al Liceo Massimo dai gesuiti con Padre Rozzi («il frate che mi ha fatto scoprire la filosofia»). Laurea in Legge all’Università la Sapienza di Roma, specializzandosi sulle leggi del lavoro. Comincia a fare l’imprenditore molto giovane, trascorrendo trent’anni in fabbrica. Dal 92 al 96 presidente di Confindustria, dal 91 componente del Cnel e socio dell’Ente Cassa Risparmio di Roma. Nel 93 diventa presidente dell’Università privata romana Luiss. Dal 96 presidente di Cinecittà. Dal 98 presidente della Bnl. Nella guerra per il controllo di Bnl, scatenata nell’estate 2005 dagli spagnoli del Banco di Bilbao e dagli italiani dell’Unipol, ha sempre tenuto per gli spagnoli (su questo vedi CONSORTE Giovanni) • «Quando giocò la sua partita in Confindustria, nell’inverno 1992, era certo di perdere. Ma proprio la consapevolezza di ”essere sempre sotto esame” lo spinse a moltiplicare gli sforzi agganciando, con tono suadente, big dell’economia del calibro di Leopoldo Pirelli che, fino a quel momento, gli erano quasi sconosciuti. Il giovane tipografo – come lo aveva soprannominato la Repubblica per ribadire il no di Carlo De Benedetti a quella candidatura troppo romana e politica – vinse e conquistò la poltronissima di viale dell’Astronomia» (Monica Setta) • Nel 2006 ha rifiutato la presidenza dell’Associazione bancari italiana (Abi): «Io ho evitato di dichiararmi indisponibile perché ho troppo rispetto dei momenti associativi per fare il prezioso. Ma oggettivamente sono stato presidente di Confindustria che ha oltre 100 mila associati e riesco a fare meglio la rappresentanza generale che non la lobby di categoria. Nel caso dell’Abi mi troverei in una funzione diversa dalla mia esperienza; penso che ci siano molte persone più adatte di me a farlo. E comunque io sono impegnato su un altro fronte, quello della rappresentanza unitaria dell’impresa. finito il tempo della rappresentanza settoriale, ci vuole una visione complessiva» • Prima moglie Gabriella Rosito, madre dei suoi due figli Antonio e Caterina. Dopo si è legato all’attrice Carole André, famosa per aver interpretato la parte di Marianna, la perla di Labuan, nel Sandokan televisivo. POLITICA «Dal punto di vista della cultura e della matrice politica, ha le carte in regola per correre nel centrosinistra. un progressista, imprenditore, cultore della modernizzazione e della ”società aperta” di Karl Popper, sulla quale ha battuto e ribattuto in maniera quasi ossessiva per diversi anni. stato presidente della Confindustria trattando con i governi Amato nel 92, e poi Ciampi, Berlusconi, Dini. La sua Confindustria è stata, come ripete lui stesso, quella delle due A: apartitica e agovernativa. Ma non ha mai imboccato derive vandeane, come a tratti è accaduto a quella di Fossa, né scorciatoie berlusconiane, come quella di D’Amato. I suoi referenti politici, da allora ad oggi, sono sempre stati Prodi e Lombardi, piuttosto che Fini e Tremonti. Per questo lui si considera ”omogeneo” all’area di centrosinistra, e l’area di centrosinistra lo considera a sua volta ”omogeneo”. un imprenditore, quindi allarga alla borghesia produttiva l’orizzonte della sinistra. cattolico, quindi garantisce il centro e il rapporto con la Curia vaticana» (Massimo Giannini) • Se proprio dovesse, più che il ministro, preferirebbe fare il sindaco (di Roma): «Il ruolo di sindaco è diverso da una poltrona da ministro, un sindaco amministra davvero, governa i problemi, gestisce la città. Ha cioè un profilo quasi manageriale, che credo si addica meglio alle mie caratteristiche e alla mia storia. Un ministro, invece, che fa? Cosa gestisce? Poco o niente, semmai muore nella burocrazia...». VIZI «Mangio quello che mi piace, verdura cruda con pasta e carne al sangue, bevo acqua minerale, detesto i superalcolici, adoro i dolci. La tentazione a tavola è rappresentata da un piatto di trippa alla romana» • Il suo film del cuore è Un uomo, una donna di Claude Lelouch: «L’ho visto per la prima volta a 18 anni ed è stata una folgorazione».