Frammenti, 25 febbraio 2010
Tags : Pupi Avati
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "AVATI, PUPI"
Il cuore altrove [CON NERI MARCORE’, VANESSA INCONTRADA, NINO D’ANGELO]
(’la Repubblica” 4/1/2004).
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Lina Wertmüller racconta di essersi allontanata dal Pci nel 1956, dopo i fatti dell’Ungheria. Essere di sinistra, dice, ”era, ed è stata per cinquant’anni, una moda culturale, ma anche una necessità per fare parte del giro giusto. Facevano eccezione Ermanno Olmi, che era ed è cattocomunista, Pupi Avati, cattolico senza etichette e Franco Zeffirelli, che è così bravo da non avere mai avuto bisogno di nessuno. […]”
(Barbara Palombelli, ”Corriere della Sera” 11/3/2005). – Scheda Massimo Parrini sulla Wertmüller
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Il papà di Giovanna di Pupi Avati [CON SILVIO ORLANDO)
colonnini La Stampa 8/7/2002
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Hamburger serenade di Pupi Avati.
(’Il Messaggero”, 15 dicembre 2001). – Scheda Massimo Parrini su Macola Beatrice
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Aiutami a sognare con la Melato, [E ANTONY FRANCIOSA]
(M. Po., ”Corriere della Sera” 21/1/2006) – Scheda Massimo Parrini su Antony Franciosa
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Salò (cosceneggiato da Sergio Citti e Pupi Avati)
Scheda Biografica Massimo Parrini su Citti Sergio
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Festival di Pupi Avati [CON MASSIMO BOLDI]
(’Corriere della Sera” 23/10/2003) – Scheda Massimo Parrini su Boldi Massimo
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Fratelli e sorelle (1992). [CON STEFANO ACCORSI, ANNA BONAIUTO]
(’La Stampa” 25/4/2001) – Scheda Biografica Massimo Parrini su Stefano Accorsi
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Regalo di Natale [CON DIEGO ABATANTUONO]
Giampaolo Dossena La macchina del tempo n. 01 gennaio 2002 pag 72-94
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Su Sat 2000, "Un diluvio di domande", una fascia quotidiana di 30 minuti, in onda dal martedì al venerdì alle 17,20. Il programma, curato e prodotto da Pupi Avati, è il primo quiz sulla Bibbia: Giovani provenienti dai licei di tutta Italia si scontrano su domande che hanno per tema l’Antico Testamento.
su La Repubblica del 26/10/01 a pagina 47.
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’[I CAVALIERI CHE FECERO L’IMPRESA] ripropone invece il bisogno di valori assoluti alle generazioni di oggi, senza però dar loro una ricetta precisa" (Grado Giovanni Merlo).
Dario Fertilio sul Corriere della Sera del 05/04/01 a pagina 35.
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Bordella di Pupi Avati, settembre 1976
Marcello Garofalo , Il Manifesto 28/10/2000
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[…] film di Ugo Giordano prodotto dai fratelli Avati, Il Sindaco.
Morando Morandini, Il Giorno, 12/01/1997
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[…] Ma questo non ha impedito a De Laurentiis di finanziare […] molti titoli di Avati (Gloria Satta, ”Il Messaggero” 25/8/2004).
Scheda biografica Parrini su De Laurentis
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[…] l’horror di Pupi Avati, La casa dalle finestre che ridono. [con MARCIANO FRANCESCA, scrittrice]
(Ranieri Polese, ”Corriere della Sera” 22/1/2003). – Scheda Massimo Parrini su Marciano Francesca
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Michele Placido (Il posto dell’anima) su Cannes: «Tanti film francesi e nessun italiano eccetto quello di Pupi Avati che nell’ammissione ha beneficiato del suo ruolo di presidente di Cinecittà Holding. Altri film meno protetti, da Muccino a Ozpetek, non hanno trovato posto».
la repubblica maggio 2003
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’Il testimone dello sposo” di Avati che ha ottenuto una menzione speciale ai Golden Globe.
intervista internet. Uscite: col la stampa 19/5/2003
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Pupi Avati (Il cuore altrove) sulla sua esperienza a Cannes: «Io sono ansiosissimo. Ma ho la psicologia del giocatore d’azzardo: mi piacciono le emozioni forti. Quindi vivo anche l’ansia, la paura. Altrimenti non avrei fatto il regista».
Kataweb cinema. Uscite: col la stampa 22/5/2003; Radiocorr 8/6/2003;
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Vanessa Incontrada (Il cuore altrove) su Pupi Avati: «Gli dico sempre che è un po’ come Babbo Natale, una specie di nonno universale. Un uomo d’altri tempi con dei valori ben precisi […]».
best movie giugno 2003
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Ma quando arrivano le ragazze. [CON VITTORIA PUCCINI, CLAUDIO SANTAMARIA].
(Silvia Fumarola, ”la Repubblica” 19/4/2004). – Scheda biografica Massimo Parrini su Puccini Vittoria.
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"Seconda notte di nozze" [con Antonio Albanese e Katia Ricciarelli, Marisa Merlini].
Enrica Brocardo, Vanity Fair 5/5/2005.
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Balsamus di Pupi Avati
(Maria Pia Fusco, ”la Repubblica” 24/4/2004).-. Scheda Parrini su Delli Colli Franco
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Noi tre di Pupi Avati, 1984.
Il Sole 24 Ore 13/11/2005, pag.38 Quirino Principe
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Storia di ragazzi e di ragazze di Pupi Avati (1989),
Scheda biografica Massimo Parrini su Andreasi Felice
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Su Sat 2000 […] ”A Est di dove”: tre volte a settimana Pupi Avati esplora un paese dell’Est, quello che è scomparso, quello che sta emergendo di nuovo, ecc.
Sandro Magister, L’espresso 27/12/2005
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Romano Mussolini, jazzista di valore, unico dei cinque figli di Benito ancora in vita e padre di Alessandra, è morto la settimana scorsa. Aveva 79 anni. Ai funerali, in Roma, chiesa dei Santi Angeli Custodi, benché il sacerdote avesse raccomandato di ”non applaudire e non masticare chewing-gum”, si sono visti saluti fascisti, abbastanza impropri perché Romano è stato un fascista molto a suo modo e comunque assai discreto. Jazzista invece sì, e infatti in chiesa c’erano Arbore, Pupi Avati, […]
Fonte: Varie. Uscite: Anno III, Centoquattresima settimana, Dal 30 gennaio al 6 febbraio 2006
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Festival, per la regia di Pupi Avati, film premiato alla rassegna cinematografica di Venezia come Evento speciale.
http://www.mediaset.it/personaggi/schedapersonaggio_146.shtml
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AVATI Antonio Bologna 9 giugno 1946. Produttore cinematografico. Sceneggiatore. Fratello di Pupi.
Scheda Parrini
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Balsamus, l’uomo di Satana (70), La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone (75), Bordella (76), La casa dalle finestre che ridono (76), Noi tre (84), Regalo di Natale (86), Festival (96, Nastro d’argento miglior non protagonista), La rivincita di Natale (2004), tutti di Pupi Avati.
Scheda Massimo Parrini su Cavina Gianni
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La casa dalle finestre che ridono (76), Una gita scolastica (83), Festa di laurea (84), Regalo di Natale (86), Il testimone dello sposo (98), I cavalieri che fecero l’impresa (2001), Il cuore altrove (2003), La rivincita di Natale (2004), Ma quando arrivano le ragazze? (2005), La seconda notte di nozze (2005), tutti di Pupi Avati.
Scheda Massimo Parrini su Rachini Pasquale
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Dichiarazioni d’amore di Pupi Avati (94)
(’Corriere della Sera” 12/2/2007) - Scheda Massimo Parrini su SARTI Dino
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AVATI Mariantonia Bologna 1966. Regista. […] Figlia di Pupi
(Roberto Rombi, ”la Repubblica” 28/7/2006) - Scheda Massimo Parrini su AVATI Mariantonia
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«Non ho paura dei morti. Sono cresciuto a Sasso Marconi, nutrito dalla cultura contadina che con la morte ha un rapporto sereno» (Pupi Avati).
Il bisnonno di Pupi Avati la cassa da morto se la comprò da vivo, «ma la teneva sotto al letto piena di bottiglie di vino». Il nonno invece si scelse la collocazione al cimitero «come si sceglie una casa al mare».
Pupi Avati cominciò a frequentare la Certosa [DI BOLOGNA] da bambino quando suo padre morì con la nonna in un incidente nel 1950. All’epoca rimaneva affascinato dagli angeli di pietra «mentre la mamma cambiava l’acqua ai fiori sulla tomba».
Fonte: Il Bologna 14 marzo 07, Benedetta Cucci, il resto del Carlino, 14 marzo 07, Eleonora Capelli, la Repubblica 14 marzo 07.
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Film ”Ultimo minuto”
Scheda Massimo Parrini su CAPOLICCHIO LINO
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La cena per farli conoscere di Pupi Avati
(Olga Piscitelli, ”Corriere della Sera” 11/7/2007) – Scheda Massimo Parrini su Calderoli Paolo
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Alvise Avati, il figlio di Pupi
La Repubblica 2 marzo 2008, ANNA BANDETTINI
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La rivincita di Natale di P. Avati
Scheda Parrini su ROMANO Edoardo
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[…] film di Pupi Avati, Nel tepore del ballo.
Giuseppina Manin, Corriere della Sera 13/7/2008
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[…] festival […] di Todi, con un grande spettacolo di Pupi Avati su San Francesco.
Emilia Costantini, Corriere della Sera 21/8/2008, pagina 53
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Quello che resta del «dottor Sottile» è un lapsus freudiano di Alemanno: «Ringrazio il presidente Amato... Scusate volevo dire Marzano ». Le risate della sala, nella sede della «Commissione per il futuro di Roma Capitale» di viale Baccelli, dove nel 2000 c’era la sala situazioni del Giubileo, sciolgono la tensione. Giuliano Amato non c’è più, risucchiato dalla polemica tra centrodestra e centrosinistra, ma alla presentazione-bis di quella che era nata come la «commissione Attali alla romana » – oggi guidata da Antonio Marzano, presidente del Cnel – molte delle facce dei protagonisti sono le stesse di quanti avevano aderito a quel progetto. Nomi noti dell’imprenditoria, delle istituzioni e della politica, con una spruzzata di mondanità: il regista Pupi Avati, la stilista Laura Biagiotti, lo chef Heinz Beck. In tutto sono 53 (con Amato erano 44), gli uomini e le donne che – a titolo gratuito – avranno un compito preciso: elaborare, entro marzo, una relazione sul futuro di Roma. […].
Ernesto Menicucci, Corriere della Sera 14/10/2008, pagina 13.
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«Gli devo molto. Ma anche lui mi deve molto. Certi suoi personaggi, senza di me rischiavano il patetico» (Carlo Delle Piane).
Fonte: ???, La Stampa 27/10/2008
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Al 114 di via Saragozza c’era un bar come mille altri nell’Italia di allora. Dall’altra parte della strada c’era casa sua. l’amarcord di Pupi Avati che nel suo nuovo film ha messo se stesso a 17 anni (Pierpaolo Zizzi) e il film si guarda con i suoi occhi, poi la madre (Katia Ricciarelli) e il nonno (Gianni Cavina). C’è però una certa ambiguità autobiografica: «Perché in realtà parlo degli altri, del mondo a cui avrei voluto appartenere e da cui ero escluso». Il regista salta agile da un film all’altro, dice che l’età rende più prolifici, «il rapporto col tempo che hai davanti si accorcia mentre hai la sensazione che le storie che vuoi raccontare aumentano».
Siamo sempre a Bologna. Ha spalancato la finestra e dagli ultimi fuochi del fascismo nell’amore morboso de Il papà di Giovanna si sposta alle goliardate anni ’50 de Gli amici del bar Margherita (questo il titolo del film coprodotto dal fratello Antonio con Raicinema e in uscita il 3 aprile, musiche di Lucio Dalla, che ha vissuto quegli anni).
[…] «Ci sono età della vita in cui si può essere irresponsabili - dice Pupi che dal 17 novembre sarà protagonista ad Assisi di «Primo piano sull’autore» - , la giovinezza di oggi è guardata con cupezza, facciamo di tutto per privare i giovani di speranza, li deligittimiamo a sognare e gli diamo un mondo privo di prospettive, che è una scorrettezza estrema. Io sono cresciuto nella disattenzione e indifferenza di tutti verso i giovani, ai miei tempi c’era una gioventù sperperata. So che è scorretto, ma io vivo di una nostalgia crescente ».
Valerio Cappelli, Corriere della Sera 11/11/2008
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[…] film diretto da Pupi Avati, Gli amici del bar Margherita.
Monica Mainardi, Chi, 3 dicembre 2008
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[LUCIO DALLA] suonava jazz con Pupi Avati. «Mi voleva uccidere. Questo sedicenne che andò a suonare nella sua band lo inibì. Si sentiva inspiegabilmente meno bravo. Racconta lui che, quella volta che mi portò a Barcellona sulla Sagrada Familia, ebbe la tentazione di buttarmi di sotto».
Giancarlo Dotto, La Stampa 30/11/2008
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Film: Il nascondiglio
Simonetta Robioni, La stampa 15/1/2009
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Nel Consiglio d’amministrazione del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Valerio Cappelli, Corriere della Sera, 05/02/2009
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film di Pupi Avati, Il primo figlio.
Carola Uber, Chi, 4 marzo 2009
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Da più di trent’anni Pupi Avati e Christian De Sica non si incontravano sul set di un film. Da quando, nel 1976, girarono Bordella. Ricorda l’attore: «All’epoca eravamo tutti più scapigliati, pensavamo di cambiare il mondo con quel genere di film cosiddetti di ’rottura’: ed erano dei film che rompevano soprattutto il pubblico, tanto che hanno fatto malissimo al cinema italiano. Bordella era uno di questi: un film antiamericano, dove si ipotizzava che gli Stati Uniti, per allargare il loro dominio, creassero una multinazionale per spacciare felicità con sesso, droga e gioco. Naturalmente, ci fu impedito di presentarlo oltreoceano». Altri tempi e un altro Avati: «Innanzitutto il nomignolo che aveva scelto, Pupi, era strano. Poi, portava barba e capelli lunghi, somigliava vagamente a Francesco Guccini. Ricordo la sua maglietta, con sopra scritto in inglese Dottor Stranamore. Quando l’ho rivisto sul set del Figlio più piccolo – continua De Sica – mi è apparso un professore compunto. Ora somiglia un po’ a mio padre: come lui è molto disponibile, ma sa essere cattivissimo, è uno che non se la tira, ma è snobissimo e anche un pizzico permaloso». In che senso? «Quando mi ha telefonato per propormi il ruolo, il mio primo ruolo drammatico, ho avuto un attimo di esitazione, non perché non volessi accettarlo, ma per verificare se le date di lavorazione coincidevano con i miei impegni. E lui, interpretando male la mia esitazione, ha tagliato corto: ’Se non vuoi accettare, chiamo un altro’. Mi sono affrettato a rispondere che accoglievo la proposta con gioia». Differenze di vedute sul set? «Non gli piacciono gli attori che recitano impostati. Io sono uno capace a imbrogliare i registi, ma lui mi sgamava sempre e, quando scivolavo nello stereotipo, mi urlava ’Cristo! Ma sei troppo falso!’. E poi ci imponeva di recitare tutti sottovoce e io, essendo sordo da un orecchio, per capire ciò che dicevano i colleghi ero costretto a guardare il labiale. Un maestro di recitazione, mi sono messo nelle sue mani docilmente ». […]
Emilia Costantini, Corriere della sera 9/6/2009
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[…] C’è un sogno ricorrente tra i comici italiani, che un giorno il Grande Regista, alias Pupi Avati, si accorga di loro e li chiami nell’empireo del cinema di serie A, meglio se drammatico. […].
Fulvio Caprara e Adriana Marmiroli, La stampa 27/8/2009
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A febbraio uscirà «Il figlio più piccolo», il film di Pupi Avati, che l’ha voluta in un inedito ruolo drammatico. Come s’è trovato a lavorare con lui?
«Come regista, lo conoscevo dai tempi di Bordella, un film sbagliato di trentacinque anni fa, che non ebbe successo. C’è che Pupi mi ricorda mio padre. Oltre ad essere un maestro, ha quel tipo di umanità e dà quei suggerimenti, che mio padre mi dava. Avati è uno al quale piace dialogare, non ti lascia allo sbando». Christian De Sica)
Cinzia Romani, il Giornale 2/12/2009
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I film della destra divina: Magnificat (Pupi Avati);
MANIFESTO DELLA DESTRA DIVINA di Camillo Langone. Vallecchi, ottobre 2009
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BUFFAGNI Roberto - La supercazzola. Istruzioni per l’Ugo. Professione: reporter. Mondadori, Milano 2006.
Interventi di […], Pupi AVATI, […].
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(...) Avati dirige attori straordinari, pure scoprendoli: […]
Fonte: Maurizio Porro, Corriere della Sera 27/08/09
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[…] Una volta la bolognesità era un marchio di garanzia. Pupi Avati racconta che quando, da giovane, doveva affiancare come aiuto regista il grande Vittorio De Sica, questi gli chiese le credenziali, ma appena sentì che era di Bologna si fermò, «basta così, va bene così»: abile e arruolato perché bolognese. […].
Michele Brambilla, La Stampa 15/2/2010, pagina 15
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[…] Christian De Sica e Pupi Avati si vogliono bene da trent’anni da quando fecero insieme "Bordella", film grottesco che contestava gli americani. "Pupi è l’ultimo maestro di un grande cinema che va scomparendo". Ha chiesto a De Sica di non essere De Sica per questo suo ultimo film. […] Brando [DE SICA, FIGLIO DI CHRISTIAN, NDR] , che ha studiato cinema in America, è assistente alla regia di Pupi Avati. […].
Antonella Amendola, Oggi, 24/2/2010