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 2010  febbraio 25 Giovedì calendario

Mokbel Gennaro

• Roma 13 settembre 1960. Imprenditore. Divenne noto nel febbraio 2010 dopo la richiesta d’arresto del senatore Nicola Di Girolamo (Pdl), presunto uomo della ”ndrangheta eletto nella circoscrizione estera grazie a una falsa residenza in Belgio ottenuta con la collaborazione, tra gli altri, dello stesso Mokbel, che da alcuni intercettazioni sembrava esserne il ”puparo” • «Padre egiziano e madre napoletana [...] cresce a Roma nel quartiere semiperiferico del Nomentano. Ed è qui che comincia le frequentazioni con la destra che diventerà rapidamente eversiva. qui che il giovane Gennaro coltiva i suoi sogni di gloria. Primo e unico indiscusso amore: la politica. Un sogno inseguito da sempre. Mai realizzato. Non in maniera diretta, perlomeno [...] è poco più che un ragazzino quando i poliziotti dell’Ucigos bussano alla sua porta e trovano in casa Antonio D’Inzillo, un ex-esponente dei Nar accusato di aver ucciso Enrico De Pedis, il boss della Magliana. L’uomo che avrebbe gestito il sequestro di Emanuela Orlandi, secondo le testimonianze di Sabrina Minardi, ex-amante proprio del boss che venne sepolto tra gli onori nella cripta della basilica di Sant’Apollinare. il 22 maggio 1992. Mokbel [...] viene denunciato. Antonio finisce in carcere. [...] Mokbel sostiene di essere molto vicino ancora a Francesca Mambro e Valerio Fioravanti. Anche economicamente. Si vanta di averli ”tirati fuori”. Come dei suoi contatti oltreoceano con la Cia, l’intelligence americana. O di quelli nostrani con un generale come Francesco Cerreta, il comandante del nucleo speciale di polizia valutaria e consulente della commissione parlamentare Telekom Serbia. Mitomane? Megalomane? Abilissimo tessitore di trame? Di Gennaro Mokbel non è facile avere notizie. Scarsissime anche le sue fotografie. [...] con il suo Partito Mokbel non va oltre i confini dei municipi di Roma. In compenso sembra non conoscere limiti la sua ”finanza creativa”. Quella che prevedeva anche il riciclaggio di diamanti: è del 21 settembre 2007 l’intercettazione tra Mokbel e un suo socio, Marco Toseroni, mentre parlano di vendere e riciclare diamanti. Roba da milioni e milioni di euro. Quella ”finanza creativa” che, praticata con sua moglie Giorgia Ricci, lo aveva portato ad una condanna definitiva multipla: traffico di stupefacenti, acquisto di cose di provenienza sospetta, detenzione d’armi, lesioni aggravate, usurpazioni di titolo. Ma che non gli aveva impedito di continuare a fare la bella vita, tra gioielli, circoli prestigiosi, Porsche, Ferrari. E la politica nel cuore» (Alessandra Arachi, ”Corriere della Sera” 25/2/2010) • «[...] imprenditore della Camilluccia ”già esponente dell’organizzazione eversiva di destra Terza Posizione” amico degli ex Nar, Francesco Mambro e Giusva Fioravanti. Tra le sue vecchie frequentazioni figura Antonio D’Inzillo, killer della Banda della Magliana e dei Nar. Per gli inquirenti è la mente dell’organizzazione criminale. Di lui, i pm dell’Antimafia Giancarlo Capaldo, Giovanni Bombardieri e Francesca Passaniti [...] sottolineano la ”straordinaria capacità di proporsi nei circuiti legali dell’economia con interessi nel settore dei diamanti estratti in Uganda”. Con le sue società produce i film del regista Stefano Calvagna e promuove i match del pugile Vincenzo Cantatore. [...] Il presente di Gennaro Mokbel lo vede al fianco del senatore Di Girolamo. lui a reclutare i voti dei calabresi in Germania vicini ai clan di Fabrizio Arena e Franco Pugliese. Una persona di sua fiducia con cui fa affari è Paolo Colosimo, avvocato vicino alla destra, difensore di Niccolò Accame [...] ex portavoce di Francesco Storace, nel processo Laziogate. [...] Ma Mokbel conosce molto bene anche Stefano Andrini, manager dell’Ama sotto la giunta Alemanno, con un passato pesante di picchiatore. [...]» (Marino Bisso, ”la Repubblica” 25/2/2010) • «[...] ufficialmente imprenditore, in realtà (stando ai dati della Camera di Commercio), amministratore di una srl che risulta inattiva, la Mk, import ed export di prodotti elettronici: si sarebbe attivato per l’elezione di Di Girolamo. Sul passato giudiziario di Mokbel si sa poco, ad eccezione di una amicizia con Antonio D´Inzillo, killer della banda della Magliana ed ex Nar. Il 22 maggio del 1992, l´Ucigos bloccò D’Inzillo, allora ventinovenne (doveva scontare 3 mesi per reato minori), a casa del Mokbel, che fu denunciato. Il trascorso politico di Mokbel, invece, è meno misterioso. Si sa infatti che tentò di ”inserirsi nella vita politica del Paese” [...] diventando segretario regionale del Lazio del movimento ”Alleanza federalista” (vedi CHIAPPORI Giacomo). Dopo alcuni contrasti con il resto del gruppo dirigente, tuttavia, Mokbel si faceva promotore di una nuova piattaforma politica denominata ”Partito federalista” con sedi in diversi municipi del Comune di Roma. L’imprenditore romano aveva come base operativa una lussuosa villa ad Antibes, in Francia [...] era in contatto con esponenti della ”ndrangheta, con la cosca Arena (col reggente, Fabrizio), e con Franco Pugliese, già sottoposto a sorveglianza speciale. Anche la moglie di Mokbel, Giorgia Ricci, è stata coinvolta nell’indagine» (a.cus, ”la Repubblica” 24/2/2010) • «[...] per gli investigatori [...] si è arricchito con il riciclaggio e frodi fiscali [...] si era attivato per sostenere la candidatura del senatore Di Girolamo. E insieme a quest’ultimo avrebbe partecipato [...] ad alcune riunioni pericolose ad Isola di Capo Rizzuto. C’erano esponenti della famiglia Arena, ua delle più potenti nel Crotonese, e si trattò la raccolta di voti tra gli emigrati calabresi in Germania. Di fronte a Di Girolamo e Mokbel, erano seduti, dicono i giudici, Fabrizio Arena, boss reggente del clan, e Franco Pugliese, sorvegliato speciale e affiliato alla famiglia. [...] il gruppo Mokbel, secondo chi indaga, avrebbe anche interessi nel settore dei diamanti estratti in Uganda, lavorati in laboratori dell’Estremo Oriente e commercializzati a Roma attraverso una serie di gioiellerie [...] Le relazioni di Mokbel con la destra eversiva sono risalenti nel tempo e in particolare legate a Antonio D’Inzillo, ex esponente dei Nar, latitante dal 1993 e scomparso da tempo in Africa. [...] D’Inzillo è ritenuto colui che uccise Enrico De Pedis, il boss della banda Magliana che, stando alle dichiarazioni dell’ex amante di quest’ultimo, Sabrina Minardi, ha gestito il sequestro di Emanuela Orlandi. [...] Stando agli investigatori l’imprenditore avrebbe anche avuto in passato alcuni contatti con altri due esponenti di spicco dei Nar: Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, i due estremisti di destra già condannati con sentenza definitiva all’ergastolo per la strage alla stazione di Bologna del due agosto del 1980» (Alessia Meloni, ”La Stampa” 24/2/2010).