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 2010  febbraio 25 Giovedì calendario

Chiappori Giacomo

• Imperia 10 ottobre 1953. Politico. Eletto alla Camera nel 1996 e 2008 (Lega) • «[...] ”leghista della prima ora” [...] Il suo nome è sbucato di rimbalzo nell’ordinanza sul maxi riciclaggio, in qualità di leader di ”Alleanza federalista”, movimento avvicinato e coordinato nel Lazio, nel 2007, da Gennaro Mokbel, l’ambasciatore dei boss calabresi nella Capitale. [...] ”[...] Il movimento lo avevo fondato nel 2003, autorizzato dalla mia Lega per sondare la fertilità delle regioni meridionali al progetto del Carroccio. Siamo sbarcati nel Lazio, in Calabria, Puglia, Sicilia Sardegna. Dopo le elezioni politiche 2008 abbiamo rinunciato ed è finita lì [...] Mokbel [...] Mi viene presentato a Roma nella prima metà del 2007, in una riunione politica [...] Lui mi confessa di essere stato militante di destra, di avere avuto per questo anche problemi con la giustizia, e di aver aiutato negli ultimi anni esponenti di An e Forza Italia. Si dice entusiasta del progetto e si mette subito al lavoro [...] Mette a disposizione del movimento un suo ufficio ai Parioli, poi una sede a Ostia, soprattutto sembra aprirmi le porte della Roma che conta. Mi presenta avvocati, imprenditori, notai. Abbiamo 20-30 incontri in quei mesi. Quando andiamo al rinomato ”Circolo del tiro a volo’ tutti lo salutano, Mokbel sembra di casa. Penso: ho svoltato, mi si aprono un sacco di opportunità [...] L’uomo si presentava bene. Solo [...] leggendo i giornali, mi sono reso conto di cosa si muovesse dietro. Andava in giro con belle auto. Sua moglie, figlia di un costruttore. Mi disse che era un imprenditore, proprietario tra l´altro di gioiellerie. Per me era un biglietto da visita sufficiente [...] Lo nomino coordinatore, nella speranza che potesse far crescere Alleanza federalista [...] Con me si fa solo politica. Niente affari. Glielo avrei impedito [...] Succede che dopo appena due mesi Mokbel mi chiede di entrare nel consiglio direttivo del movimento. Voleva occupare subito posti di comando. Non potevo consentirlo, gliel’ho negato. Lui si arrabbia. Mi manda a quel paese e mi preannuncia che fonderà un suo partito. E così farà [...] Io son figlio di un carabiniere croce al valor militare, figuriamoci se finivo in un giro di merdosi come quelli [...]» (c.l., ”la Repubblica” 25/2/2010).