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 2010  febbraio 24 Mercoledì calendario

GELO FRA GRECIA E GERMANIA


Presa fra più fuochi, la Grecia si difende. E rimprovera la Commissione europea, per non aver scoperto prima i trucchi di bilancio del governo precedente. Nel frattempo, cresce l’ostilità dei politici greci contro la Germania della Cancelliera Merkel, vista come uno dei principali ostacoli a un atteggiamento più positivo verso Atene da parte della Unione europea. Anche attraverso la stampa, molto negativa nei confronti degli ellenici. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il settimanale Focus di lunedì, pubblicando in copertina la foto della Venere di Milo con il dito medio alzato in modo inequivocabile.

Accompagnata dal commento «truffatori nella famiglia dell’euro», e dalle domande se «la Grecia ci deruba del nostro denaro?», e «che cosa accade con Italia, Portogallo, Spagna»? Toni da «razzismo economico» del tutto simili a quelli usati a suo tempo contro l’Italia, nelle trattative per entrare nella moneta unica. Il capo Parlamento greco Filippos Petsalnikos ha reagito convocando l’ambasciatore tedesco, per consegnargli una serie di articoli pubblicati dalla stampa tedesca «tutt’altro che oggettiva», e ritenuti «offensivi» per l’immagine greca. In una lettera indirizzata ieri al settimanale Stern Petsalnikos ha fatto i conti in tasca alla Germania. Che fra il 1990 e il 2005 «ha ricevuto dalla Ue 60 miliardi di euro destinati alle infrastrutture dell’ex-Germania Est». Fra il 2007-2013 a Berlino invece sono destinati 26,3 miliardi di euro, e alla Grecia 20,4 miliardi. Ma la Germania «non deve temere che le si possa chiedere soldi per poterci salvare. La Grecia ha bisogno della vostra solidarietà e vicinanza per poter respingere gli attacchi degli speculatori».

Va da sé che la stampa greca è passata al contrattacco.

Pubblicando, ad esempio, nella copertina del quotidiano «Eleftheros Typos» un fotomontaggio della Dea della Vittoria sulla porta di Brandeburgo a Berlino che tiene in mano una svastica. Nel testo si legge: «Il nazismo finanziario minaccia l’Europa», e «basta con la mistificazione del Paese da parte dei tedeschi». Le proteste sono proseguite a livello politico. Il sindaco di Atene, Nikitas Kaklamanis, ha ricordato alla «Signora Merkel», che la Germania è «in debito per Kalavryta. Ci dovete soldi per Distomo, ci dovete 70 miliardi per le rovine che ci avete lasciato»: intendendo quelle delle stragi naziste del 1944, condannate anche dalla corte d’appello di Firenze che ha dichiarato esecutiva in Italia una sentenza greca che condanna la Germania a risarcire i danni alle vittime di Distomo. Il prossimo passo, forse, sarà quello di chiedere la restituzione dei tesori greci che si trovano nei musei tedeschi.

Nel frattempo, la Grecia si ferma oggi per lo sciopero generale in segno di protesta per la pesante manovra di aggiustamento dei conti pubblici, che entro la fine di quest’anno dovrà tagliare il 4% del pil. in questa atmosfera difficile che corrono le voci dell’emissione di un bond decennale da 10 miliardi di euro, da parte del governo greco, attesa dai mercati per l’inizio di marzo. Secondo gli operatori potrebbe avere lo stesso successo di quella precedente, mentre, nonostante le smentite, il mercato continua a puntare su degli aiuti disponibili per la Grecia.