Pierre De Nolac, ItaliaOggi, 23/2/2010, 23 febbraio 2010
CORRUZIONE STABILE, ALTRO CHE +229%
(riassunto) -
All’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti il presidente della magistratura contabile, Tullio Lazzaro, ha parlato di un incremento della corruzione del 229%. Il quotidiano L’Opinione, diretto da Arturo Diaconale, partendo proprio da questo dato, ha contestato la relazione, definendola «infarcita di errori»: «Non solo nel 2009 non è aumentata del 229%, rispetto all’anno precedente, come grida Lazzaro. Ma è rimasta pressoché costante. Dove abbia sbagliato la Corte è presto detto, basta farsi un giro su fonti aperte e facilmente accessibili a chiunque navighi su internet».
Basta infatti consultare il sito www.anticorruzione.it «per capire che i conti della Corte non tornano. E non tornano in primis perché sono tratti da una fonte parziale: la Guardia di Finanza. Ora, come i magistrati contabili dovrebbero sapere - continua il quotidiano - gli unici dati ufficiali e con valenza scientifica cui occorre attingere, in questi casi, quando cioè si vogliono rilevare delittuosità specifiche contro i casi di corruzione e concussione, sono quelli elaborati dallo Sdi», il "Sistema di indagine" del ministero dell’Interno, dove «confluiscono le denunce che tutte e tre le forze di polizia, Carabinieri, Fiamme Gialle e Polizia, sono tenute ad inserirvi». Per questo motivo, «qualsiasi altro dato, comunque venga acquisito, è inesatto perché parziale. La stessa relazione annuale sull’attività della Corte dei conti, che per denunciare l’aumento della corruzione in Italia utilizza come fonte unica i finanzieri è dunque inesatta perché incompleta». Le statistiche sulla delittuosità dello Sdi segnalano una «sostanziale stabilità rispetto al 2008».