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 2010  febbraio 23 Martedì calendario

BIFO, SOSPESO PERCH FANNULLONE

(riassunto)

Franco Berardi, Bifo, leader delle proteste studentesche bolognesi del 1977, oggi sessantenne professore serale alle superiori, è stato sospeso dall’insegnamento per fannulloneria. Per quattro mesi non potrà tornare in cattedra e riceverà lo stipendio ridotto perché l’estate scorsa, anziché seguire i suoi studenti agli esami di maturità, sparì senza avvisare.
Protagonista della sinistra movimentista, autore di Contro il lavoro nel 1970, fondatore di RadioAlice, finito in carcere insieme a diversi esponenti di Autonomia Operai per l’omicidio di un carabiniere e scarcerato dopo una marcia di protesta di 10mila persone in piazza Maggiore, Berardi diventò personaggio di spicco dell’ala creativa della protesta studentesca, lasciò l’Italia e si rifugiò prima a Parigi e poi a New York dopo la fine del movimento. Ritornato in Italia dopo essere stato in Messico, India, Cina e Nepal, da qualche anno insegna all’istituto tecnico industriale Valeriani di Bologna.
Per protestare contro la riforma Gelmini, a settembre ha prima annunciato e fatto mettere in verbale che, entrato in classe, non avrebbe fatto lezione. Poi si è limitato a spiegare con un cartello al collo con sopra scritto «non collaboro con chi distrugge la scuola pubblica». Nel frattempo la sanzione disciplinare si è perfezionata e l’ex leader del 1977 ha dovuto lasciare l’istituto. A Bologna circolava la notizia che era stato sospeso per colpa di quella protesta. Per fare chiarezza ha scritto su Facebook: « vero sì che nel mese di settembre ho messo in scena una mia personale forma di protesta contro le misure del ministro Gelmmini... ma pur portando il cartello al collo svolgevo regolarmente le mie lezioni, tant’è vero che nessuno mi ha contestato questo comportamento. Ciò che mi è stato contestato, invece, è un’assenza prolungata agli esami di maturità dell’anno passato. Di quella mancanza io sono effettivamente responsabile, e siccome sono abituato ad assumere le mie responsabilità senza lamentarmi inutilmente, non ho fatto né intendo fare alcuna opposizione contro quella misura».