Gianni Barbacetto, Campioni d’Italia, Marco Tropea Editore, Milano 2002 (pdf sulla mia scrivania, GdA), 24 febbraio 2010
«E Abelli? È un uomo con una lunga storia alle spalle. Ancor prima di Mani pulite, quando era democristiano, fu arrestato e processato perché coinvolto in uno scandalo della sanità scop- piato a Pavia, la sua città d’origine
«E Abelli? È un uomo con una lunga storia alle spalle. Ancor prima di Mani pulite, quando era democristiano, fu arrestato e processato perché coinvolto in uno scandalo della sanità scop- piato a Pavia, la sua città d’origine. Assolto, tornò alla politica. Fu subito chiamato da Roberto Formigoni come consigliere, proprio per la sanità. Ma Abelli era nello stesso tempo amico e consulente anche di Poggi Longostrevi, che lo ebbe gradito ospite sul suo elicot- tero. Non sapeva niente, Abelli, della grande truffa che il suo amico medico stava attuando? In che cosa consisteva la sua consulenza? E a che titolo aveva ricevuto da Longostrevi dei soldi, almeno 70 milioni non dichiarati? In un altro paese europeo lo avrebbero comunque cacciato: Abelli o era complice o, peggio, non si era accorto di ciò che ac- cadeva sotto il suo naso, dunque era stupido e incapace. Ma in Italia no: Formigoni se lo è tenuto vicino come superconsulente della sanità e, nel maggio 2000, lo ha chiamato a fare l’assesso- re alle Politiche sociali. Abelli (passato intanto a Forza Italia), insieme a tutti gli altri assessori della nuova giunta formigoniana, il 24 maggio 2000 presta il suo ”giuramento alla Lombardia e al suo popolo”. Un grande ritorno alla politica. Peccato che uno scherzo del desti- no gli rovini la festa: proprio quel giorno, gli viene recapitato un rinvio a giudizio. Per aver ricevuto quei 70 milioni da Poggi Longostrevi, che, prima di morire, li aveva spiegati così: «Dove- vo tenermi buono un personaggio politico che nel settore con- tava molto». E poi aveva aggiunto: «Alcuni sono stati costretti alle dimissioni solo per un sospetto, altri sono stati premiati con la nomina ad assessore»».