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 2010  febbraio 24 Mercoledì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE ”ANSELMI

TINA”

Dopo Eleonora d’Arborea, sovrana sarda autrice nel 1395 della ”Carta de Logu” (codice celebre e durissimo che ordinava, ad esempio, di tagliare un piede ai violentatori), l’Italia ha dovuto aspettare 581 anni per avere, con Tina Anselmi nel 1976, 115 anni dopo l’unità d’Italia, una donna al governo. Complessivamente, nel dopoguerra, su 1473 ministri le donne sono state 38, lo 0.26 per cento.

Fonte: Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera del 22/03/01 a pagina 6.

"La mia visione della vita è religiosa e, allo stesso tempo, laica perché democratica"
Fonte: Tina Anselmi sulla ”Stampa” di domenica 28 marzo 1999.

[Fu la prima politica ospite di Maurizio Costanzo a ”Bontà loro”. Costanzo:] «Le chiesi perché non si fosse sposata e mi beccai una quindicina di interpellanze parlamentari. Nel secondo ciclo di trasmissioni venne Giulio Andreotti, presidente del Consiglio. Poi i comunisti Giorgio Amendola e Carlo Pajetta».
Fonte: Bruno Vespa, ”Panorama” 20/1/2005. pag. 73

Francesca Archibugi: ”Mah, forse la politica non fa per me: mi appassiona tanto, ma non saprei farla. Se dovessi scegliere, affiderei tutto a Tina Anselmi, il mio idolo, e a Rosy Bindi”
Fonte: Corriere della Sera 13/08/2005, pag.29 Barbara Palombelli

[In occasione della laurea honoris causa in sociologia alla Anselmi e a Cattellan]. Arrivo a Trento. Universitas Athesina Studiorum, via Verdi 30, splende un certo sole montano molto ombroso, mi accomodo nella sala di poltroncine rosse tutta piena di gente di due tipi: quelli lì per lui, e quelli lì per Tina Anselmi per chi se la ricorda. Tina Anselmi non c’entra niente con i discorsi di prima, ma questi sociologi fantasisti hanno deciso di laureare in contemporanea l’artista e l’antipiduista.
Fonte: Alessandra Saugo Donna, giugno 2004

I genitori degli anni Ottanta ricorderanno ancora la mitica Falcucci, titolare più volte del ministero della Pubblica istruzione, una dc doc, che, con il suo piglio da brava e intelligente massaia, aveva rimesso una buona dose di ordine e buon senso nella scuola italiana dissestata dal ”68. Come altre cattoliche del suo stampo (rammento Tina Anselmi) era rispettosa dei valori costituzionali e attenta a non introdurre sottobanco derive clericali (ai cattolici bastava e avanzava l´ora di religione).
Fonte: La Repubblica 14/05/2007, pag.18 Mario Pirani

[Licio Gelli] Ancora oggi lo conferma: "Il vero elenco era tra le carte distrutte in Sudamerica". Fosse stato scoperto, chissà quanto altro materiale avrebbe avuto a disposizione la Commissione d’inchiesta sulla P2. Quella presieduta da Tina Anselmi, che Gelli racconta di aver incontrato quand’era latitante. Con la Anselmi che non lo risconosce e lui che organizza un caffè "con l’onorevole che ignara di tutto ricevette anche un plico dall’uomo che ricercava in tutto il mondo".
Fonte: Libero 30/01/2008, ANDREA SCAGLIA

[Gelli] Infine una stoccata alla nemica di sempre: Tina Anselmi, già presidente della commissione d’inchiesta sulla P2. «Mi cercavano in tutto il mondo ma io ero all’hotel Baglioni di Firenze – ha raccontato ”. Incontrai la Anselmi e le feci uno scherzo presentandomi come un industriale. La foto di quell’incontro è conservata negli archivi di Stato coperta da segreto ».
Fonte: Marco Gasperetti, Corriere della Sera 1/