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 2010  febbraio 24 Mercoledì calendario

LE MAPPE AFGHANE DI BOETTI

«Sono contento che per certi ricami occorrerà a volte fino a cinque anni. Stranamente ho la pazienza di aspettarli, o meglio li aspetto, arrivano quando arrivano». Siamo a metà degli anni Ottanta: Alighiero Boetti ha preso una casa nel quartiere di Monteverde, dopo aver lasciato in fretta e furia l’Afghanistan occupato dalle truppe sovietiche. A Monteverde il postino consegna di tanto in tanto dei pacchi: sono le Mappe, pezze di lino che l’artista aveva disegnato nel suo studio in Trastevere e aveva portato alle donne afghane perché le ricamassero. Queste Mappe erano spesso molto grandi, fino a quattro metri di larghezza. Rappresentavano i paesi del globo politico, disegnati con i ritagli delle rispettive bandiere. L’artista le spediva con l’indicazione del disegno, dei colori e del testo che spesso si delinea nel bordo come una sfida all’occupazione militare: «Alighiero e Boetti a Kabul Afghanistan nel 1983 lasciare il certo per l’incerto e vice versa». Oltre alle Mappe, mandava a ricamare ampie composizioni multicolori con frasi in stampatello, veri racconti da leggere, in verticale e in orizzontale. Con l’occupazione, l’unico modo di recuperare le opere finite era il servizio postale.
Boetti aveva scoperto l’Afghanistan nei primi anni Settanta, dopo un esordio legato all’arte povera e una ricerca di tipo concettuale basata sui principi di tempo ed entropia, ordine e disordine, caso e necessità, uguale e diverso. Il percorso è ora ricostruito nel catalogo ragionato che Electa dedica all’opera completa dell’artista torinese. Il primo dei quattro volumi che seguiranno viene presentato questo pomeriggio alle 18 al Maxxi (via Guido Reni 4), tra gli altri, da Jean-Christophe Amman, curatore scientifico dell’opera, e dalla prima moglie dell’artista Annemarie Sauzeau. Un riconoscimento che arriva a quindici anni dalla morte di Boetti. Questo primo volume, oltre alle schede di tutte le opere realizzate tra il 1961 e il 1971, aiuta a decifrare i meccanismi concettuali del suo percorso artistico, grazie a un’accurata cronologia generale, arricchita da una centinaio di fotografie inedite della sua vita, da una bibliografia aggiornata e dalla storia di tutte mostre.