Domenico Ravenna, Il Sole-24 Ore 24/2/2010;, 24 febbraio 2010
CORNIGLIANO RINASCE CON IL CINEMA
Liberato di scrivania e arredi, l’ufficio di Emilio Riva è pronto a trasformarsi in un set. Nella palazzina di mattoncini rossi che ospitava la direzione dell’Ilva, i vecchi libri mastri e i registri che annotavano le colate dell’altoforno lasceranno il posto a secchi colpi di ciak e alle luci abbaglianti dei riflettori. A cinque anni dalla firma dell’accordo di programma che ha smantellato l’area a caldo,il primo insediamento nell’area dismessa dallo stabilimento di Cornigliano ha i contorni di un centro di produzione cinematografica e televisiva.
La Cinecittà in versione genovese si chiama Cineporto. Quasi a rinsaldare l’imprescindibile legame del capoluogo ligure con le sue banchine. Poco meno di 1.500 mq di sale di posa e casting, camerini, spazi dedicati a scenografie e costumi, foresteria. Location ideale per lo sviluppo di un piccolo distretto del settore audiovisivo che allinea già una quindicina di micro- aziende.
La Società per Cornigliano, partecipata dagli enti locali e da Invitalia, (l’ex Sviluppo Italia), braccio operativo dei finanziamenti pubblici per la riconversione dell’ex area a caldo, ha investito circa 900mila euro per ristrutturare e allestire gli uffici della palazzina direzionale. Con la prospettiva di ancorare nel ponente genovese un filone di attività che, in qualche misura, ha dimostrato di poter attecchire sul territorio. La ricaduta economica generata dalla città nelle vesti di location scelta da produzioni cinematografiche e televisive viaggia già intorno ai 5 milioni all’anno.
Il sindaco Marta Vicenzi, che è anche presidente della Società per Cornigliano, sottolinea come dai cascami di un’industria pesante e non più compatibile con l’ambiente possano svilupparsi nuove filiere in grado di produrre ricchezza e, nel contempo, occasioni di promozione dell’immagine della città. Claudio Burlando è diventato governatore ligure con il dossier Cornigliano sul tavolo: ha avviato il suo quinquennio con i fumi dell’area a caldo e ora si accinge a tentare la riconferma con il ronzio delle cineprese. «E pensare – confessa che ho dovuto stoppare i primi progetti di riconversione che prevedevano la demolizione della palazzina Ilva».
Fra le sale appena inaugurate del Cineporto si aggira Silvio Soldini, un regista che ha già testato Genova come teatro di posa del suo "Giorni e nuvole". «Ora che esiste questa struttura – preannuncia – sto già pensando di tornare qui per girare un nuovo film».