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 2010  febbraio 24 Mercoledì calendario

IMPARIAMO TUTTI DA ALEXA

Vogue sbarca on line, la grande rivista italiana di moda inaugura il suo sito (www.vogue.it) questo venerdì con un grande evento milanese a Villa Reale. A presentare l’iniziativa sarà il direttore della testata Franca Sozzani insieme con il sindaco Letizia Moratti e numerose celebrity. Nove i canali tematici. Fra i più curiosi, uno è dedicato alle modelle di colore, un’altro alle donne curvose dalla 48 in su, mentre un terzo è riservato ai giovani emergenti che non hanno abbastanza mezzi e possibilità per far conoscere le loro creazioni. Si parlerà d’arte, bellezza. cinema, viaggi, donne e case. «Inoltre la cosa particolare - spiega Franca Sozzani- è che gli utenti potranno partecipare, come in film al backstage, cioè alla costruzione di un servizio di moda: che cosa fa la modella, come la truccano, la pettinano, come il fotografo crea un’immagine...». Giorgio Armani ha già dato in esclusiva lo streaming della sua sfilata di sabato 27 febbraio a vogue.it. Al semplice passaggio del mouse si può quindi assistere ai defilè come se si fosse seduti in prima fila, grazie alla possibilità di ingrandire ogni singola uscita in passerella. E si potrà anche seguire tutta la fase di preparazione dello stilista nel realizzare lo show. /Ha sorpassato alla grande Kate Moss. Tutti parlano di lei, tutti la vogliono. Alexa Chung, ventisei anni, presentatrice di Mtv, ex signorina nessuno, è ben più di una delle tante «It girl», figlie di papà, che dettano stile nel jet set.
 l’icona fashion che monta, l’astro nascente osannata dai più grandi stilisti internazionali alla ricerca di nuove muse. Anglo-cinese, maniaca del rock, dà gran lezioni di eleganza. Si è aggiudicata tutti i premi dedicati alla «meglio vestita nel 2009». Tanto che la rivista «Elle» nell’edizione francese, nell’ultimo numero, le ha dedicato ben 17 pagine. Motivo? Ha un senso innato per la moda, buca lo schermo e la carta patinata delle riviste per la sua abilità di mischiare alto e basso. Come ad esempio pezzi di H&M, Top Shop e Marc Jacobs. Cresciuta in Inghilterra - mamma very british, padre cinese, discreto grafico, primogenita di tre figli - ha sempre sognato di farsi i vestiti da sola.
«Ho cominciato giovanissima a pasticciare con ago e filo, ma ho rotto la macchina da cucire di mia sorella...», ha raccontato sulle pagine del «Telegraph», confidando, poi, di aver voluto diventare giornalista di moda. Come si confà a una ragazza borghese, doveva iscriversi all’Università quando una talent scout di un’agenzia di indossatrici cambia il suo destino.
La carriera

Alexa comincia a frequentare gli studi fotografici, spera che Chanel la scelga come testimonial. Dopo quattro anni come mannequin diventa invece, nel 2006, presentatrice televisiva per l’emittente musicale Pop World su Channel 4. Il carattere impertinente, il senso dell’umorismo e lo stile originale l’aiutano a crearsi un personaggio. Il suo look, che mischia il genere jeune fille en fleur a quello da maschiaccio e sexy girl, fa il resto.
D’altronde la generazione «lolita You Tube» non segue nessuna regola codificata della moda, ma ha un seguito impressionante. L’anno dopo, Mtv le propone uno show da dirigere in prima persona. «It’s on With Alexia Chung»: accetta al volo. Attraversa l’Atlantico e si stabilisce a New York. Dove avviene l’esplosione mediatica.
Ha un comportamento fuori dagli schemi: fa domande originali ai suoi ospiti che si divertono un mondo (persino Karl Lagerfeld ne rimane favorevolmente impressionato). Insomma, si dice dappertutto che sia nata una nuova presentatrice. «Niente di speciale» commenta lei, modesta e schiva. Nonostante i paparazzi la seguano giorno e notte riesce a tenere nascosta la sua vita privata, trapela giusto la notizia che ha un flirt con Alex Turner della band Arctic Monkeys. Poi, alla fine del 2009, il suo programma viene cancellato dal palinsesto. Fine.
Ma Alexa ha il suo bel da fare. A cominciare dalla moda. Anche perché non si «schianta» come Kate Moss senza conoscere le regole del fashion system. Alexa è una patita dello shopping, le sue icone di stile? Francoise Hardy, le sorelle Olsen, Chloè de Sevigny. «La Hardy ha sempre avuto l’aria sexy senza mettere abiti che le fasciassero il sedere o che le pompassero il decolletè», dice. Mai volgare, la graziosa inglesina ha uno stile che colpisce senza cadere nello stereotipo della mangia-uomini. «Detesto essere precisa e leccatina», ripete lei, capelli spettinati e manicure imperfetta (con smalto rosso smangiucchiato).
E’ l’esatto opposto di quelle che in Francia chiamano le appariscenti ragazze «bling bling», con le chiome phonate fino all’ultimo millimetro e chili di gioielli. Ogni cosa che indossa, anche l ”ultima borsa must, ha l’aspetto vissuto, come se si fosse consumata velocemente. Dare l’effetto invecchiato agli indumenti è la sua specialità. E qualsiasi cosa metta diventa trendy. Come i mocassini Russel e Bromley abbinati al tubino bon ton quando ancora il revival del genere preppy non se lo filava nessuno. Il look Alexa è scoppiato quest’anno.
Da quando sfoggia la borsa da ufficio Bayswater -creata da Mulberry con scomparto protettivo per il pc portatile- il marchio ne vende a bizzeffe (c’è addirittura la lista d’attesa). In un attimo ha trasformato quest’accessorio in un pezzo cult. Può vantarsi di aver fatto della sua passione per la moda un business rigoglioso. Tante griffe hanno capito che Alexa è ben più di una semplice fashion victim. L’anno scorso è diventata la testimonial dei grandi magazzini New Look. E da poco compare sulla campagna pubblicitaria dei jeans Pepe.
Prossima mossa? Creare una collezione autunnale per il marchio americano Madewell (del gruppo J. Crew). «Adoro quello spirito che mixa vintage e modernità. Rispecchia il mio carattere. I capi che amo? Abiti a pois, jeans skinny, vita alta, gradi cardigan profilati di nastri di velluto e pizzi, T -shirt con foto o illustrazioni musicali».
Antonella Amapane