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 2010  febbraio 23 Martedì calendario

LATINA, TERZO OMICIDIO IN UN MESE: UCCISO IL CUSTODE DI UNA PIZZERIA

LATINA - In meno di un mese per il capoluogo pontino quello di ieri è il terzo omicidio. E ai tre morti ammazzati va aggiunto, il 25 gennaio scorso, il tentato omicidio di Carmine Ciarelli, uno dei capi dell’omonimo clan di nomadi stanziali colpito da sei proiettili calibro 9 corto e ancora ricoverato al ”Goretti” di Latina.
Ieri, poco prima dell’alba, a morire è stato un immigrato romeno di 56 anni, Gheorghe Radoi. La sua colpa? Aver scoperto alcuni ladri che stavano devastando la sala Bingo di via dei Cappuccini, al Piccarello, quartiere alla periferia orientale di Latina. Gheorghe da due mesi si era ”sistemato”: lavorava come factotum nel ristorante-pizzeria ”Pizza, cozze & babà” che si trova proprio sul tetto del complesso edilizio di due piani dove ci sono la sala bingo, una palestra e, accanto, il ”24.000 baci” una delle sale da ballo più gettonate da giovani e over 50 per il liscio e i balli sudamericani: ci vengono a ballare anche da altre province della regione.
Ma l’obbiettivo di un gruppo di ladri era la sala Bingo, molto frequentata la domenica: «Abbiamo chiuso alle 4 meno un quarto spiega il direttore Roberto Detto, 46 anni era tutto a posto». Ma non passa nemmeno un’ora che i ladri penetrano passando da una finestra, quella di un ufficio: «Era l’unica senza collegamento d’allarme spiega il capo della Squadra mobile, Cristiano Tatarelli ed evidentemente chi ha agito era ben informato».
Una volta all’interno i ladri, almeno tre, sono entrati nella sala del Bingo e hanno girato le telecamere che filmano e registrano ogni movimento. «Si vede chiaramente un uomo incappucciato che afferra la telecamera e la gira verso una parete», spiega ancora il capo della Mobile.
A questo punto inizia la meticolosa demolizione delle slot machine che vengono svuotate del denaro, poi viene addirittura abbattuta una parete in cartongesso che separa la sala Bingo da altri uffici nei quali i ladri rubano oggetti preziosi, computer e un blocchetto di assegni.
E’ stato il trambusto a svegliare di soprassalto Gheorghe Radoi che da due mesi viveva in una stanza attigua alle cucine della pizzeria soprastante dove faceva il factotum. Il romeno si è alzato dal letto ed è andato ad aprire una porta in metallo chiusa a chiave: è un’uscita di servizio che porta direttamente giù in un corridoio che passa dietro alla sala bingo. Aprendo quella porta è come se avesse fatto entrare la morte: Gheorghe si affaccia e vede troppo, i ladri si accorgono di lui e si precipitano di sopra, il romeno non fa in tempo a richiudere, corre verso la cucina del ristorante, forse vuole telefonare per dare l’allarme, ma viene raggiunto e sgozzato senza pietà, sono quasi le 5 del mattino. «Ha due coltellate al collo, molto profonde» spiega il medico legale Filippo Milano al sostituto procuratore Raffaella Falcione che coordina l’inchiesta della polizia.
Il corpo di Gheorghe Radoi, bocconi, viene scoperto quasi cinque ore dopo da Dino, 45 anni, salernitano di Nocera Inferiore, titolare della pizzeria: «Era un brav’uomo, lavorava con me da meno di due mesi. Mi ha chiesto lui di dargli da dormire e mangiare, in cambio faceva le pulizie. Si è sacrificato per il locale, forse temeva che i ladri sarebbero saliti su da noi».