Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  febbraio 24 Mercoledì calendario

Paolo Trivellin, 45 anni. Imprenditore, separato e padre di due figli, titolare con un cugino della Tri-intonaci di Noventa Vicentina, da venti mesi, a causa di alcuni affari andati male, non riusciva a pagare i suoi operai

Paolo Trivellin, 45 anni. Imprenditore, separato e padre di due figli, titolare con un cugino della Tri-intonaci di Noventa Vicentina, da venti mesi, a causa di alcuni affari andati male, non riusciva a pagare i suoi operai. In più la relazione con la nuova compagna da qualche tempo s’era incrinata, tanto che non vivevano più nella stessa casa. Domenica scorsa scrisse quattro lettere (due ai figli per chiedere perdono, una al cugino per consigliargli di chiudere in tutta fretta l’attività, una all’ex convivente per farle sapere che l’amava ancora), poi prese una corda, la legò a una trave di legno del soffitto, un capo se lo strinse attorno la collo, e si lasciò penzolare. Pomeriggio di domenica in un mini appartamento a Lozzo Atestino (Padova).