24 febbraio 2010
Paolo Trivellin, 45 anni. Imprenditore, separato e padre di due figli, titolare con un cugino della Tri-intonaci di Noventa Vicentina, da venti mesi, a causa di alcuni affari andati male, non riusciva a pagare i suoi operai
Paolo Trivellin, 45 anni. Imprenditore, separato e padre di due figli, titolare con un cugino della Tri-intonaci di Noventa Vicentina, da venti mesi, a causa di alcuni affari andati male, non riusciva a pagare i suoi operai. In più la relazione con la nuova compagna da qualche tempo s’era incrinata, tanto che non vivevano più nella stessa casa. Domenica scorsa scrisse quattro lettere (due ai figli per chiedere perdono, una al cugino per consigliargli di chiudere in tutta fretta l’attività, una all’ex convivente per farle sapere che l’amava ancora), poi prese una corda, la legò a una trave di legno del soffitto, un capo se lo strinse attorno la collo, e si lasciò penzolare. Pomeriggio di domenica in un mini appartamento a Lozzo Atestino (Padova).