M. Gu., Corriere della Sera, 23/2/2010 Alessandra Arachi Corriere della Sera, 23/2/2010, 23 febbraio 2010
RED TV IN CRISI, VIA ALLA CASSA INTEGRAZIONE
(riassunto) -
Red Tv, il canale televisivo gratuito dedicato principalmente all’informazione politica voluto da Massimo D’Alema come alternativa della You Dem di Walter Veltroni, sta per chiudere. La televisione, nata il 4 novembre 2006 dalle ceneri di Nessuno Tv, potrebbe essere la prima vittima del taglio dei fondi all’editoria previsto dal decreto Milleproroghe. I 14 giornalisti della redazione, ha annunciato il vicedirettore Mario Adinolfi in un video pubblicato sul suo blog, saranno messi in cassa integrazione.
L’editore Luciano Consoli ha smentito che la prossima sarà l’ultima settimana di lavoro per Red Tv. «La scelta di chiedere la cassa integrazione - ha detto Consoli - è stata presa in accordo con i sindacati come misura cautelativa, qualora il governo non mantenesse gli imegni assunti sul ripristino del diritto soggettivo». Tremonti e Bonaiuti hanno dato delle rassicurazioni ma il rischio che i fondi siano tagliati non è scongiurato.
Nel suo mesaggio Adinolfi ha contestato la sostituzione del direttore Claudio Caprara, «dalemiano poco ortodosso», con Francesco Cundari, «imitazione vivente del capo che venera». Matteo Orfini, portavoce di D’Alema e membro della segreteria del Pd, ha smentito sia la chiusura della rete sia le accuse di Adinolfi.
Dalla London School of Economics, dove era stato invitato per parlare delle nuove sfide della sinistra europea, Massimo D’Alema ha preso le distanze dalla testata e ha detto: «Ma chi l’ha detto che Red Tv è la mia tv? C’è un proprietario della televisione. E infatti è stato lui che ha concordato la cassa integrazione con i sindacati e con il governo».