Pierangelo Sapegno, La Stampa 23/02/10, 23 febbraio 2010
PAPARAZZI
Felice Quinto, uno dei paparazzi simbolo della Dolce Vita. Lasciò presto la scuola e si mise a lavorare come meccanico. Iniziò a lavorare a Roma nel ”56, imparando a fotografare per necessità: «Non vengo da nessuna scuola. Ho imparato tutto quello che so perché avevo bisogno di mangiare. E perché amavo quello che facevo». Girava su una moto Guzzi rosso fiamma munito di Rolleiflex. La sua definizione di paparazzo: «uno che vuole rompere le palle». Fellini gli offrì il ruolo del fotografo della Dolce Vita, proponendogli 10.000 lire al giorno, ma lui rifiutò. Un aneddoto: il 20 ottobre 1960 si beccò una ginocchiata da Anita Ekberg per averla inseguita e paparazzata. Dopo gli anni Sessanta, emigrò negli Stati Uniti, si innamorò di una professoressa di liceo del Maryland, lavorò per Associated Press, diventò il fotografo di Liz Taylor e consacrò il mitico Studio 54 di New York. Felice Quinto, che gli americani pronunciavano Feh-leech-ay Kween-tep, fu più famoso negli States che in Italia.Tornò a Roma nel 1978 in occasione dei funerali di papa Paolo VI. Entrato in pensione, si ritirò a Montgomery Village. morto di polmonite in un ospedale di Rockville, il 17 gennaio 2010.