Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  febbraio 22 Lunedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BAGET BOZZO, GIANNI"


"Fino ad ora le manovre contro Berlusconi, tutte, sono fallite. Da Cossiga all’Asinello, e mi scuserete se l’elefantino neanche lo prendo in considerazione"
Sulla ”Repubblica” di mercoledì 7 aprile 1999.

"Se FI fosse democristiana io non ci sarei, anche se dico: ”Lasciate che i democristiani vengano a noi”"
Sul ”Giorno” di martedì 7 settembre 1999.

Don Gianni Baget Bozzo, in proposito [di una «religione à la carte»] reclama un ritorno alla ritualità antica, alla messa officiata da un ministro del culto che dà le spalle ai fedeli e guarda verso la Terra Santa. Baget Bozzo invidia inoltre agli islamici la capacità di mantenere il risveglio della spiritualità nell’alveo della tradizione.
Macchina del Tempo, ottobre 2003

C’era anche Baget Bozzo [nel movimento Nuova Repubblica di Randolfo Pacciardi] ? "Sì, disse che la Madonna l’aveva mandato da noi". In Forza Italia l’ha mandato lo Spirito Santo. "Don Gianni è un grande cappellano di corte portato ogni volta a sinceri e sconfinati entusiasmi".
Claudio Sabelli Fioretti, ”Sette” 26/2/2004

Andreotti disse di Baget Bozzo: «La Dc fu illuminata quando non lo candidò». L’altro rispose: «Il peccato mortale di De gasperi fu favorire la carriera politica di Andreotti». Contro il senatore Baget Bozzo ce l’ha ancora: «Più che un politico è un tecnico del potere. Questa è la ragione per cui non l’ho filato mai. E’ sempre rimasto a monte della lotta interdemocristiana, guadagnandoci anche. Non è mai esistita una linea politica andreottiana. Andreotti ha curato il personaggio Andreotti. E ha gestito la politica democristiana in funzione di quel personaggio».
Claudio Sabelli Fioretti, "Sette" 11/3/2004

palazzo dei congressi, dove si festeggerà il decennale di Forza Italia. Qui si celebra un rito sacro, con il credo, il coro, l’omelia di Baget Bozzo
Vanity Fair 5/2/2004 (uscite)

«si arriva poi al più azzardato dei ”perché” dell’Olocausto ebraico. La possessione demoniaca di Hitler, avanzata per la prima volta dal politologo Gianni Baget Bozzo nel libro ”L’uomo l’angelo il demone” (Rizzoli), ipotesi rinforzata alcuni anni dopo dalle rivelazioni secondo cui papa Pio XII (accusato di essere il ”Papa di Hitler” per l’inerzia mostrata nei confronti del nazismo dal suo pontificato) più volte tentò d’esorcizzare a distanza il dittatore.
Matteo Negri, Macchina del Tempo, giugno 2004

«Bondi o Baget Bozzo? [Lucio Presta:] "Baget Bozzo. Non è neanche salesiano. solo un anguillone".
Corriere della Sera Magazine 02/06/2005, Claudio Sabelli Fioretti

«Credo che due persone dello stesso sesso possono scambiarsi affettuosità e usare una terminologia prettamente erotica», disse cinque anni fa don Gianni Baget Bozzo in un’intervista al Foglio. E nella circostanza sostenne che l’omosessualità non è incompatibile nemmeno con la santità. [...] Il problema si pone perché proprio Joseph Ratzinger, nel 1986, scrisse: «Le persone omosessuali sono chiamate come gli altri cristiani a vivere la castità». E questo è il cuore del ragionamento di Baget Bozzo: l’omoerotismo, se casto, non può essere peccaminoso, e del resto i sacerdoti fanno voto di castità.
La Stampa 24/09/2005, pag.7 Mattia Feltri

Fedele Confalonieri: «In quegli anni, come Fininvest Comunicazione, avevamo messo su una piccola cerchia di intellettuali, l’aveva costruita Paolo Del Debbio, c’erano Baget Bozzo, Martino, Urbani, Ricossa...»
Maria Latella Corriere della Sera, 16/01/2004

Alla lunga, gli idéologue di Forza Italia diventano faticosi da sopportare: e quindi viene facile dileggiare con l’allegria dei ricchi il povero prete Gianni Baget Bozzo, che al decennale di Forza Italia esalta il Capo ma perde le brache in diretta...
Edmondo Berselli la Repubblica, 30/09/2004

Baget Bozzo o Bondi? [Dino Risi:] «Butto Baget Bozzo. Bondi ha la faccia da stupido ma è intelligente. Baget Bozzo ha la faccia intelligente ma è stupido».
Claudio Sabelli Fioretti Corriere della Sera magazine, 21/10/2004

[Alberto Gagliardi] Sono gli anni in cui nasce l’amicizia di una vita con un Gianni Baget Bozzo, allora non ancora ”don”.
Marco Raffa, ”La Stampa” 6/3/2006.

Bondi o Baget Bozzo? [Luca Ricolfi:] «In Baget Bozzo colgo a volte barlumi di intelligenza. Su 100 cose che dice Bondi non ne ho sentita una intelligente».
Claudio Sabelli Fioretti (aprile-maggio 2006)

Conversazione con Camillo Langone su Giuseppe Siri
Il Foglio 06/05/2006

Enrico Lucci: «Il servizio è tanto più incisivo quanto più il personaggio preso di mira rimane spiazzato, senza parole [...] il mio preferito resta Baget Bozzo; andai a trovarlo a casa sua, tutto il servizio ruotava sul tormentone: ”Lei ha detto che... Ma come ha fatto?”. L’ultima domanda era: ”Lei ha detto che la Lega è l’unica bandiera contro l’Islam. Ma come ha fatto a dire questa cazzata?”. Lui mi ha guardato e poi ha pronunciato un’unica parola: ”Fuori”. Sublime».
Vanity Fair 23/11/2006, Sara Faillaci

Intervista su Bagnasco presidente della Cei
Erika Dellacasa, Corriere della Sera 8/3/2007

Sul cilicio: Don Gianni Baget Bozzo è lapidario: «Cristo ha salvato il mondo non con le parole, ma con il suo sangue». Però non crede sia ancora diffuso, «accadeva un tempo, ma il mondo post- cristiano, e anche un po’ noi credenti, ha dimenticato che la sofferenza ha un senso: il male non è il male, il male è il dolore fisico».
Gian Guido Vecchi, Corriere della Sera 8/3/2007

Ma evadere le tasse, allora, è peccato per un cristiano o no?
«No che non lo è. Non infrange nessun precetto. giusto che la Chiesa inviti a pagare i tributi e a contribuire al bene comune. Ma resta la libertà d’arbitrio dei cristiani. Ognuno deve valutare in coscienza a quanto ammontano le imposte eque. il cattolico a dire quant’è giusto, secondo lui, pagare per aiutare la comunità. Lo Stato non può imporre niente e, soprattutto, non ha senso chiedere alla Chiesa di forzare i suoi fedeli a rispettare un diktat esterno».
Paolo Stefanini, La Stampa 2/8/2007

non pare molto coinvolto dal progetto PdL, don Gianni Baget Bozzo, consigliere da tempo del Cavaliere appare scettico: «Questa ipotesi serve a creare un po’ di movimento, ma ora si deve capire se si farà un partito unico, ipotesi che mi pare ormai molto difficile.
La Stampa 20/08/2007, pag.3 GIGI PADOVANI

Gianni Baget Bozzo ha il compito di elaborare i rimandi storici - Don Sturzo, Saragat, Nenni, Malagodi - usati nei discorsi più impegnati [di Berlusconi]
Emiliano Fittipaldi, L’espresso 11/10/2007

Don Gianni Baget Bozzo, lei sostiene che è positivo l’avvento di Walter Veltroni alla guida del Partito democratico. «Sì. quello che penso», risponde il politologo molto ascoltato da Silvio Berlusconi. Perché? «L’avere scelto il sindaco di Roma come leader segna il punto di fusione tra due partiti, Ds e Margherita, che già dialogano. Il punto debole sono i prodiani-dossettiani che sono critici nei confronti di tutta l’operazione» [ecc.]
Lorenzo Fuccaro, Corriere della Sera 15/10/2007

Don Gianni Baget Bozzo, perché Padre Pio fu a lungo perseguitato dalla Chiesa? «Una figura medievale, mistica e arcaica come Padre Pio era di intralcio per Giovanni XXII che voleva aprire la Chiesa alla modernità. Quindi, andava colpito nel modo più radicale e sanguinoso. [ecc.]
La Stampa 26/10/2007

Baget Bozzo: «Il Sessantotto fu accelerato dal Concilio Vaticano II» (1962-1965: è quello che, per dirla in breve, aprì la Chiesa al mondo moderno. Secondo Baget: «Fece credere che fosse possibile ogni cambiamento»).
Giorgio Dell’Arti, Donna Moderna 12/1/2008

Si chiama Petrus ed è il quotidiano online sul pontificato di Benedetto XVI (www.papanews.it). [...] Tra i collaboratori, sacerdoti famosi come Gianni Baget Bozzo.
Panorama 31/01/2008

Giualiano ferrara: «Il migliore è stato Baget-Bozzo. "Don Gianni, devo farla questa lista?". "Assolutamente. benedetta dal Papa". Il giorno dopo ha scritto un pezzo per Tempi: "La lista di Ferrara è un grave errore..."».
Corriere della Sera 3 aprile 2008, Aldo Cazzullo

« Sento il Foglio un po’ moscio di fronte al grande avvenimento che è avvenuto in Italia. Il centrodestra è riconosciuto come l’unico governo possibile dagli elettori [...]
Lettera al Foglio, 20/05/08

Nell’area sinistra del cattolicesimo italiano, spiega il politologo don Gianni Baget Bozzo, è in corso una rivoluzione. «Il bastone del comando è passato dalla prodiana scuola di Bologna al movimentismo antipolitico dell’arcidiocesi di Milano e della casa editrice San Paolo. Il pensatoio che ha ispirato la svolta è la comunità di Bose. L’ecumenismo estremo del priore Enzo Bianchi è il collante ideologico dei nuovi cattocomunisti».
Giacomo Galeazzi, La Stampa 16/7/2008

Baget Bozzo ha definito la Curia milanese filoislamica e modernista
Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 15 agosto 2008

A Genova la messa tridentina la celebra don Baget Bozzo
Marco Politi, la Repubblica 21/9/2008

[Intervista a Massimo Cacciari] Tra i suoi più grandi estimatori c’è un altro prete, il berlusconiano don Gianni Baget Bozzo: «Le capacità di Massimo di sedurre i preti sono infinite e credo di essere stato uno dei primi sedotti». «Anche lui mi ha sedotto, Baget è una delle persone più intelligenti che abbia mai conosciuto».
Barbara Romano, Libero 5/5/2009

La Scuola di Gubbio, curata dal ministro Bondi, è ormai un classico seminario di partito (dal 10 settembre) e sarà dedicata a Gianni Baget Bozzo.
Maria Grazia Bruzzone, La stampa 24/8/2009

Quando Baget Bozzo scrisse una lettera al ”Foglio” confessando sentimenti omoerotici, da non confondere con l’omosessualità. «La Chiesa punisce la pratica, non la condizione; in sostanza, a don Gianni piacevano gli uomini; ma non erano questi i suoi peccati».
Aldo Cazzullo, L’Italia de noantri, Mondadori, 2009

Il rev Gianni Baget Bozzo lamentava la particolarità della situazione italiana, in cui, diceva, la maggioranza dei fedeli era tradizionalmente collocata a destra, e la maggior parte del clero patologicamente spostata a sinistra.
Giorgio Betti, Libertà 4/1/2010