Frammenti, 18 febbraio 2010
Tags : Milena Agus
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "AGUS
MILENA"
[Alberto Manguel]: «Ho letto in traduzione francese Mal di pietre di Milena Agus e l’ho amato moltissimo. Alla fine mi sembrava di avere letto cinquecento pagine, per quanto condensa, invece è brevissimo. Lei ha un grande occhio per i dettagli. Ho già in tasca il suo nuovo libro, pronto per il mio volo di ritorno».
(Giovanna Zucconi, Tuttolibri 9 febbraio 2008)
L’almanacco berardinelliano non si ferma a Nove, prosegue e investe anche Mal di pietre di Milena Agus. Il duellante Massimo Onofri è pronto a incrementare non il mal di pietre ma quello di stomaco della narratrice più discussa dell’anno e dei suoi estimatori. Tutti quelli che sulle pagine letterarie ne supervalutano i libri insieme a quelli di Salvatore Niffoi, accomunati per via delle origini insulari come epigoni di Grazia Deledda. Mentre invece alimentano entrambi il «mercato dell’ovvio e dei luoghi comuni». Come mai? L’approssimazione linguistica, lo scialbo punto di vista, la banalità della storia, sono le caratteristiche della Agus. Non funziona nemmeno il lessico del sesso, piatto, poco sorprendente e approssimativo: «Se dice ”figa”, lo fa con tutte le cautele, ”perché nelle Case Chiuse è quella la parola che si doveva usare”: laddove, poi, la parola ”sedere” è sempre preferibile a culo poiché... è questo della Agus un linguaggio... giudizioso e piccolo-borghese». (La Stampa 6 maggio 2008, Mirella Serri)
Emons ha acquistato i diritti audio di bestseller come Caos calmo di Sandro Veronesi, Mal di pietre di Milena Agus, Testimone inconsapevole di Gianrico Carofiglio. (Dario Pappalardo, la Repubblica 3/9/2009)