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 2010  febbraio 18 Giovedì calendario

AMELIO Gianni 2009 - San Pietro Magisano (Catanzaro) 20 gennaio 1945. Regista. «Io ho, nella vita, un’aspettativa grandissima

AMELIO Gianni 2009 - San Pietro Magisano (Catanzaro) 20 gennaio 1945. Regista. «Io ho, nella vita, un’aspettativa grandissima. Guadagnarmi il diritto di non andare ai festival». [ez]
Ultime Elogi sperticati al romanzo di Walter Veltroni Senza Patricio (Rizzoli, 2004): «Gianni Amelio (che il cronista, Luca Telese, descrive come visibilmente commosso): ” un libro magico. Mi fa quasi paura, perché parla di noi, di me. Walter, tu mentre scrivevi non potevi saperlo, ma io sono Patricio! E io sono, anche, il papà di Patricio!”» (Aldo Cazzullo).
Vita Padre di meno di vent’anni e madre di quindici, crebbe con la nonna materna, infermiera, che lo fece studiare fino all’università, Filosofia a Messina. Nel 1965 Vittorio De Seta lo prese come assistente volontario sul set di Un uomo a metà. Nel 1969 diresse il primo spot pubblicitario (Smarties), seguito da altri cinque per Alitalia nel 1970 e due corti di carattere sportivo per la rubrica Tv Sprint • Con Porte aperte (1990) vinse il Nastro d’argento e ottenne la nomination all’Oscar come miglior film straniero; con Il ladro di bambini vinse David di Donatello e Nastro d’argento (1992); con Lamerica (1994) il Nastro d’argento; con Così ridevano il Leone d’oro a Venezia (1998); con Le chiavi di casa il Nastro d’argento (2005). Ultimo film: La stella che non c’è (con Castellitto, 2006).
Critica «Il suo mondo poetico ruota intorno alla figura del padre. Carnali o putativi, i padri sono assenti o lontani o inadempienti sebbene a tratti i rapporti con i figli siano interscambiabili. un mondo declinato al maschile, pur permeato da sensibilità e tenerezze femminili: le figure di donna sono in disparte, opache, sfumate. L’assenza di storie d’amore è una costante» (Fernaldo Di Giammatteo) • « un regista solitario, irregolare, fuori dagli schemi. Ha scritto e diretto film profetici, drammatici, moralmente forti. Ma non è un predicatore, non ama comizi e proclami» (Barbara Palombelli). [fa]
Politica «La sinistra trinariciuta esiste ancora, eccome. Lo posso dire io, che ho sempre votato per il Pci, che voterò per tutte le sue diramazioni, io che ho amato il pragmatismo di Palmiro Togliatti, io che ero diessino già allora, io che avvertivo la luce di Enrico Berlinguer, io che mi sento orfano di quella forza, di quella guida insostituibile. Lo posso dire senza paura perché sono stato un vero sottoproletario, figlio e nipote di generazioni di emigranti, io che mangiavo carne una volta al mese, io che quando da bambino chiesi a mia madre: chi sono i poveri? Mi sentii rispondere: noi. La sinistra che ha ancora tre narici è quella che non perdona a Massimo D’Alema di avere una barca e di divertirsi a usarla. quella che pensa di essere ancora una chiesa in grado di scomunicare la televisione di massa, quella che ha insegnato ai nostri padri la lingua italiana. quella che non capisce che per gli extracomunitari fa più Maria De Filippi, con il suo Kledi, valorizzando ragazzi che diventano idoli dei nostri figli, di cento convegni seriosi sull’immigrazione» • Molto apprezzato da Rutelli.
Vizi Non guida la macchina, non fa vita mondana, vive per la nipotina Audina («era il nome di mia madre»), figlia del suo figlio adottivo albanese, Luan. La nonna ha superato i cent’anni.