Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  febbraio 17 Mercoledì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "ANGIOLILLO

MARIA"

In occasione delle giornate di scioperi selvaggi dei trasporti pubblici romani nel novembre 1998: « una tragedia, siamo paralizzate in casa o costrette a usare mezzi di fortuna per muoverci in città» (Maria Angiolillo e Paola Olcese).
Fonte: Il Messaggero 12/11/1998; S.D.M., líUnit࿡ 13/11/1998

Almeno se è vero, come ha rivelato un giorno Maria Angiolillo, che De Mattia avrebbe a lungo insistito per essere ammesso al salotto, il suo, più esclusivo di Roma.
Fonte: Corriere della Sera 07/09/2005, pag.5 Sergio Rizzo

Salotti romani. Il più famoso è quello di Maria Angiolillo. il salotto del potere, del Palazzo, dove si fanno e disfano alleanze politiche ed affari ad altissimi livelli.
Fonte: Claudio Sabelli Fioretti, ”Corriere della Sera - Magazine” 16/3/2006

Le feste a casa di Maria Angiolillo sono ancora patrimonio di tutti. « diventato un gioco tra me e lei. Ogni volta che organizza qualcosa io faccio la schedatura degli ospiti e lei diventa matta. Un periodo ha cercato in tutti i modi di scoprire chi fosse la talpa e ha giocato ai dieci piccoli indiani: a ogni festa non invitava la presunta spia, ma regolarmente si trovava sotto casa Umberto Pizzi (il fotografo ufficiale di Dagospia, ndr)».
Fonte: Elvira Serra Corriere della Sera, 09/04/2006

[Gianni Letta] quando non è ai pranzi superbipartisan di Maria Angiolillo, titolare del salotto dove corrono apposta da Milano Marco Tronchetti Provera, Bruno Ermolli e Francesco Micheli. Il salotto del Pincio che Roberto D´Agostino, massimo cultore dei riti del generone, definisce, nonostante la cucina, non patrimonio di Roma, ma "patrimonio dell´umanità".
Fonte: La Repubblica 08/05/2007, pagg.1-20 Alberto Statera

[Francesco Bellavista Caltagirone] di Maria Angiolillo, regina dei salotti romani, sostiene che ”le istituzioni italiane dovrebbero ricordarsi di lei”
Fonte: Gianluca Paolucci, ”La Stampa” 21/12/2006

Se c’era bisogno di una «mano per l’ascesa», come si dice a Roma, Prodi l’ha avuta ieri sera quando il portone di casa Angiolillo si è aperto davanti a Silvio Berlusconi, per la prima volta nel regno di «Maria», indiscussa regina dei salotti romani che con i suoi inviti regola la bussola della politica e del potere. Gran fiuto anche questa volta: gli inviti per il pranzo placé sono partiti un mese fa e certo non era prevedibile che proprio in questo giorno si sarebbe consumata la più grave crisi del governo Prodi
Fonte: Maria Corbi, La Stampa 1/6/2007

[Romano Prodi] l’unica volta che è stato invitato a casa Angiolillo, quando era presidente dell’Iri, non può certo dimenticarla (e neanche la padrona di casa): si presentò, alla porta del villino con un giorno di ritardo, provocando lo sconcerto del maggiordomo.
Fonte: Maria Corbi, La Stampa 1/6/2007

E mentre Prodi, i sindacati, la sinistra antagonista si prendevano a calci, proprio nello stesso momento (ore 21) il subcomandante Fausto Bertinotti con la compagna Sora Lella inghingherata oltrepassavano la soglia del catacombale villino Maria, sotto i flash del rifondarolo Umberto Pizzi. Essì, l’Angiolillo delle meraviglie ha osato l’inosabile ed ha vinto: ha alzato la cornetta, Lella ha risposto, l’invito è partito. La new entry del presidente della Camera nel salotto più trasversale dell’Urbe, ultima reliquia democristiana sopravvissuta allo sterminio di Milano, è stata degna di uno zar. Ecce Homo! Gli occhioni di Maria-saura sprizzavano adrenalina rossa; a fine serata era diventata per tutti Angiolillova, la pasionaria di Trinità dei Monti.[…] Attovagliati al tavolo Stelle Marine, Fassy e Berty hanno messo a sandwich la Sora Maria, felice come la nonnina del Cacao Talmone malgrado che i due maleducati passassero non-stop sotto il suo naso il telefonino in contatto con la sala delle pensioni di Prodi, per gli ultimi aggiornamenti. […] Quindi , tra un Vespa che prendeva nota per il suo prossimo libro, [Bertinotti] ha celebrato la nuova Angiolillova: ”E una donna che viene dal popolo che non ha mai dimenticato il popolo”. Cose da matti, da non ci posso credere, ma è successo di peggio quando il Subcomandate ha aggiunto: ”In questo salotto i contrari si trovano e si armonizzano”. (Incredibile: ma nessuno ha chiamato la Croce Verde).
Fonte: Roberto D’Agostino, Dagospia 21/7/2007

Dagospia, il 14/12/2007, scrive a proposito di Maria Angiolillo: «Premiato salotto fondato nel 1918 (il prossimo anno sarà 90)» colei che sarebbe rivelata la data di nascita
Fonte: Dagospia 14/12/2007

[Rosi Greco] nega di raccogliere l’eredità di Maria Angiolillo, storica regina dei salotti romani scomparsa lo scorso ottobre: «Alla fine, quello di Maria, una donna che stimavo moltissimo, più che un salotto era diventato un vero e proprio lavoro. E io, per natura, sono una donna pigra».
Fonte: Fabrizio Roncone, Io donna 23/01/10