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 2010  febbraio 15 Lunedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "AMELIO

Gianni" -
Gianni Amelio, ultimo italiano a vincere il Festival del Cinema di Venezia nel 1998 con «Così ridevano». (Valerio Cappelli, Corriere della Sera, 14/09/09).

 fan di Dorian Gray, ex soubrette di Tognazzi, da anni misteriosamente scomparsa (Maurizio Porro, Corriere della sera 18/8/2009).

 un punto di riferimento per il regista Salvatore Mereu (Catalogo dei viventi alla voce MEREU Salvatore).

Gianni Amelio (che il cronista, Luca Telese, descrive come visibilmente commosso) parla de "I programmi che hanno cambiato l’Italia", libro di Walter Veltroni: « un libro magico. Mi fa quasi paura, perché parla di noi, di me. Walter, tu mentre scrivevi non potevi saperlo, ma io sono Patricio! E io sono, anche, il papà di Patricio!». (Aldo Cazzullo, Corriere della Sera 23/6/2007)

Nell’Italia degli Anni Cinquanta il film potevi vederlo, o rivederlo, anche stampato in rivista. Il fenomeno editoriale dei Cineromanzi fu impressionante. Poi divenne rapidamente materia da macero, oppure sfizio di collezionisti eterodossi. Ora, riscoperto dagli studiosi, arriva in una mostra colorata, cinefila, screziata di nostalgia, all’Archivio di Stato di Torino. Sono esposti circa duecento fascicoli, provenienti in gran parte dalla collezione personale del regista Gianni Amelio (Bruno Ventavoli, La Stampa 4/3/2007).

Presente sall’inaugurazione della Festa del Cinema di Roma, dopo aver concorso a Venezia con La stella che non c’è, Gianni Amelio, che comincerà a lavorare al nuovo film, «liberamente ispirato» a Senza Patricio. Anche La stella che non c’è è liberamente ispirato a La dismissione, romanzo di Ermanno Rea. Amelio si ispira e va da tutt’altra parte. Farà così anche con Senza Patricio, ma resta pur sempre una bella medaglia. E poi non è finita qui. Anche Il disco del mondo, vita breve di Luca Flores, musicista diventerà un film. Colpo triplo, perché il libro vendette bene e contribuì a far scoprire a molti i talenti jazzisti del povero Flores (Mattia Feltri, La Stampa 24/8/2006).

Pierfrancesco Favino: « Gianni Amelio, con cui ho girato Le chiavi di casa. Intelligenza pura. Se mi chiedesse di tornare sul set con lui anche solo per portare i caffè, ci andrei» (Antenna su Pierfrancesco Favino).

Franco Piersanti: «Gianni Amelio ad esempio è stato un maestro per me» (Catalogo dei viventi, scheda di PIERSANTI Franco).

Francesca Archibugi: « «A parte delle rare eccezioni, come Gianni Amelio, Marco Bellocchio e Nanni Moretti, noi ci sentiamo delle puzzette se ci paragoniamo con il neorealismo» (Barbara Palombelli, Corriere della Sera 13/08/2005).

Stefano Rulli ha firmato con Sandro Petraglia circa una trentina di sceneggiature. Tra queste quella del film di Gianni Amelio Le chiavi di casa di cui, come si sa, è protagonista un ragazzo disabile: «Ho partecipato come a tutti gli altri film, il mio apporto non è stato diverso. Il lavoro straordinario lo ha fatto Amelio, realizzando un film dalla valenza universale, sul dolore della vita. La ricchezza principale delle Chiavi di casa sta nella regia, in quello che lui è riuscito a fare sul set. In quel caso la scrittura non poteva prevedere più di tanto» (’La Stampa” 9/2/2005).

Fabrizio Gifuni, dopo l’Accademia d’arte drammatica, esordì al cinema facendo il «cretino» ne "La bruttina stagionata": «Non avrei immaginato di guadagnarmi il pane con cose che faccio solo per far ridere gli amici e di cui scioccamente mi vergognavo». Gianni Amelio, quando lo vide, pensando che non fosse un attore professionista, chiese alla regista: «Ma dove l’hai scovato questo cretino, è perfetto!» (Paola Tavella, "io donna" 4/12/2004).

Antonio Albanese: «Ho un’adorazione per Gianni Amelio» (Catalogo dei Viventi, alla voce Antonio Albanese).

Gianni Amelio è tra i maestri di Paolo Virzì (Catalogo dei Viventi, alla voce Paolo Virzì).