Frammenti, 12 febbraio 2010
Tags : Vittorio Agnoletto
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "AGNOLETTO
VITTORIO"
Per Emilio Fede, Vittorio Agnoletto è Vittorio "Agnolotto", Luca Casarini Luca "Casareccio" (Piergiorgio Paterlini su Amica del 19/12/01 a pagina 105).
«Anche se non fosse ridotto a una privazione puramente simbolica, anche se i fedeli non rinunziassero soltanto alla frutta o al pasto di mezzogiorno, mai il digiuno cattolico potrebbe diventare un digiuno di protesta, un digiuno contro qualcuno, perché è sempre un sacrificio a Dio, un omaggio allo spirito delle anime belle, un modo per espiare e purificare il mondo. I cattolici sono infatti convinti che la carne dell’uomo debba portare i segni dell’affronto morale, di ogni affronto morale, di ogni guerra e di ogni violenza, fosse pure una violenza naturale, una carestia, un’epidemia o un’inondazione. I cattolici prendono su di sé l’inadeguatezza etica e il dolore di tutta l’umanità e chiedono perdono a Dio. Coloro invece che oggi digiuneranno per motivi politici, l’antiamericano nazionalista Francesco Storace e l’antimericano internazionalista Fausto Bertinotti, i Verdi di Grazia Francescato, i Social Forum, i comunisti, Rosi Bindi, Luca Casarini e Vittorio Agnoletto, lo faranno in realtà, ancora una volta, contro l’intervento americano in Afghanistan, utili idioti del terrorista bin Laden» (Francesco Merlo, Corriere della Sera 14/12/2001)
[ ALEX ZANOTELLI]«’Dopo Genova, tanti compagni di strada si sono allontanati. Spaventati dalla violenza e dalla repressione, ma anche da meccanismi di rappresentanza tanto informali da sembrare poco trasparenti”. Zanotelli ce l’ha con Vittorio Agnoletto» (’La Stampa” 25/2/2004).
Vittorio Agnoletto sdottoreggia che «la vittoria di Chávez rappresenta una speranza per tutta la popolazione povera del Venezuela e di tutta l’America Latina». (Gian Antonio Stella Corriere della Sera, 10/11/2004).
Sono i cicidì e cidiù che prendono le distanze e non di rado piantano grane, su vari livelli. Hanno protetto il ragioniere dello Stato Monorchio e Vittorio Agnoletto, quando Maroni lo cacciò via da consulente del ministero; hanno chiesto l’inchiesta parlamentare su Genova e difeso le colf e gli extracomunitari; ogni tanto fanno pesare il conflitto d’interessi, appena possibile storcevano la bocca sulle rogatorie e tuttora allargano le braccia su Previti con l’aria di chi dice: «Ah, se potessimo...». (Filippo Ceccarelli La Stampa, 06/12/2002)
Basta leggere i risultati del sondaggio sul ”Fantagoverno” promosso in passato dall’’Espresso”: accanto a indicazioni verosimili (Rutelli all’Interno, D’Alema agli Esteri, Amato o Enrico Letta all’Economia), spiccavano candidature quantomeno improbabili. Esempi: Gino Strada (il medico fondatore di Emergency) agli Esteri; Vittorio Agnoletto (medico fondatore della Lila e portavoce dei no global di Genova) alla Sanità; (p. e. r., Libero 11/11/2003)
A parte Toni Negri, l’ex ideologo di Potere operaio, che nel 2000 aveva pubblicato «Impero» con Michael Hardt, i punti di riferimento italiani erano soprattutto tre. Vittorio Agnoletto, medico milanese per nove anni alla guida della Lega italiana per la lotta all’Aids; Luca Casarini, leader dei centri sociali veneti (sebbene il titolo gli sia stato spesso contestato); Francesco Caruso, studente napoletano fondatore della «Rete meridionale del Sud ribelle». Oggi Agnoletto ha 48 anni ed è europarlamentare eletto nel 2004 nelle liste di Rifondazione comunista. (Mattia Feltri, La Stampa 8/12/2006)
In questi cent’anni più di quattrocento milioni di fratellini hanno indossato il «gilwell», il fazzolettone legato al collo, simbolo della promessa «sul mio onore» di fare del loro meglio. «Once scout forever scout», recita una frase cardine del movimento, e questo vale per il leader no global Vittorio Agnoletto e quello di An Ignazio La Russa (Raffaella Silipo, La Stampa, 17/2/2007)
Vittorio Agnoletto, eurodeputato della Sinistra europea: «La Moratti col kit anti droga vuole trasformare i genitori in carabinieri, la Turco invia i carabinieri nelle classi. Sintesi del messaggio: "Ragazzi, evitate ogni dialogo coi genitori e con i professori"» (Corriere della Sera 29/5/2007)
Persino gli odiati politici comunisti, che secondo Brunetta "non hanno mai lavorato in vita loro", a Bruxelles faticano molto più di lui: nell’ultima legislatura il no global Vittorio Agnoletto e il rifondarolo Francesco Musacchio hanno percentuali di presenza record, tra il 90 e il 100 per cento. (Emiliano Fittipaldi Marco Lillo, L’espresso 20/11/2008)
C’è qualche famoso che ha fatto il boy-scout?
Tantissimi e di tutti i generi: Giovanna Melandri e Daniela Poggi, Ignazio La Russa, il leader dei no global Vittorio Agnoletto, Marco Baldini - la spalla di Fiorello - che aveva come capo Sergio Valzania. (Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 29 luglio 2007)
Da La Spezia a Taranto passando per Broni (Pavia). «Lì c´è una quantità enorme di amianto abbandonato senza alcuna precauzione - dice l´europarlamentare e medico del lavoro Vittorio Agnoletto - con rischi altissimi per la popolazione. Per completare la bonifica occorrono 25 miliardi di euro bonifica...».
«Non sopporto Vittorio Agnoletto, ma è come sparare sulla croce rossa». (Elisabetta Gardini). (Maria G. Buonanno, Novella 2000, n. 24, 11/06/2009)