Frammenti vari, 11 febbraio 2010
Tags : Andrea Agnelli
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "AGNELLI
ANDREA"
2005
Quanto è costata quest’operazione?
«Quasi 535 milioni. Che non sono pochi. E infatti, al di là delle dichiarazioni ufficiali, sembra che nella famiglia non fossero tutti entusiasti all’idea di tirare fuori altri quattrini. [4] Dicono che fra i meno convinti ci fosse Andrea Agnelli, il figlio d’Umberto, quello secondo il quale la famiglia, nel lungo periodo, avrebbe dovuto guardare all’esperienza dei Ford negli Stati Uniti: conservare una quota simbolica della società che porta il loro nome, ma continuando a esprimere la presidenza. [13] Ma al momento Andrea non ha la forza di spingere verso il parziale disimpegno, ed è stato sconfitto da John Elkann, il cui pensiero è, in sintesi, questo: ”Come si fa, ora che le cose potrebbero andare per il verso giusto, a farsi sfilare la Fiat da qualche scalatore?”». [14] (Apertura di Parrini su ”convertendo Fiat”, settembre 2005) (Fonti: Stefano Agnoli, ”Corriere della Sera” 16/9/2005; Isabella Naef, ”Avvenire” 15/9/2005; [14] ”il Giornale” 16/9/2005)
2007
Possiede una quota del 5 per cento del Lingotto (Salvatore Tropea, la Repubblica 28/6/2007)
«Quando nel 1992 la Fiat decise di rifare il suo modello più famoso, tirò fuori una macchina che della 500 (ma si scriveva Cinquecento) aveva solo il nome. Per il resto era tutta diversa, bruttina e asettica. Fu un fiasco, roba da museo delle cose mal riuscite, ma senza la grandiosità trash della Duna. Allorché vide l’obbrobrio il piccolo Andrea Agnelli tirò per la giacchetta il padre Umberto chiedendogli perché mai non l’avessero fatta uguale a quella di prima. Siccome i bambini dicono sempre la verità, dopo 15 anni lo hanno accontentato» (Paolo Madron, Panorama 5/7/2007).
2009
vero che gli affari migliori si fanno nei circoli sportivi più esclusivi? «Vero, è capitato e capiterà. In mezzo c’è il duro lavoro che si fa negli uffici. Ma alla partenza e sulla dirittura d’arrivo di un business la familiarità creata da una passione comune aiuta» (Andrea Agnelli su Style Golf, citato sul servizio Circoli e Affari per Vocearancio)
Redditi dichiarati al fisco italiano nel 2007 da Andrea Agnelli, figlio di Umberto, 167mila euro (Panorama 8/10/2009).
La voce di introiti più innovativa è quella delle sponsorizzazioni, una strada che percorre il Royal Park I Roveri: «Si tratta di un vero e proprio progetto commerciale - spiega Andrea Agnelli, amministratore delegato del circolo che ospita l’Open d’Italia - . Le aziende diventano sponsor del circolo, e nel nostro caso sono una quindicina, tra cui ci sono Generali, New Holland, Pepsico e Taylormade». Il golf diventa, tra l’altro, sede di convention, pranzi di lavoro, con tanto di aree dedicate alla visibilità dei prodotti, loghi delle aziende disegnati sul campo. Conclude Agnelli: «Si tratta di una strategia innovativa che permette al circolo di avere fonti di ricavo diverse da quelle tradizionali, che si basano soprattutto sulle quote pagate dai soci. Una voce che dovrà sicuramente crescere nel bilancio dei circoli, come già accade all’estero, ma per fare questo c’è bisogno di nuove professionalità, di veri e propri direttori (Agnese Vigna, La stampa 5/10/2009).
2010
I tifosi della Juventus un’idea se la sono fatta: hanno già visto il rientro nella società di Roberto Bettega (il meno bersagliato, non solo mediaticamente, della vecchia Triade) e hanno rivisto Andrea Agnelli andare in visita alla squadra (insieme con il cugino John Elkann) al quartier generale bianconero di Vinovo. Già anni fa per Andrea (l’unico erede della sterminata famiglia a portare ancora il cognome Agnelli) si era previsto un futuro da dirigente di primo piano della Juventus. E il regista di quell’operazione era proprio Giraudo. Dopo Calciopoli Andrea Agnelli si fece da parte, ma ora il progetto di Giraudo sembra tornare d’attualità. E, vista l’alleanza siglata in Svizzera con Margherita Agnelli (la figlia dell’Avvocato e lo stratega del Dottore oggi hanno in comune anche gli avvocati, Andrea e Michele Galasso di Torino), forse non soltanto per la Juve (Gianluca Beltrame, Panorama 04/02/2010).