Frammenti, 10 febbraio 2010
Tags : Giuseppe Ayala
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "AYALA, GIUSEPPE"
Gli unici parlamentari che hanno accettato di farsi giudicare rinunciando alla prerogativa dell’insindacabilità sono i senatori Pino Arlacchi e Giuseppe Ayala e il presidente della Camera Luciano Violante.
Donatella Stasio, ”Il Sole-24 Ore” 20/10/1998
"Un paese normale non può inquietarsi perché Caselli lascia Palermo o Borrelli il pool" (Giuseppe Ayala sull’’Unità” di mercoledì 31 marzo).
Ipse Dixit 9-15 aprile 1999
l’ex giudice Giuseppe Ayala riconosce al sigaro un’utilità politica.
Panorama del 16/2/2001
Lì, dentro il bunker di quell’edificio di marmi grigi che presto sarebbe diventato il Palazzo dei veleni e dei corvi. Il gruppo dei giudici istruttori era blindato, la Procura quasi al completo faceva - rarissime le eccezioni, una ad esempio era il sostituto Giuseppe Ayala - buon viso a cattivo gioco difronte al terremoto che stavano provocando quella mezza dozzina di loro colleghi giù nel bunker.
Attilio Bolzoni, ”la Repubblica” 7/12/2002
Un tempo nell’associazione "fumatori cortesi", poi ha smesso.
Maria Grazia Ligato, "io donna" 2004
«Abbiamo fatto parte degli stessi salotti per decine di anni, quelli frequentati da tutta Palermo, anche da persone insospettabili come Giuseppe Ayala».
da un’intervista a Gianfranco Miccichè, Corriere della Sera Magazine 3/12/2004
«Perché la cocaina è una droga chic, elitaria. Ce la vedo bene nelle classi benestanti, dunque anche tra i politici. Chiedetelo ad Ayala».
Giuseppe Ayala? Vuole dire l’ex senatore diessino, ex magistrato? Che c’entra?
«Attenzione: non volevo dire che lui consuma cocaina. Quello io non lo so e non lo posso dire».
E cosa allora? « una storia che risale al ’92-’93, quando a me e ad Ayala capitava di frequentare insieme gli stessi salotti della Palermo bene...».
E dunque?
«Lì ne passavano di bustine di cocaina. E c’erano anche persone che sarebbero entrate in politica. Ho ricordato questa vicenda perché è agli atti del Parlamento».
Perché?
«Perché io la tirai fuori per accusare Ayala di chiudere gli occhi davanti alle tante bustine di cocaina e lui voleva invece accusare l’allora ministro Santuz di tangenti soltanto perché lo aveva visto prendere una busta e aveva ipotizzato che ci fossero dentro soldi».
Vittorio Sgarbi ad Alessandra Arachi, Corriere della Sera 13/6/2006
Ex senatore con vitalizio: 20 anni di contributi, assegno mensile di 8.455 euro
L’Espresso 8 febbraio 2007.
Dopo vent’anni è come indietreggiare nel tempo, fino all’87, come dice Giuseppe Ayala, autore di un libro appena pubblicato su quegli anni e quelle polemiche [1987, la storia del corvo]
Felice Cavallaro, ”Corriere della Sera” 17/7/2008
Ma al Palazzo di Giustizia di Palermo aveva preso corpo anche la nota vicenda del "corvo": una serie di lettere anonime (di cui un paio addirittura composte su carta intestata della Criminalpol), che diffamarono il giudice ed i colleghi Giuseppe Ayala, Giammanco, Prinzivalli
http://www.addiopizzocatania.org/public/cmsms/index.php?page=giovanni-falcone (23/5/2009)
I primi tam tam dicevano che avevano fatto saltare Giuseppe Ayala, il giudice appena eletto deputato repubblicano. I suoi figli già lo piangevano, anche perché altra spiegazione non c’era: in quella zona, a due passi da via Autonomia Siciliana e a trecento metri da via Mariano D’Amelio, c’era lui e non altri.
Filippo Facci, fb (21/7/2009) sulla strage Borsellino
Firma con latri il Ddl Norme in materia di funzioni dei magistrati e valutazioni di professionalità durante la XIV legislatura
D.St., Il Sole 24 Ore 13/11/09
persino Giuseppe Ayala, che nel maxiprocesso contribuì a inventarlo, oggi dichiara che, visto quel che ne è seguito, forse sarebbe stato meglio contestare il ”favoreggiamento aggravato” [a proposito del reato di concorso esterno in associazione mafiosa]
Il Foglio 4/12/2009