frammenti, 9 febbraio 2010
Tags : Giorgio Albani
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "ALBANI, GIORGIO"
2006 -
«Se anziché con la bicicletta lavoravo per una squadra di calcio, a quest’ora potevo comperarmi la Banca d’Italia» (l’ex direttore sportivo Giorgio Albani).
Fonte: Paolo Di Stefano, ”Corriere della Sera” 16/5/2006
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2005 -
«Dal papà, il cumendatur Piero, aveva ereditato tutto: cognome, fabbrica e passione. Cognome: Molteni. Fabbrica: salumi. Passione: ciclismo. La partenza, nel ’58, è falsa: risultati zero. Poi arriva Giorgio Albani: ”Metà corridore e metà organizzatore della squadra, corro il Giro del ’59 con il numero sula schiena e il libretto degli assegni in mano. Dopo 14 tappe gli confesso: ’Sciur Ambroeus , non ce la faccio più’. Lui mi tranquillizza: ’Siamo qui per divertirci’. Stacco il numero dalla schiena e continuo a seguire la corsa sul furgone della squadra, con il libretto degli assegni”. Albani ottiene carta bianca solo il giorno in cui il sciur Ambroeus rimane scottato dall’ingaggio di Romeo Venturelli: ”E adesso ranges”. Albani si arrangia. Alla grandissima (...) Sino al massimo dei massimi, Eddy Merckx, guidato (fra l’altro per tre vittorie rosa al Giro, tre gialle al Tour e due iridate ai Mondiali) si capisce da un brianzolo, Giorgio Albani detto il loico di Monza, che da ciclista portava gli occhiali da tecnocrate come allora soltanto Jean Bobet, il fratello intellettuale del grande Louison.
Fonte: Gian Paolo Ormezzano, La Stampa 17/08/05 (Massimo Parrini)