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 2009  novembre 05 Giovedì calendario

STAJANO Giò (Gioacchino Stajano Starace) Sannicola (Lecce) 11 dicembre 1931. Giornalista. Scrittore

STAJANO Giò (Gioacchino Stajano Starace) Sannicola (Lecce) 11 dicembre 1931. Giornalista. Scrittore. Nel 1983 ha cambiato sesso a Casablanca prendendo il nome di Maria Gioacchina Stajano Starace contessa Briganti di Panico (primo transessuale italiano) • «Il Duce in persona, tenendolo in braccio, lo espose al pubblico adunato a Villa Borghese: era un ”giovane figlio della maschia gioventù italiaca” [...] aspirante artista in via Margutta, giornalista di riviste proibite, il cambio di sesso a Casablanca, pornostar a Parigi, squillo di lusso ai Parioli, un presente da convinta figlia del Signore nel natìo Salento. ”Per mio nonno Achille Starace è stato meglio essere fucilato a Piazzale Loreto che morire sapendo della mia sessualità” [...] I genitori nella sua gioventù provarono a normalizzarne le tendenze con certe strane pillole che giravano allora: ormoni di gorilla, si diceva. La fanta-endocrinologia non funzionò. Funzionò lasciare la provincia e sbarcare nella Capitale [...] Lì trovò una città altra, la Roma capovolta, come il titolo del libro ”sull’assurdo mondo del terzo sesso” (recitava la pubblicità) che diede alle stampe e subito fu mandato al rogo, mentre Fellini batteva i primi ciak della Dolce vita. Prima della Ekberg nelle Fontana di Trevi, c’aveva pensato lui a bagnarsi nella Barcaccia di Piazza di Spagna. Nel capolavoro felliniano ebbe una minuscola parte. E intanto preparava altri libri: Meglio l’uomo oggi (che l’editore cambià in Meglio l’uovo oggi per sfuggire alla censura) dove alludeva alla presunta omosessualità di Umberto II ”Me lo rivelò un parlamentare di destra amico, e io lo scrissi. Ma la certezza non l’ho mai avutta” [...] Cominciò a collaborare con Lo specchio, giornale scandalistico. Stajano era un’esca perfetta: bastava che uscisse dallo stesso albergo in cui soggiornava il ministro o il colonnello di turno e la maldicenza impiegava poco a diffonderse. Emblematico in questo senso l’incontro con Giulio Andreotti a un Premio Strega. ”Allora ero già donna. Indossavo un vestito che mi esaltava i seni. Mi avvicinai al presidente per salutarlo, lui ricambiò, il gli dissi il mio nome. In in secondo sentii la sua mano scivolare dalla mia come una seppiolina. Quel posto era imbottito di paparazzi, ma non un foto uscì sui giornali quei giorni. Sa, Andreotti stava per diventare presidente del Consiglio... Uno scatto lo feci uscire poi io in un mio libro”. D’altronde Giò Stajano andava maneggiata con cautela. Era stata gettata nella mischia dello scandalo ”Balletti verdi”, torbida storia omosessuale epicentrata a Brescia che aveva fatto tremare l’Italia intera. Sulla rivista per soli uomini Men aveva raccontato le vacanze estive dei gay, per poi diventare caporedattore del giornale e lanciare rubriche come Il salotto di Oscar W. spolverato da Giò Stajano e Lo specchio di Adamo, con i primi nudi maschili. Di scandalo in scandalo, era volata nel 1982 in Marocco per farsi donna. ”Da allora avere soldi in tasca mi spinse a fare cose che non avevo fatto prima”. Per esempio i fotormanzi di Supersex. Storie tipo L’amplesso che uccide: lei protagonista insieme alla super-dotazione di Gabriel Portello. ”AAA Fascinosa esperta in culinaria e golosità offresi”: così promuoveva se stessa sul Messaggero al ritorno a Roma dopo la parentesi pornografica parigina. Escort ai Parioli in cerca di facoltosi: il nuovo capitolo della vita di Giò. ”Imprenditori, politici, calciatori. Una fetta della Roma che contava è passata per quell’appartamentino, ma non è il caso di fare nomi”. Concepire la propria vita come sfrenata messinscena prevede l’invenzione di spreguidicati colpi di scena. E dunque, Gioacchina va in convento. Su in Piemonte, tra le monache del Sacro Cuore. ”Mi misi d’accordo con un giornalista. Quando ci sarebbe stata la consacrazione a Dio, l’obiettivo del fotografo avrebbe fissato il momento per la storia di copertina. Solo che quella volta la roba fu seria. Puoi prendere in giro il mondo, ma non Dio. Rivelai alla Madre Superiora l’inganno, ma lei non si arrabbiò, anzi disse che, se fosse stata divulgata, la mia storia sarebbe stata da esempio agli altri”. Il pezzo uscì, e il sesso scomparve dalla vita di Giò. Votata alla castità. Oggi vive in Puglia e ”se mi chiedete cosa ne penso di quel che accade agli uomini, non posso che provare pietà per chi cade in tentazione”» (Alberto Alfredo Tristano, ”Il Riformista” 5/11/2009).