Indro Montanelli, Storia d’Italia, vol. XXXI, passim cinquantamila.it, 10 ottobre 2009
Tags : Anno 1901. Personaggi maschili. Italia. Musica
Cronologia della vita di Giuseppe Verdi Marisa Di Gregorio Casati 1813 Nasce il 9 o 10 ottobre (la data è incerta) alle Roncole, frazione di Busseto negli Stati parmensi, allora sotto il dominio francese
Cronologia della vita di Giuseppe Verdi Marisa Di Gregorio Casati 1813 Nasce il 9 o 10 ottobre (la data è incerta) alle Roncole, frazione di Busseto negli Stati parmensi, allora sotto il dominio francese. Il padre, Carlo, è l’oste del luogo, con un piccolo spaccio di generi vari; la madre, Luigia Uttini, filatrice, proviene da Saliceto di Cadeo, nel Piacentino. 1817 Comincia a prendere lezioni di italiano, latino e musica da don Pietro Baistrocchi, organista nella Chiesa delle Roncole. Tre anni più tardi il padre gli regala una spinetta usata ed egli sostituisce don Baistrocchi all’organo. 1823 Novembre: entra al ginnasio di Busseto per studiare ”grammatica inferiore e superiore” con don Pietro Seletti. 1825 Prende lezioni di musica dal maestro di cappella Ferdinando Provesi. 1828 Compone pagine strumentali per la Società Filarmonica di Busseto, di cui Antonio Barezzi, suo futuro suocero, era fondatore e presidente. 1829 Il 24 ottobre concorre, senza fortuna, per il posto di organista del comune di Soragna. 1831 Il 14 marzo si trasferisce in casa di Antonio Barezzi e dà lezioni di canto e piano alla figlia Margherita. In maggio Carlo Verdi chiede al Monte di Pietà di Busseto un sussidio per il figlio Giuseppe affinché possa ”perfezionarsi nell’arte musicale”. In dicembre analoga richiesta verrà rivolta alla duchessa Maria Luigia affinché interceda presso il Monte di Pietà. 1832 Il 13 febbraio, grazie anche ad un contributo di Antonio Barezzi, il Monte di Pietà di Busseto concede a Giuseppe Verdi una borsa di studio di 300 lire annue, per quattro anni. In giugno Verdi si trasferisce a Milano e prende alloggio in casa del bussetano Giuseppe Seletti. Non viene ammesso al Conservatorio di Milano ed in agosto inizia le lezioni private con Vincenzo Lavigna, maestro al cembalo al Teatro alla Scala. 1833 Il 26 luglio muore Ferdinando Provesi, ed il 10 agosto muore anche la sorella Francesca Giuseppa, cui Verdi era molto affezionato. In dicembre da Milano fa domanda per concorrere al posto lasciato vacante da Provesi. La domanda non verrà accolta ed il posto sarà ricoperto da Giovanni Ferrari di Guastalla. 1834 L’11 aprile partecipa al Teatro dei Filodrammatici di Milano come maestro al cembalo all’esecuzione dell’oratorio di Haydn La creazione. L’esecuzione viene ripetuta al Casino dei Nobili. E’ forse in questo periodo che conosce Andrea Maffei, socio dei Filodrammatici. Il 14 novembre Verdi assiste a Parma ad un concerto di Paganini, presente la duchessa Maria Luigia. 1835 Il 15 luglio Lavigna rilascia un attestato in cui dichiara: ”Aver egli studiato Contrappunto [...] ed aver percorso gli studi lodevolmente”; Verdi è perciò ”abilitato a disimpegnare la professione al pari di qualunque accreditato Maestro di Cappella”. L’11 ottobre Verdi fa domanda per il posto di Maestro di cappella del Duomo di Monza. Intrattiene contatti con Pietro Massini, direttore dell’Accademia di dilettanti del Teatro dei Filodrammatici di Milano, per un’opera da rappresentarsi in quel teatro (Rocester). 1836 Il 27-28 febbraio sostiene e supera l’esame per l’incarico di maestro di musica e direttore della Società Filarmonica di Busseto. Il 4 maggio sposa Margherita Barezzi ed insieme si recano a Milano in viaggio di nozze. Inizia la composizione di Rocester e mette in musica l’ode di Manzoni Il cinque maggio. In novembre compone un Tantum ergo per tenore e orchestra. 1837 Il 26 maggio nasce la figlia Virginia; l’8 ottobre nella chiesa di Croce Santo Spirito esegue con i Filarmonici bussetani una sua Messa. Dirige molte accademie alla Società Filarmonica di Busseto. 1838 L’11 luglio nasce il figlio Icilio; il 12 agosto muore la figlia Virginia. Pubblica presso l’editore G. Canti di Milano le Sei romanze per canto e pianoforte (Non t’accostare all’urna; More, Elisa lo stanco poeta; In solitaria stanza; Nell’orror di notte oscura; Perduta ho la pace; Deh, pietoso, o Addolorata). Il 28 ottobre si dimette dall’incarico di maestro di musica di Busseto. 1839 Il 6 febbraio lascia Busseto con la famiglia e si trasferisce a Milano; in aprile incontra per la prima volta Giuseppina Strepponi cui fa ascoltare Oberto, conte di San Bonifacio, che andrà in scena al Teatro alla Scala il 17 novembre. L’impresario Bartolomeo Merelli offre a Verdi un contratto per scrivere tre opere in due anni, mentre Giovanni Ricordi si assicura la stampa dell’Oberto. Il 22 ottobre muore il figlio Icilio. L’editore Canti pubblica le due Romanze L’esule e La seduzione, e il Notturno «Guarda che bianca luna!». 1840 Inizia a comporre Un giorno di regno, lottando contro la salute malferma. Il 18 giugno muore per encefalite la moglie Margherita. Verdi ritorna a Busseto, ma è di nuovo a Milano in luglio. Il 5 settembre la nuova opera buffa Un giorno di regno viene eseguita per una sola volta e senza successo. 1841 Fine gennaio: comincia a musicare Nabucodonosor, che terminerà in ottobre. 1842 Il 9 marzo prima rappresentazione al Teatro alla Scala di Milano di Nabucodonosor (Nabucco), su libretto di Temistocle Solera, con esito eccellente. In maggio compone la Romanza «Chi i bei dì m’adduce ancora» per l’album di Sofia de’ Medici. In settembre incontra Rossini a Bologna; su questo incontro scriverà: ”mi ha accolto assai gentilmente e l’accoglienza è parsa sincera. [...] Quando penso che Rossini è la reputazione mondiale vivente, io mi ammazzerei e con me tutti gli imbecilli. Oh è una gran cosa essere Rossini!”. In autunno Nabucco viene ripreso alla Scala con grande successo, l’opera tiene il cartellone per cinquantasette sere. (Verdi inizia a frequentare con più assiduità i salotti aristocratici milanesi). 1843 L’11 febbraio prima rappresentazione alla Scala de I Lombardi alla prima crociata su libretto di Solera; l’esito è molto buono. Il 20 marzo Verdi si reca a Vienna per dirigere tre recite di Nabucco. Riceve la proposta del Teatro La Fenice di Venezia di scrivere un’opera nuova per il Carnevale 1843-44. Il 20 settembre il segretario del Teatro La Fenice Guglielmo Brenna invia a Verdi il programma di Ernani, di cui Piave sarà il librettista. Compone la Romanza «Cupo è il sepolcro e mutolo» per l’album di Lodovico Belgioioso. 1844 Il 9 marzo prima rappresentazione di Ernani alla Fenice con esito ottimo: ”il pubblico m’ha fatto ogni sorta d’accoglienza e l’altra sera m’hanno accompagnato a casa colla banda” (lettera ad Antonio Barezzi, 17.3.1844). In aprile Emanuele Muzio comincia a studiare con Verdi; sarà il suo unico allievo. L’8 maggio acquista alle Roncole il podere Plugaro. In settembre porta a compimento la composizione de I due Foscari, su libretto di Piave, che verrà rappresentato a Roma, al Teatro Argentina, il 3 novembre. Verdi, ritornato a Milano da Roma, inizia a scrivere Giovanna d’Arco. Compone anche la Romanza «E’ la vita un mar d’affanni». 1845 Il 15 febbraio prima rappresentazione alla Scala di Giovanna d’Arco (su libretto di Solera). L’editore Lucca pubblica in maggio l’album di Sei romanze per canto e pianoforte (Il tramonto; La zingara; Ad una stella; Lo spazzacamino; Il mistero; Brindisi). Il 20 giugno Verdi parte per Napoli, dove il 12 agosto Alzira, su libretto di Salvadore Cammarano, verrà rappresentata al Teatro di San con esito discreto. Di ritorno a Milano, Solera gli consegna il libretto di Attila, che subito inizia a comporre. In settembre-ottobre Verdi acquista a Busseto il palazzo Dordoni Cavalli; in ottobre incontra a Milano l’impresario Benjamin Lumley di Londra e l’editore parigino Léon Escudier, il quale acquista i diritti per la Francia delle sue opere. In dicembre Verdi parte per Venezia, dove si ammala gravemente di febbre gastrica. 1846 L’11 gennaio Giuseppina Strepponi canta per l’ultima volta in teatro (Nabucco a Modena) e successivamente si trasferisce a Parigi dove si mantiene dando lezioni di canto. Il 17 marzo prima rappresentazione di Attila al Teatro La Fenice con esito ottimo. In aprile, rientrato a Milano, Verdi si deve sottoporre ad un lungo periodo di riposo ed in luglio parte per Recoaro in compagnia di Andrea Maffei, che accetta di scrivere il libretto dei Masnadieri. In ottobre inizia a scrivere Macbeth sui versi di Piave. 1847 Il 18 febbraio Verdi, in compagnia di Muzio, si trasferisce a Firenze. Il 14 marzo prima rappresentazione di Macbeth al Teatro alla Pergola con esito buono. Rientrato a Milano comincia a comporre I masnadieri, ed il 26 maggio parte per Londra in compagnia di Emanuele Muzio; in quella città, il 22 luglio, l’opera verrà rappresentata all’Her Majesty’s Theatre con esito buono. A Londra Verdi conosce anche Giuseppe Mazzini. Il 27 luglio parte da Londra per Parigi, dove, il 26 novembre, all’Opéra, viene rappresentata Jérusalem , rielaborazione de I Lombardi secondo i criteri del grand opéra. L’editore Lucca pubblica la Romanza per canto e piano Il poveretto. 1848 Gennaio: Verdi termina la composizione de Il corsaro; in aprile: breve viaggio a Milano, dove incontra di nuovo Mazzini ed accetta di comporre un inno patriottico. Il 25 maggio acquista il fondo di Sant’Agata, su cui sorge il casale che diventerà la sua villa. Torna a Parigi e va a convivere con Giuseppina Strepponi. In settembre, ricevuta la poesia di Goffredo Mameli, compone l’inno Suona la tromba per voci maschili. Il 25 ottobre prima rappresentazione de Il corsaro al Teatro Grande di Trieste (Verdi si trova ancora a Parigi) con esito abbastanza buono. In novembre il compositore chiede a Cammarano alcune modifiche al libretto de La battaglia di Legnano, quanto al soggetto della nuova opera da darsi a Roma chiede vi siano: ”caratteri ben decisi, passione, movimento, molto patetico e soprattutto vi sia il grandioso e lo spettacoloso senza di cui io non credo possibile un successo in un gran teatro” (lettera del 23 novembre). Il 20 dicembre Verdi parte da Parigi per recarsi a Roma. 1849 Il 27 gennaio prima rappresentazione de La battaglia di Legnano al Teatro Argentina nel clima della Repubblica romana e alla presenza di Mazzini e Garibaldi; il quarto atto viene bissato. All’inizio di febbraio Verdi torna a Parigi. Il 3 maggio Cammarano gli spedisce il programma di Eloisa Miller. A fine estate il compositore si trasferisce a Busseto; Giuseppina lo raggiungerà in settembre ufficializzando così l’unione con Verdi. Il 3 ottobre, in compagnia di Antonio Barezzi, Verdi parte per Napoli dove, l’8 dicembre, viene rappresentata Luisa Miller al Teatro di San Carlo. A metà dicembre rientra a Busseto. 1850 Gennaio-febbraio: Verdi progetta di scrivere Re Lear basato sul dramma di Shakespeare, e chiede a Cammarano di stendergli una selva. A metà giugno Piave si reca a Busseto per lavorare ai libretti di Stiffelio e della Maledizione (Rigoletto). Il 16 novembre al Teatro Grande di Trieste prima rappresentazione di Stiffelio in una versione mutilata dalla censura. In questa città Verdi compone la Romanza per canto e pianoforte «Fiorellin che sorgi appena». Tornato a Busseto, si occupa del libretto di Rigoletto e si rifiuta categoricamente di adattarne il testo alle imposizioni della censura. 1851 Il 2 gennaio Verdi propone a Cammarano il soggetto del Trovatore; il 26 Piave annuncia a Verdi che la censura ha approvato Rigoletto. In febbraio il compositore parte per Venezia dove, l’11 marzo, l’opera viene rappresentata con esito trionfale. Ritornato a Busseto Verdi si trasferisce nella villa di Sant’Agata; il 28 giugno muore la madre; il 10 dicembre parte con Giuseppina per Parigi. 1852 In febbraio firma un contratto con l’Opéra; forse assiste al Théâtre de Vaudeville a LaDame aux camélias, adattamento del romanzo di Dumas fils. Il 18 marzo è di nuovo a Sant’Agata e firma un contratto con La Fenice. Il 17 luglio muore a Napoli Salvadore Cammarano, il libretto del Trovatore verrà completato da Emmanuele Bardare. In dicembre Verdi inizia la composizione de La traviata e termina quella del Trovatore. Il 24 dicembre è a Roma. 1853 Il 19 gennaio prima rappresentazione de Il trovatore al Teatro Apollo con successo trionfale. Ritornato a Sant’Agata Verdi lavora alacremente a La traviata ed il 21 febbraio è a Venezia dove, il 6 marzo, l’opera viene rappresentata al Teatro La Fenice: accoglienza fredda. Il 10 marzo ritorna a Sant’Agata e riparte il 15 ottobre alla volta di Parigi. 1854 In marzo Verdi è a Londra e successivamente a Parigi. Il 6 maggio La traviata viene riproposta con grande successo al Teatro di San Benedetto di Venezia; in ottobre cominciano le prove dei Vêpres siciliennes all’Opéra di Parigi, interrotte a causa della fuga di Sofia Cruvelli in Costa Azzurra con il fidanzato. Il 26 dicembre, prima rappresentazione del Trovatore al Théâtre Italien, in italiano. 1855 Il 13 giugno felice esito de Les Vêpres siciliennes (Parigi, Théâtre de l’Opéra) con oltre quaranta repliche; alla fine di dicembre Verdi rientra in Italia. L’opera viene rappresentata a Parma in italiano col titolo Giovanna de Guzman (26 dicembre). 1856 A fine marzo Piave è a Sant’Agata per le modifiche al libretto di Stiffelio (il futuro Aroldo). A fine giugno Verdi e Giuseppina sono a Venezia per la stagione dei bagni. Il 31 luglio partono per Parigi dove, in ottobre, sono ospiti di Napoleone III nella villa imperiale di Compiègne. 1857 Il 12 gennaio prima rappresentazione de Le Trouvère all’Opéra di Parigi; il 13 gennaio Verdi e Giuseppina Strepponi partono per Sant’Agata, dove il compositore termina Simon Boccanegra, che verrà rappresentato al Teatro La Fenice il 12 marzo con esito mediocre. In maggio è a Reggio Emilia per la ripresa del Boccanegra al Teatro Municipale (10 giugno). Nell’estate viene portata a compimento la trasformazione di Stiffelio in Aroldo ed il 16 agosto l’opera viene rappresentata al Teatro Nuovo di Rimini con la direzione di Angelo Mariani. Il 20 agosto rientra a Sant’Agata e si occupa della composizione de Una vendetta in domino (Un ballo in maschera). 1858 Il 5 gennaio Verdi e Giuseppina partono per Napoli, ma insormontabili difficoltà di censura portano a sciogliere il contratto con il San Carlo e l’opera, prevista per Napoli, viene offerta all’impresario Jacovacci di Roma. Il 23 aprile lasciano Napoli e rientrano a Sant’Agata. In giugno-luglio trascorrono un periodo di riposo alle terme di Tabiano; in settembre il libretto di Una vendetta in domino, ora col titolo Un ballo in maschera, viene approvato dalla censura romana. Il 20 ottobre Verdi e Giuseppina partono nuovamente alla volta di Napoli per una ripresa di Simon Boccanegra, che andrà in scena al Teatro di San Carlo il 28 novembre. 1859 Il 15 gennaio Verdi e la Strepponi sono a Roma, dove, il 17 febbraio, Un ballo in maschera viene rappresentato al Teatro Apollo con grande successo. Il 20 marzo sono di nuovo a Sant’Agata; in luglio trascorrono un breve periodo di riposo ai bagni di Tabiano ed il 29 agosto si recano a Collonges-sous-Salève (alta Savoia) per il loro matrimonio, officiato con rito religioso dall’abate Mermillod. Poco dopo Verdi è eletto rappresentante di Busseto per recarsi a Torino ad offrire l’annessione (votata in plebiscito) dell’ex Ducato di Parma al Regno di Sardegna; a Leri incontra Cavour. 1860 Gennaio: Verdi e la moglie sono a Genova per trascorrervi il periodo invernale. A marzo tornano a Sant’Agata ed a luglio sono a Tabiano; Verdi si occupa della ristrutturazione della villa di Sant’Agata. In dicembre il tenore Enrico Tamberlick, facendosi intermediario della direzione dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo, chiede a Verdi di comporre un’opera per quel teatro. 1861 Verdi è deputato nel primo Parlamento italiano per il collegio di Borgo San Donnino (Fidenza). In una delle sedute della Camera, a cui partecipa, compone la Romanza per canto e piano Il brigidin. A fine novembre parte con la moglie per San Pietroburgo in vista del debutto de La forza deldestino, ma la malattia del soprano La Grois lo costringe a rinviare l’opera di un anno. 1862 Per l’Esposizione Internazionale di Londra compone, su testo del giovane Arrigo Boito, l’Inno delle Nazioni per tenore, coro e orchestra, che viene eseguito all’Her Majesty’s Theatre il 24 maggio. A fine agosto Verdi e la moglie ripartono per San Pietroburgo dove, il 10 novembre ha luogo la prima rappresentazione de La forza del destino: successo eccellente nonostante l’ostilità di una parte dell’ambiente culturale russo. Il 9 dicembre lasciano la Russia e raggiungono Parigi. 1863 Il 6 gennaio Verdi e Giuseppina raggiungono Madrid per una ripresa de La forza del destino al Teatro Real (21 febbraio). Visitano l’Andalusia ed in marzo sono di nuovo a Parigi per la ripresa dei Vêpres siciliennes all’Opéra (20 luglio). In agosto rientrano a Sant’Agata. 1864 Diversi viaggi a Torino per svolgere gli impegni di deputato. In novembre Verdi inizia la revisione di Macbeth e incarica Piave della stesura dei nuovi versi da tradurre. 1865 I coniugi Verdi trascorrono l’inverno a Genova; il compositore compie frequenti viaggi a Torino. Presenta a Parigi (Théâtre Lyrique, 21 aprile) la nuova versione in francese di Macbeth con esito modesto. In settembre rinuncia a candidarsi nuovamente come deputato ed in novembre parte per Parigi dove fa visita a Rossini e firma un nuovo contratto con l’Opéra. 1866 In marzo ritorna in Italia ed inizia a comporre Don Carlos; in luglio affitta un appartamento a Genova (Palazzo Sauli), che diverrà il ritiro abituale per i mesi invernali. Il 24 luglio i coniugi Verdi sono a Parigi per le prove dell’opera. Dal 19 agosto al 12 settembre sono a Cauterets nei Pirenei per le cure termali. 1867 Il 14 gennaio muore a Busseto Carlo Verdi, padre del Maestro (era nato alle Roncole il 18 agosto 1875). L’11 marzo, dopo rinvii, tagli e interventi dell’ultima ora, Don Carlos va in scena al Théâtre de l’Opéra di Parigi. Ritornati in Italia in maggio Giuseppina si reca a Milano e fa visita a Clara Maffei e ad Alessandro Manzoni; sempre in maggio Verdi e la moglie decidono di affiliare la cugina Filomena (a cui daranno successivamente il nome di Maria). Il 21 luglio muore a Busseto Antonio Barezzi. Il 27 ottobre a Bologna prima esecuzione italiana di Don Carlos, diretta da Angelo Mariani. 1868 Il compositore incontra a Milano - grazie alla contessa Maffei - Alessandro Manzoni (30 giugno). Il 13 novembre muore Gioacchino Rossini e Verdi propone che i maggiori compositori italiani scrivano una Messa per onorarne la memoria. In dicembre è a Genova e lavora alla revisione della Forza del destino. 1869 Il 27 febbraio al Teatro alla Scala, prima rappresentazione della nuova versione della Forza del destino con esito buono. In agosto Verdi compone il «Libera me, Domine» per la Messa per Rossini, ma nasce un dissidio con Mariani, impegnato per le celebrazioni rossiniane a Pesaro, circa l’esecuzione della Messa da eseguirsi nella basilica di San Petronio a Bologna; il 4 novembre la commissione milanese, istituita appositamente per questo progetto, rinunzia definitivamente alla sua attuazione. In dicembre Ricordi pubblica l’Album per canto a beneficio della famiglia di Piave (il librettista era stato colpito da una grave paralisi) e per il quale Verdi ha composto uno Stornello. A fine dicembre Camille Du Locle, autore del libretto di Don Carlos, è a Sant’Agata e propone a Verdi di scrivere un’opera per i festeggiamenti in occasione dell’apertura del Canale di Suez. 1870 Metà maggio: Verdi riceve da Du Locle uno scenario di Aida redatto dall’egittologo Auguste Mariette ed a luglio ospita Antonio Ghislanzoni a cui propone la versificazione del libretto. Il 9 agosto inizia a comporre l’opera. Nel corso dell’intera estate librettista e compositore lavorano a stretto contatto. In dicembre, da Genova, Verdi rifiuta il posto di direttore del Conservatorio di Napoli offertogli dal Ministro della Pubblica Istruzione Cesare Correnti e rimasto vacante dopo la morte di Saverio Mercadante. 1871 In febbraio discute con il Ministro Correnti un progetto di riforma dei conservatori italiani; in settembre termina la composizione di Aida; si incontra a Milano con lo scenografo Girolamo Magnani per la messa in scena dell’opera alla Scala e propone il riassetto dell’orchestra di quel teatro. Il 19 novembre a Bologna assiste ad una recita del Lohengrin di Wagner diretto da Mariani e annota le proprie impressioni sullo spartito. Il 24 dicembre, al Teatro dell’Opera prima rappresentazione di Aida al Cairo (Verdi non andrà nella città egiziana) diretta da Giovanni Bottesini. 1872 L’8 febbraio, Verdi presente, prima rappresentazione europea di Aida al Teatro alla Scala con grande successo; l’opera verrà ripresa anche al Teatro Regio di Parma (20 aprile) presente l’autore. In agosto i coniugi Verdi sono a Tabiano, ed in novembre a Napoli per una ripresa di Don Carlo al Teatro di San Carlo (2 dicembre). 1873 Ancora a Napoli per le prove di Aida, che va in scena il 30 marzo. Verdi scrive il Quartetto in Mi minore per archi e lo fa eseguire in forma privata nel suo appartamento all’Albergo delle Crocelle. In aprile è a Sant’Agata. La morte di Alessandro Manzoni (22 maggio) riporta in primo piano l’idea di una Messa da requiem, dedicata ora al grande scomparso. 1874 Il 22 maggio a Milano, nella Chiesa di San Marco, prima esecuzione della Messa da requiem per l’anniversario della morte di Manzoni (replica alla Scala il 25 maggio ed all’Opéra Comique di Parigi il 9 giugno). A Genova Verdi affitta un nuovo appartamento a Palazzo Doria, che resterà la sua abitazione invernale fino all’estrema vecchiaia; in novembre è nominato senatore. 1875 In aprile Verdi è a Milano per definire il contratto con Ricordi e gli artisti per la tournée europea della Messa da requiem (Parigi, Opéra Comique, 19 aprile; Londra, Albert Hall, 15 maggio; Vienna, Hofoperntheater, 11 giugno con numerose repliche in ogni città). 9 dicembre: prima esecuzione pubblica del quartetto al Conservatorio di Milano. 1876 In gennaio-febbraio è a Genova; il 20 marzo parte alla volta di Parigi dove, al Théâtre Italien, dirige Aida (22 aprile, in italiano) e la Messa da requiem (30 maggio). Il 1° giugno il suo Quartetto per archi viene eseguito in forma privata all’Hôtel de Bade dove Verdi alloggia. 1877 Su invito di Ferdinand Hiller Verdi si reca a Colonia per dirigere la Messa da requiem (21 maggio), quindi visita l’Olanda ed a giugno è a Parigi. Trascorre l’inverno a Genova. 1878 In aprile è a Parigi ed ai primi di maggio a Genova. In ottobre a Sant’Agata, nella cappella della villa, viene celebrato il matrimonio di Maria con Alberto Carrara. A fine novembre Verdi parte per un breve viaggio a Parigi per visitare l’Esposizione Universale, quindi rientra a Genova. 1879 Il 17 aprile i coniugi Verdi sono a Sant’Agata; il 30 giugno a Milano, dove il compositore dirige la Messa da requiem alla Scala a beneficio delle vittime dell’inondazione del Po. In quell’occasione Verdi riceve nel suo albergo Boito, che pochi giorni dopo gli presenta uno scenario di Otello, giudicato ”eccellente” dal compositore. Il 18 novembre Verdi acquista il libretto dal poeta. A Genova, nell’inverno, compone il Pater noster per coro e orchestra. 1880 Il 22 marzo trionfale ripresa di Aida in francese all’Opéra diretta da Verdi. Il 18 aprile il compositore è a Milano per la prima esecuzione del Pater noster e dell’Ave Maria per soprano e archi al Teatro alla Scala; gli viene conferita la cittadinanza onoraria. A Sant’Agata si occupa della ristrutturazione dei suoi fondi e delle case coloniche ed intanto lavora all’Otello; in dicembre sospende la composizione per occuparsi della revisione di Simon Boccanegra. 1881 Febbraio: Verdi e Giuseppina partono per Milano dove, il 24 marzo, Simon Boccanegra (nuova versione) viene rappresentato alla Scala. In estate il compositore riprende a lavorare ad Otello; trascorre l’inverno a Genova. 1882 Verdi si occupa della riduzione di Don Carlos da 5 a 4 atti. Nell’estate per la prima volta si reca alle cure termali di Montecatini in compagnia della moglie e di Teresa Stolz, prendendo alloggio alla Locanda Maggiore. 1883 Continua a lavorare alla riduzione di Don Carlos; nell’estate è a Montecatini ed a fine dicembre a Milano per iniziare le prove dell’opera. 1884 Il 10 gennaio Don Carlo (versione in 4 atti) viene rappresentato al Teatro alla Scala, subito dopo i coniugi Verdi rientrano a Genova. In febbraio Verdi si occupa dell’adozione di un diapason ufficiale per ”tutto il mondo musicale”, ed in marzo torna a lavorare ad Otello. Dopo un breve viaggio a Torino per visitare l’Esposizione Verdi e Giuseppina si recano a Montecatini. A metà luglio sono a Sant’Agata ed a settembre ricevono la visita di Boito e Giuseppe Giacosa. 1885 Frequenti incontri con Boito per discutere di Otello; in luglio a Montecatini; in inverno a Genova. 1886 In marzo i coniugi Verdi sono a Parigi, in compagnia dell’amico Emanuele Muzio: Verdi intende ascoltare alcuni artisti in vista della rappresentazione di Otello. In particolare lo interessa Victor Maurel, a cui vuole affidare il ruolo di Jago. Nel suo studio in Place Pigalle il pittore Giovanni Boldini ritrae Verdi in abito nero, le mani appoggiate sulle ginocchia. Non contento del primo, il 9 aprile Boldini dipinge un altro ritratto del compositore, questa volta con il cilindro in testa e la sciarpa al collo. In giugno Verdi e Giuseppina sono a Montecatini. Il 13 luglio muore Clarina Maffei e Verdi corre a Milano per dare l’ultimo saluto all’amica. In dicembre, da Genova, spedisce a Ricordi gli ultimi due atti di Otello. Il 26 dicembre ripresa del Don Carlo a Modena, Teatro Comunale, in una versione riveduta in 5 atti. Composizione delle Laudi alla Vergine Maria. 1887 Il 1° gennaio muore a Roma l’amico Opprandino Arrivabene. Verdi e la moglie partono alla volta di Milano per la messa in scena di Otello. La prima ha luogo al Teatro alla Scala il 5 febbraio. In luglio i coniugi Verdi sono a Montecatini, in dicembre a Genova. 1888 Il 5 maggio Verdi e la moglie rientrano a Sant’Agata; in luglio sono alle cure termali di Montecatini. Su richiesta di Giovanni Mariotti, che vuole portare la locale Scuola di musica di Parma in Regio Conservatorio, Verdi propone i nomi di Arrigo Boito (che rifiuta) e Giovanni Bottesini (che accetta) quale primo direttore. Il 6 novembre viene inaugurato l’Ospedale di Villanova d’Arda, fatto costruire interamente a spese di Verdi. Con l’avvicinarsi del cinquantenario della prima rappresentazione di Oberto, Il giornale ”La perseveranza” di Milano propone un ”Giubileo artistico” in onore di Verdi. Passa l’inverno a Genova. 1889 In febbraio Verdi si rivolge a Boito affinché si desista dal celebrare il ”Giubileo”. In marzo informa lo stesso di avere armonizzato a quattro voci una ”scala enigmatica” che si trasformerà successivamente nell’Ave Maria dei Quattro pezzi sacri . A metà aprile è a Sant’Agata ed in luglio, come suo solito, a Montecatini. Si inizia a progettare Falstaff. Muore Bottesini e Verdi propone il nome di Franco Faccio quale nuovo direttore del Conservatorio di Parma. Il 18 ottobre è a Milano dove firma un contratto per l’acquisto di un terreno appena fuori città, ove intende far costruire una casa di riposo per musicisti. 1890 L’8 marzo riceve da Boito il libretto completo di Falstaff. In aprile apprende che Faccio è gravemente ammalato e chiede a Boito di sostituirlo temporaneamente nella direzione del Conservatorio di Parma. In luglio i coniugi Verdi sono a Montecatini; il 14 novembre muore a Roma l’amico Giuseppe Piroli ed il 27 a Parigi Emanuele Muzio. All’inizio di dicembre Verdi e Giuseppina si trasferiscono a Genova. 1891 Il 28 aprile Verdi e Giuseppina si recano a Sant’Agata ed in luglio sono a Montecatini. In settembre, d’accordo con Boito, Verdi appoggia la nomina di Giuseppe Gallignani quale direttore del Conservatorio di Parma. Durante l’inverno, a Genova, Verdi continua a lavorare a Falstaff. 1892 L’8 aprile dirige alla Scala la ”Preghiera” del Mosè, in occasione delle celebrazioni del centenario della nascita di Rossini. Trascorre l’estate tra i bagni di Tabiano e Montecatini e lavora per terminare la composizione di Falstaff. In ottobre Arrigo Boito e Giulio Ricordi sono a Sant’Agata per predisporre la messa in scena dell’opera. Trascorre l’inverno a Genova. 1893 Il 2 gennaio parte da Genova con Giuseppina per le prove di Falstaff alla Scala; l’opera viene rappresentata il 9 febbraio con grande successo. Il 2 marzo è di nuovo a Genova, da dove riparte il 13 aprile per Roma, per una ripresa di Falstaff al Teatro Costanzi; in quest’occasione viene ricevuto dal re Umberto I e gli viene conferita la cittadinanza onoraria. Trascorre l’estate tra Sant’Agata e Montecatini ed in novembre è a Genova. 1894 Ultimi soggiorni a Parigi, per il debutto di Falstaff (Opéra Comique, 18 aprile) e Otello (Théâtre de l’Opéra, 12 ottobre, con il nuovo balletto). Il 23 ottobre è a Genova. In novembre-dicembre compone Pietà Signor! a beneficio delle vittime del terremoto in Sicilia e Calabria. 1895 Frequenti visite a Milano per controllare i lavori della Casa di riposo per musicisti. Inizia la composizione del Te Deum per coro e orchestra. Come di solito passa l’estate a Montecatini e l’inverno a Genova. 1896 In gennaio Verdi è a Milano; vi ritornerà più volte per far visita ai cantieri della Casa di riposo. Trascorre l’estate a Sant’Agata ed a Montecatini; in novembre è a Genova. Compone lo Stabat Mater per coro e orchestra, ma è preoccupato per la salute instabile della moglie. 1897 Ai primi di gennaio Verdi è colpito da un malore improvviso: soccorso dalla figlia Maria si riprende presto. Di nuovo i coniugi Verdi si recano a Milano per sorvegliare i lavori della erigenda Casa di riposo: la salute di Giuseppina registra un lieve miglioramento. In luglio sono a Montecatini ed in agosto ritornano a Sant’Agata. In ottobre Verdi conclude la composizione dei Pezzi sacri. La salute di Giuseppina si aggrava di giorno in giorno; si spegnerà il pomeriggio del 14 novembre nella villa di Sant’Agata. Il compositore trascorre le festività natalizie in compagnia dei famigliari e di Boito. 1898 Il 7 aprile lo Stabat Mater, le Laudi alla Vergine Maria e il Te Deum vengono eseguiti per la prima volta a Parigi; Verdi non è presente, ma vi è Boito in sua vece (i medici avevano infatti proibito a Verdi un viaggio così faticoso). Trascorre l’estate tra Sant’Agata e Montecatini in compagnia di amici; l’inverno è a Milano. 1899 In febbraio-maggio Verdi è a Genova; in luglio a Montecatini in compagnia di Teresa Stolz; in agosto a Sant’Agata. Sempre più spesso è a Milano, nel suo appartamento al primo piano del Grand Hôtel et de Milan. In questa città, il 16 dicembre firma il documento che stabilisce la fondazione della Casa di riposo per musicisti. Trascorre le feste natalizie e il capodanno in compagnia di amici. 1900 In marzo Verdi si trasferisce a Genova, dove trascorre la Pasqua in compagnia di Boito. Il 14 maggio, a Milano, firma il testamento con il quale nomina Maria Carrara Verdi erede universale; fra i numerosi lasciti, quello all’Ospedale di Villanova d’Arda e alla Casa di riposo per musicisti, alla quale sono destinati tutti i diritti d’autore delle sue opere. In maggio Verdi è a Sant’Agata, che lascia per l’ultima volta il 4 dicembre per recarsi a Milano in compagnia della figlia Maria. 1901 Verdi trascorre il capodanno all’Hotel de Milan in compagnia di Boito, Pascarella, Teresa Stolz, del pittore Carlo Mancini e di un ristretto gruppo di amici. Il 18 gennaio scrive alla cognata Barberina Strepponi: ”sono da quasi quindici giorni in casa perché ho paura del freddo!! Io sto abbastanza bene, come in passato, ma ripeto ho paura del freddo!! [...] Speriamo che le belle giornate come questa d’oggi continuino”. Il 21 gennaio, alle 10,30 del mattino, viene colpito da paralisi per emorragia cerebrale. Verdi lotta con la morte per sette giorni ed alle ore 2,45 del mattino del 27 gennaio il medico Grocco in lacrime, annunzia la morte ai presenti. La sua salma riposa, insieme a quella della moglie, nella cappella della Casa di riposo per musicisti ”Giuseppe Verdi”.