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 2009  settembre 23 Mercoledì calendario

XI JINPING Fuping (Cina) giugno 1953. Politico. Vicepresidente cinese • «[...] è un ”principe rosso”, cioè figlio di un altissimo dirigente del partito

XI JINPING Fuping (Cina) giugno 1953. Politico. Vicepresidente cinese • «[...] è un ”principe rosso”, cioè figlio di un altissimo dirigente del partito. Nel suo caso il padre era il vice premier Xi Zhongxun, architetto delle zone economiche speciali come Shenzhen, che diedero impulso alla prima crescita del Paese. Il giovane Xi però, forse proprio per questo, ha avuto una serie di incarichi difficili, in cui si è districato sempre con abilità. Xi nasce nel 1953, nella provincia dello Shaanxi. A 16 anni, durante la rivoluzione culturale, è rispedito nello Shaanxi a lavorare in campagna (è il 1969) e qui, diversamente da altri suoi compagni di sfortuna, non si fa odiare dai contadini e comincia la sua scalata. Entra nella gioventù comunista nel ”71 e nel partito nel ”74. Nel 1975 ottiene un posto nella prestigiosa università di Qinghua a Pechino, nella facoltà di ingegneria chimica. Più tardi poi ha anche preso un dottorato in legge. Dopo la laurea nel 1979 è subito identificato per il vivaio degli alti dirigenti ed entra nell’ufficio politico politico centrale del consiglio di stato, il governo cinese. Da qui ha una breve esperienza ”nelle province” e quindi passa nella segreteria di Geng Biao, vice premier, ministro della difesa e membro del politburo. Questa esperienza gli serve per raccogliere consensi tra i militari. Xi, nel 1985, aveva già avuto una breve esperienza come commissario politico della polizia armata, i carabinieri cinesi, nello Hebei, e poi nella delicata provincia del Fujian, davanti a Taiwan. L’esperienza nel Fujian è la vera base di partenza nella scala che arriva, gradino per gradino, fino a capo del partito della città di Fuzhou e vice segretario della provincia dal 1995 al 2000. Sono anni nervosi nella provincia, centro del contrabbando cinese e di una mafia che ha la sua base strategica nella città di Xiamen, con potenti collegamenti anche all’estero, e guidata da Lai Changxin (poi fuggito in Canada, con una condanna a morte sulla testa). Qui Xi è chiamato al lavoro delicatissimo di ripulire a fondo la situazione nella provincia, limitando però la portata dello scandalo. Ci riesce, anche perché può chiamare intorno a sé tutte le relazioni familiari e militari maturate da ragazzo. Il successo gli spalanca la via per un posto nel comitato centrale nel 2002 e il prestigioso seggio di segretario della provincia del Zhejiang, prosperosa area intorno a Shanghai. [...]» (’La Stampa” 14/10/2007) • «[...] ha doppia laurea, essendo diplomato in ingegneria chimica e pure in legge alla Tsinghua di Pechino [...] segretario di Shanghai dove è sbarcato appena nel 2006. Pochi mesi gli sono serviti per rimettere insieme le macerie di una baracca crollata con l’arresto del vecchio gerarca della Perla d’Oriente che si era intascato i miliardi dei fondi pensione. [...] Il papà, Xi Zhongxun, è stato una figura storica della Lunga Marcia e vittima tre volte della paranoia maoista: dal Condottiero fu incarcerato nel pieno della faida interna comunista nel 1935; fu poi esiliato nel 1962 per avere criticato le follie visionarie del Grande Balzo in avanti; infine torturato e ancora arrestato dalle guardie rosse nella rivoluzione culturale (e con lui finì in campagna rieducativa lo stesso Jinping allora adolescente, era il 1966). Alla vigilia delle dimostrazioni di piazza Tienanmen, il vecchio Xi, allora vicepremier, si schierò con Hu Yaobang segretario generale comunista, epurato perché favorevole a una moderata riforma democratica. La moglie, Peng Liyuan [...] è una delle donne più apprezzate in Cina. Interprete di canzoni popolari e di melodie liriche, ambasciatrice mondiale di organizzazioni impegnate nell’assistenza ai malati di Aids, capace di presentarsi sul palco o in divisa militare o in costumi tibetani o nelle parti di Mulan, eroina del cartoon made in Disney. Spigliata, curata, abituata ai ritmi incalzanti delle telecamere. Gli Stati Uniti (il Lincoln Center for the Performig Arts) le hanno assegnato il titolo di ”Oustanding Artist” [...]» (Fabio Cavalera, ”Corriere della Sera” 22/10/2007) • «[...] ” un Mandela cinese”, ha detto di lui il padre-padrone di Singapore, Lee Kuan Yew. [...]» (Marco Del Corona, ”Corriere della Sera” 7/9/2009).