ItaliaOggi, 7/4/2009, 7 aprile 2009
Anche Twitter finisce nel mirino di Google - Google sta valutando l’acquisto di Twitter, il sito di microblogging, per 250 milioni di dollari
Anche Twitter finisce nel mirino di Google - Google sta valutando l’acquisto di Twitter, il sito di microblogging, per 250 milioni di dollari. Twitter permette di inviare, in modo automatico, messaggi fino a 140 caratteri, detti tweet, in tempo reale a chiunque desideri riceverli. La sua diffusione sta aumentando in modo esponenziale con la diffusione dei device legati a internet mobile, come il Blackberry, l’iPhone e il Gphone. Nel febbraio 2009 Twitter ha avuto sette milioni di visitatori unici, con un incremento del 1.382 per cento in un anno. Il microblogging si sta affermando come un nuovo canale di comunicazione in aggiunta all’email e all’instant messaging. La strategia di Google è di occupare ogni canale on line per proporre pubblicità legata alla ricerca e, allo stesso tempo, acquisire una lettura sempre più dettagliata dei comportamenti dei navigatori. Una impostazione che la avvicina, con la sua continua crescita, all’immagine del Grande Fratello di George Orwell. I ricavi di Google dipendono quasi esclusivamente da inserzioni pubblicitarie legate alla ricerca che, però, non hanno avuto finora successo in nuove aree, come nell’ambito dei social network con la partnership con MySpace, e per i video con YouTube. Il mercato delle inserzioni associate alla ricerca vale più del 40% degli investimenti in pubblicità su Internet. Twitter sta sviluppando la ricerca per persona e per temi di discussione. Twitter è comunicazione, un’area in cui Google è debole. Twitter permette di sapere di cosa si discute in Rete in ogni istante, e produce contenuti in tempo reale di cui Google non dispone. Google potrebbe inserire la pubblicità legata alla ricerca all’interno di Twitter, occupando il segmento del microblogging a danno di Yahoo! e di Microsoft, i suoi principali concorrenti. I fondatori di Twitter, che ha poco più di due anni, sono Evan Williams e Biz Stone, gli stessi creatori di Blogger, la piattaforma per i blog venduta a Google cinque anni fa. Twitter non ha per ora un modello di business sostenibile e accumula solo perdite. Nonostante questo, grazie al traffico che genera, è oggetto di continui tentativi di acquisizione. Per TechCrunch, il sito di analisi di tecnologia e di Internet più autorevole del mondo, Twitter può diventare il miglior database e motore di ricerca real time. Facebook nel novembre scorso offrì 500 milioni di dollari, di cui 100 in contanti e il resto in azioni di Facebook. L’offerta fu rifiutata in quanto si ritenne che le azioni di Facebook fossero sopravvalutate. In seguito è stato riportato un interesse di acquisizione per 750 milioni di dollari di News Corp., poi smentito. Google, secondo alcune fonti, potrebbe investire fino a un miliardo di dollari. Una cifra alla sua portata in quanto genera un miliardo di dollari di cash ogni due mesi: se Twitter si rivelasse poco produttivo per la pubblicità, Google non ne risentirebbe. In caso contrario diventerebbe padrona del microblogging a discapito dei suoi concorrenti. Un’operazione simile fu l’acquisto di YouTube per 1,65 miliardi di dollari nel 2006. Google è riuscita a ottenere il dominio della comunicazione video, ma non ancora profitti. Secondo un’analisi di Credit Suisse, YouTube ha perso 470 milioni di dollari nell’ultimo anno. Le vendite di inserzioni dovrebbero aumentare del 20% quest’anno, con ricavi per 240 milioni di dollari, ma Google spende circa 360 milioni di dollari per la banda e 252 milioni per i diritti sui contenuti. Solo grazie alla crescita dei ricavi da inserzioni Google è quindi riuscita a coniugare l’espansione in ogni nuova area della Rete.