Giornali vari, 4 maggio 2009
Anno VI - Duecentosessantanovesima settimanaDal 27 aprile al 4 maggio 2009Veronica Veronica Berlusconi vuole separararsi dal marito e fra tre anni divorziare, e lo vuole fortissimamente, avendo addirittura raccomandato a lui di non presentarsi a Macherio a far discorsi perché stavolta non ci saranno parole né regali né scuse pubbliche che tengano
Anno VI - Duecentosessantanovesima settimana
Dal 27 aprile al 4 maggio 2009
Veronica Veronica Berlusconi vuole separararsi dal marito e fra tre anni divorziare, e lo vuole fortissimamente, avendo addirittura raccomandato a lui di non presentarsi a Macherio a far discorsi perché stavolta non ci saranno parole né regali né scuse pubbliche che tengano. La storia è finita, il matrimonio pure, e ognuno per sé.
Ciarpame Veronica ha reso note le sue intenzioni attraverso due quotidiani, la Repubblica e La Stampa, i quali hanno sparato la notizia nella loro edizione di domenica. Ma l’ultima crisi nella coppia (quasi) reale era in realtà cominciata una settimana prima e nel più impensato dei luoghi, l’associazione politico-culturale FareFuturo, emanazione del presidente della Camera Gianfranco Fini. Credendo di sapere che nelle liste dei candidati per le elezioni europee il centrodestra – su impulso del Cavaliere – si apprestava a includere, per esempio, la ex letteronza Barbara Matera, la ex del Grande Fratello Angela Sozio, la fresca da Incantesimo Camilla Ferranti, la Eleonora Gaggioli del Don Matteo e dell’Elisa di Rivombrosa, FareFuturo, per la penna di Sofia Ventura, esecrava «una pratica di cooptazione di giovani signore con un background che difficilmente può giustificare la loro presenza in un’assemblea elettiva come la Camera dei deputati o anche in ruoli di maggiore responsabilità». E continuava: «Qui assistiamo ad una dirigenza di partito che fa uso dei bei volti e dei bei corpi di persone che con la politica non hanno molto a che fare, allo scopo di proiettare una (falsa) immagine di freschezza e rinnovamento […] Le donne non sono gingilli da utilizzare come specchietti per le allodole, non sono nemmeno fragili esserini bisognosi di protezione e promozione da parte di generosi e paterni signori maschi, le donne sono, banalmente, persone. Vorremmo che chi ha importanti responsabilità politiche qualche volta lo ricordasse». Parole forti, dalle quali lo stesso Fini prendeva le distanze («posizioni comprensibili, ma eccessive e non totalmente condivisibili») e che i notisti politici inquadravano subito nella fronda a Berlusconi che il presidente della Camera fa ormai da molte settimane. La storia non avrebbe avuto seguito se l’Ansa non avesse avuto l’idea di chiedere in giro opinioni sulla faccenda e se non avesse cercato gloria anche dalla moglie del premier. La quale rispose, forse inaspettatamente, con una dichiarazione bomba diramata alle 22.35 di martedì 28 aprile: «Qualcuno ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell’imperatore. Condivido. Quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere. Voglio sia chiaro che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire. Mi indigna la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere».
Noemi Non è ancora finita. Quelli dell’Ansa sanno che Berlusconi, la domenica prima, ha partecipato a Napoli alla festa per i 18 anni di una giovane che si chiama Noemi Letizia, aspirante grafica pubblicitaria e mai sentita nominare fino a quel momento. L’Ansa chiede un parere a Veronica e Veronica farà poi sapere di essere stata, quella sera, in un momento particolare, perché la figlia Barbara, incinta di sette mesi, s’era sentita male e temendosi un aborto s’era fatta portare di corsa al San Raffaele. Veronica, in ogni caso, a domanda rispose: «Cosa ne penso? La cosa ha sorpreso molto anche me, anche perché lui non è mai venuto a nessun diciottesimo dei suoi figli, pur essendo stato invitato». Dunque i rapporti di Berlusconi con la famiglia sono deteriorati al punto che, al momento del compleanno, lui «viene invitato»? E che poi, addirittura, marca visita? E chi è questa Noemi, sbucata dal nulla? Si scopre che Noemi vive a Casoria e che ha dato questa festa dei 18 anni in una villona di Portici posta sulla Circonvallazione esterna, «una delle strade meno raccomandabili di Napoli e provincia» (Corriere della Sera). Berlusconi ci è effettivamente andato domenica notte, portandole in regalo un ciondolo d’oro con diamanti e mescolandosi felice con gli altri invitati, stupefatti dell’ospite inatteso. Noemi, raggiunta dai giornalisti, dice che chiama il premier ”papi” o ”papino”, che lo chiama ”papi” anche sua mamma Anna, dice che «Silvio mi conosce da quando ero piccola piccola. Mio padre frequentava i socialisti e così lo conobbe. Quando vado a trovarlo a Roma o a Milano, perché mica può venire sempre lui qui con tutte le cose che ha da fare, cantiamo insieme le canzoni di Apicella con le sue parole».
Berlusconi mercoledì mattina, il premier è a Varsavia per faccende di governo e gli riferiscono il fatto. La risposta è a valanga: relativamente alle candidature la ”signora” ha creduto alle montature dei giornali di sinistra, a volte le donne sono nervose. «E poi non ne posso più di parlamentari maleodoranti e malvestiti». Relativamente alla famiglia: «I miei figli mi vogliono un bene dell’anima, credo di essere il più amato dei genitori». E relativamente a Noemi: è figlia – dice - dell’ex autista di Craxi e la conosco da allora. La storia dell’autista di Craxi viene subito smontata da Bobo Craxi e dagli ex politici socialisti di Napoli («Bettino non ha mai avuto autisti napoletani»). Quanto alle candidature, la lista ufficiale, che esce proprio quel giorno, comprende solo tre belle donne teoricamente ascrivibili all’esecrata classe dei ”puri corpi”: Lara Comi, Licia Renzulli e Barbara Matera. Ma la Comi e la Renzulli vengono dalla politica (anche se non ne hanno grande esperienza) e l’unica attricetta – per dir così – è la Matera, che però Berlusconi difende a spada tratta col curioso argomento che «è laureata, bellissima e fidanzata col figlio di un prefetto amico di Gianni Letta». Che ne sarà stato di tutte le altre che hanno fatto indignare Veronica? Chiara Sgarbossa, la Sozio, la Petrone, la Cristina Del Giudice, la Maria Elena Valenzano giurano che sono state fatte fuori all’ultimo momento e per colpa di madame Berlusconi: «Avevamo già firmato dal notaio». Denis Verdini, Sandro Bondi e Ignazio La Russa, i coordinatori del PdL, dicono che non c’è stato nessun repulisti finali. Sandro Bondi, invitato da me a giurare, ha giurato, incurante del fatto che fossimo alla radio e che decine di migliaia di persone lo stessero ascoltando.
Libero Nel gennaio del 2007 Veronica era già partita all’attacco del marito, apparentemente offesa da foto che lo ritraevano in compagnia di cinque belle ragazze e da cronache secondo cui aveva detto a una di queste cinque – era Mara Carfagna -: «Se non fossi sposato, ti sposerei». Veronica aveva scritto allora un’indignata lettera a Repubblica pretendendo pubbliche scuse. Berlusconi le aveva mandato a casa l’avvocato Ghedini, dato che tra i due era di fatto già finita, e l’avvocato l’aveva presa di petto: «Lei, signora, ha fatto una cosa gravissima. Ma come le è venuto in mente? Questi sono affari privati, non si mettono sui giornali. Eppoi abbiamo sempre trovato una soluzione, mi pare. Ne stavamo parlando, stavamo trattando, ma ora rischia di rovinare tutto. Lo dico anche nel suo interesse». Veronica aveva risposto: «Non c’è niente da trattare» e aveva poi ottenuto pubbliche scuse dal marito e il conferimento alla sua società Il Poggio di immobili a Milano, Londra e New York (fino a quel momento Il Poggio non aveva avuto in patrimonio che un appartamento a Porto Rotondo e uno a Bologna). Stavolta invece il marito non solo ha evitato di scusarsi pubblicamente, ma l’ha chiamata sprezzantemente ”signora” e ha lasciato che sul sito del PdL, dopo un blocco di quattro ore, fossero pubblicati gli insulti verso di lei dei fan di lui: «Troppo comodo fare la moglie di Silvio, goderne gli agi e poi attaccarlo» oppure «Non sei mai stata una grande attrice e hai fatto una vita da favola grazie a tuo marito. Piantala di infangarlo», o, peggio ancora, «Ricorda che Silvio ti ha visto al cinema in Attila il flagello di Dio», «Le mogli dei premier europei non si sognerebbero mai di ridicolizzare i propri mariti», eccetera. Ancora peggio l’iniziativa di Libero, non si sa se resa possibile dallo staff dello stesso Cavaliere: in prima pagina il quotidiano ha pubblicato le foto dello spogliarello di Veronica Lario in Le cocu magnifique, lo spettacolo che nel 1980 mandò Silvio fuori di testa («Ho sentito il fulmine ma non c’era il temporale»). Fu in quell’occasione che cominciò la storia: una relazione prima adulterina e poi regolarizzata col matrimonio nel 1990, testimoni di nozze i coniugi Craxi, Confalonieri e Gianni Letta. Il giorno delle nozze i due avevano già avuto i tre figli, nell’ordine Barbara (nata col Cavaliere ancora sposato a Carla Dall’Oglio), Eleonora e Luigi.
Divorzio forse la durezza con cui il Cavaliere e le sue truppe hanno reagito alla nuova offensiva di Veronica che ha spinto costei al gran passo: farla finita, separarsi, divorziare. Sarà una battaglia tutta da vedere. Intanto bisogna ricordare che la legge italiana non prevede i risarcimenti e le suddivisioni patrimoniali tipiche dei divorzi anglosassoni e che mandano a casa le mogli con cifre da capogiro: in Italia il giudice vuole che la parte più ricca garantisca alla parte più povera (figli compresi) lo stesso tenore di vita che aveva durante il matrimonio. Se priva di redditi, naturalmente: e una parte di questo tenore di vita potrebbe già essere assicurata dalle proprietà intestate alla moglie dopo la baruffa del 2007. Se queste proprietà non basteranno, Berlusconi dovrà integrare, e certamente integrerà. Il patrimonio di Berlusconi è di almeno 8 miliardi di euro (lui dice 50). In questa causa non ballano meno di 500 milioni.
Silenzi Un altro capitolo finanziariamente interessante sarà quello relativo ai silenzi che ciascuna parte vorrà garantirsi. E in particolare Berlusconi. Quante cose potrebbe raccontare Veronica che al Cavaliere non farebbero piacere! Per farla tacere bisognerà stendere un contratto e pagare. Quanto al capitolo dei torti e delle ragioni, che potrebbero pesare in qualche modo sulla parte finanziaria del contenzioso, Berlusconi – secondo i matrimonialisti che abbiamo consultato – sta meglio di quel che sembra e la scenata del ciarpame è generalmente giudicata, dal punto di vista tecnico-legale, un grave errore. La moglie avrà naturalmente buon gioco a dimostrare la leggerezza del marito, il suo sfarfalleggiare documentato da decine di servizi e dichiarazioni rese da lui stesso. Però il giudice potrebbe obiettare che il comportamento del consorte era noto da moltissimo tempo e dalla moglie generalmente accettato. La moglie stessa, quindi, non opponendovisi per anni e anni lo ha reso ammissibile. Ma il marito potrebbe addirittura rovesciare l’accusa e lamentarsi d’essere stato lasciato sempre solo dalla moglie - persino nella circostanza drammatica del terremoto d’Abruzzo, in cui lei non ritenne di dover apparire al suo fianco – e di aver dovuto cercare altrove rimedio alla propria esuberanza proprio per la freddezza e la dimostrabile ostilità di lei. Lui potrebbe sostenere d’essere stato, per colpa di lei, un uomo solo e invano proteso alla ricerca di un calore familiare. La sconcertante visita a Portici alla giuliva Noemi potrebbe addirittura testimoniare in suo favore: ecco un uomo, potentissimo all’apparenza, che per trovare un po’ di calore deve rifugiarsi in un quartiere malfamato. La causa sarà discussa a Monza e non prima di ottobre. Il presidente di quel tribunale, signora Anna Di Oreste, passa per magistrato equilibratissimo, di sicuro non antiberlusconiano e nemmeno berlusconiano.
Noemi Quanto a Noemi, scrutandone il volto la voce popolare vede impressionanti somiglianze con Marina Berlusconi e persino con Silvio (gli zigomi appena allargati, gli occhi un pochino a mandorla). Non sarà per caso una figlia segreta del premier? Secondo La Stampa, interrogata su questo punto, Veronica, che imputa al marito persino la passione per le minorenni, rispose: «Magari fosse sua figlia».
Risposta Berlusconi ha risposto alla moglie domenica sera. Convocati i giornalisti a tarda ora ha più o meno detto: «Veronica è caduta in un tranello. So chi la sobilla. Il divorzio a questo punto potrei chiederlo io. La verità verrà fuori».
E inoltre Marchionne ha concluso l’affaire Chrysler: guiderà la compagnia con la benedizione di Obama, avendo come soci il sindacato col 55%, il governo Usa con l’8, il governo canadese col 2. Un15% sarà parcheggiato al Tesoro in attesa di destinazione. La Fiat, dal 20% iniziale, potrà poi salire al 35 e tra il gennaio 2013 e il giugno 2016 al 51%. Prima di diventare operativa, la nuova Chrysler dovrà passare per l’amministrazione controllata (Chapter 11). Mentre scriviamo, Marchionne è in Germania dove tenta di tirar dentro all’affare anche la Opel (al momento di proprietà della General Motors).
Il Parlamento ha definitivamente approvato il federalismo fiscale. Esultanza della Lega.
Prima di precipitare nel guaio con Veronica, Berlusconi ha annunciato che voterà ”sì” al referendum elettorale. Sconcerto nella Lega, contrarissima al referendum, che sta scrivendo una nuova legge elettorale e cerca una sponda nel Pd. Solo che il Pd, fino a questo momento, del referendum è stato un forte sostenitore.