Paola Mammarella, www.edilportale.com, 5/5/2009, 5 maggio 2009
Piano Casa, norme in evoluzione articolo per articolo - Dopo più di un mese non riesce a tradursi in decreto legge l’intesa del primo aprile tra Governo e Regioni - Continua il confronto tra Governo e Regioni sul Piano Casa
Piano Casa, norme in evoluzione articolo per articolo - Dopo più di un mese non riesce a tradursi in decreto legge l’intesa del primo aprile tra Governo e Regioni - Continua il confronto tra Governo e Regioni sul Piano Casa. Non riesce a tradursi in decreto legge l’accordo del primo aprile che, attraverso semplificazioni inerenti alle materie di esclusiva competenza statale, dovrebbe modificare il Dpr 380/2001, Testo Unico dell’edilizia. Dopo l’intesa del mese scorso, il 3 aprile è stata indetta una riunione tecnica, rinviata al 6 aprile per la complessità dell’argomento. Accogliendo le proposte di emendamento avanzate da Anci e Regioni, ma soprattutto dopo il cambiamento di punto di vista sulla sicurezza, dovuto al terremoto abruzzese, il 7 aprile è stato diffuso un nuovo schema di DL, arricchito dagli articoli 2 e 7 su misure antisismiche e facilitazioni per l’acquisto della prima casa. Durante la riunione tecnica dello stesso giorno le Regioni hanno chiesto la modifica degli articoli 1,2,4 e 6, opponendo riserve di carattere politico sul 7. La nuova bozza, trasmessa il 16 aprile dopo l’esame delle proposte di Anci e Ministero dell’Ambiente, è stata analizzata il 21 aprile. La Conferenza Unificata, riunita mercoledì 29 aprile, ha fatto il punto della situazione sull’evoluzione seguita dal decreto, che si compone di 7 articoli, più uno che regola l’entrata in vigore del provvedimento. L’articolo 1 riporta tutte le attività di ”edilizia libera”, che possono essere svolte senza titolo abilitativo, semplificate attraverso il rilascio in via ordinaria del certificato di prevenzione incendi. Regioni ed Enti Locali hanno espresso perplessità sul mutamento di destinazione d’uso, ma data l’assenza di posizioni univoche la decisione sarà rimessa alla sede politica. Per quanto riguarda l’installazione di pannelli fotovoltaici, solari e termici è stato inserito nel testo un rimando al Decreto Legislativo 115/2008, che recepisce la Direttiva Europea 2006/32/CE sull’efficienza energetica. Durante l’analisi dell’articolo 2, che ha introdotto il rispetto delle misure antisismiche, gli enti locali hanno chiesto un tavolo di concertazione per il controllo e la vigilanza sulle costruzioni. L’articolo, inserito nella bozza dopo il terremoto abruzzese, stabilisce anche l’impossibilità di procedere agli aumenti volumetrici senza una certificazione del progettista che attesti il rispetto di tutte le misure antisismiche, la nullità delle compravendite di immobili nuovi o ristrutturati senza la certificazione di collaudo statico e l’anticipazione dell’entrata in vigore delle norme tecniche per le costruzioni. Per quanto concerne l’articolo 3, che prevede l’attuazione dei piani urbanistici attraverso sistemi perequativi, incentivanti e compensativi, è stato chiesto un livello di pianificazione sovracomunale. La perequazione è stata ideata per superare le diverse condizioni giuridico economiche tra proprietà immobiliari promuovendo l’equa distribuzione degli oneri per gli interventi di trasformazione degli assetti insediativi. Operazione possibile attraverso l’attribuzione di diritti edificatori sulle proprietà nelle quali sono stati realizzati interventi pubblici a seguito di un accordo tra il Comune e l’avente diritto. Nessuna perplessità sulle conferenze di servizi, tema dell’articolo 4, mentre per le semplificazioni relative al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, contenute nell’articolo 5, è stata proposta l’applicazione solo agli interventi che non alterano lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli edifici. Dopo una mediazione tra Governo e Regioni si è giunti a una proroga fino al 30 giugno 2010. Regioni e Anci, Associazione nazionale dei Comuni italiani, sono al lavoro per una riformulazione dell’articolo 6, che non corrisponderebbe alla volontà degli enti locali in materia di semplificazioni ambientali. Sarà decisa in sede politica la regolazione del Fondo per l’accesso al credito agevolato per l’acquisto della prima casa, novità introdotta con l’articolo 7, che ha sollevato dubbi di legittimità.