Paola Mammarella, www.edilportale.com, 20/4/2009, 20 aprile 2009
Piano Casa, rischi e opportunità visti dagli operatori - Recupero periferie, fascicolo di fabbricato e bonus sicurezza, allarme per gli interventi strutturali interni - Il Piano Casa può diventare uno strumento per la riqualificazione delle periferie
Piano Casa, rischi e opportunità visti dagli operatori - Recupero periferie, fascicolo di fabbricato e bonus sicurezza, allarme per gli interventi strutturali interni - Il Piano Casa può diventare uno strumento per la riqualificazione delle periferie. emerso durante il convegno ”Opera pubblica, opera d’arte” che si è tenuto a Roma Eur nella sede dell’Archivio di Stato. Per far sì che anche opere di edilizia sovvenzionata diventino parte di un patrimonio architettonico di pregio sarebbe necessario rivedere la logica del massimo ribasso, usata spesso negli appalti. Nella settimana in cui dovrebbe essere emanato il decreto legge governativo sul rilancio dell’edilizia, continuano le valutazioni sulle risposte che potrebbero derivare dal Piano Casa. Rilanciato per una maggiore sicurezza strutturale il fascicolo di fabbricato e il bollino di qualità sugli edifici. Istituito nel 2001 dal Comune, ma poi cancellato perché considerato inutile e costoso dal Tar, che aveva accolto il ricorso di Assoedilizia, il fascicolo può diventare una manifestazione di civiltà anche nelle aree urbane con scarso rischio sismico. L’Assessore ai Lavori Pubblici Fabrizio Ghera ha annunciato infatti la creazione di un ufficio per il controllo di edifici pubblici e opere di manutenzione. A fronte delle indagini sulle possibili irregolarità progettuali che stanno coinvolgendo gli edifici abruzzesi danneggiati dal sisma, il Ministro alla Funzione Pubblica Renato Brunetta richiama alla trasparenza, utile al rilancio e al mantenimento dell’efficienza di mercato. Necessari tempi certi di realizzazione, riduzione degli adempimenti burocratici, con maggiori controlli sui collaudi piuttosto che sulle carte, e coinvolgimento di cittadini ed enti locali nel flusso di informazioni e decisioni. Strumenti da accompagnare a conti correnti dedicati, accreditamento delle imprese, stazione unica appaltante, mappatura di inerti e cave, obbligo di fornire spiegazioni sulla clausola di esclusione e banche dati comuni. Dopo varie polemiche sui materiali più idonei da usare negli interventi edilizi, comprese la riqualificazione degli immobili e la ricostruzione post sisma, che dovrebbero allentare la tensione abitativa, emerge una cultura della manutenzione, espressa anche nel vertice tra Presidente dell’Ance Paolo Buzzetti, Governatore Gianni Chiodi e Sindaco de L’Aquila. Agli interventi di ripristino attraverso demolizioni o consolidamenti con criteri antisismici, si potrebbero sommare villaggi decentrati o ”new town”, che non devono ritenersi alternativi al recupero del patrimonio danneggiato. Su posizione diverse da quanti vedono nel Piano Casa un’occasione per la ripresa delle costruzioni si colloca l’allarme lanciato da Legambiente. Secondo l’associazione ambientalista la liberalizzazione degli interventi strutturali interni sarebbe pericolosa per la sicurezza e la stabilità degli edifici. Il responsabile di urbanistica Edoardo Zanchini sconsiglia tali semplificazioni dopo l’accertamento delle imperizie progettuali in un territorio caratterizzato da elevato rischio idrogeologico e sismico. Gli interventi liberi, cioè senza progetto, controlli e indicazione dell’impresa realizzatrice, potrebbero mettere a rischio l’incolumità delle persone. Nella bozza di decreto legge, che prima di approdare in Consiglio dei Ministri dovrà essere discussa dalla Conferenza Unificata, il comma b dell’articolo 1 liberalizza infatti le manutenzioni straordinarie all’interno delle singole unità immobiliari, nel rispetto delle norme di sicurezza, igiene, dimensionamento e rapporti aeroilluminanti, comprese quelle che comportano l’eliminazione, lo spostamento e la realizzazione di aperture e pareti divisorie interne che non costituiscano elementi strutturali, non comportino l’aumento delle unità immobiliari o che implichino l’incremento degli standard urbanistici. Allo studio anche un disegno di legge in base al quale entro un anno dall’entrata in vigore della norma il Governo è delegato ad adottare uno o più decreti legislativi per la compilazione di un unico testo normativo con i principi fondamentali in materia di attività edilizia, nel rispetto delle attribuzioni costituzionali delle regioni, e uno o più decreti legislativi per le modifiche al decreto legislativo 42/ 2004 in materia di paesaggio. Sui decreti dovranno pronunciarsi entro 30 giorni la Conferenza Unificata e gli organi parlamentari. Secondo Finco sull’onda emotiva del terremoto abruzzese sarebbero state eliminate dal testo attuale molte semplificazioni non inerenti alle norme antisismiche. Al contrario non sarebbe stato approfondito il tema della responsabilità degli operatori. A causa del comportamento illecito di molte imprese, che provoca un peggioramento della qualità, il provvedimento del Governo rischia di perdere la tempestività necessaria per avere effetto anticiclico. Approvare subito e in separata sede il provvedimento di demolizione e ricostruzione con premio di cubatura, da condizionare al risparmio energetico e alla normativa antisismica, sarebbe preferibile. Così come non limitare gli interventi agli immobili civili, includendo anche quelli a uso industriale e commerciale. All’inserimento di misure antisismiche urgenti nella bozza di DL, non avrebbero fatto seguito gli incentivi per gli adeguamenti antisismici, promessi da Berlusconi nel pre-Consiglio dei Ministri. Oltre al 55%, già erogato per gli interventi di efficienza energetica e estendibile a quelli per la sicurezza strutturale, sarebbe infatti allo studio un bonus ad-hoc del 50%. Il problema della sicurezza in tutta la filiera produttiva è stato invece recepito da Comamoter, gruppo di costruttori di macchine movimento terra dell’Unacoma aderenti a Confindustria, nella proposta di incentivi alle imprese che utilizzano macchine e attrezzature sicure. Per rendere fruibili i bonus l’Inail dovrebbe ridurre in maniera scalare gli importi dovuti dalle imprese edili per la voce sicurezza sul lavoro, qualora nei lavori di demolizione e ricostruzione vengano utilizzate macchine ed attrezzature da cantiere dotate di dispositivi che migliorino la sicurezza sul lavoro, oltre che le connesse prestazioni in tema di inquinamento acustico ed ambientale. Il livello di sicurezza delle macchine e delle attrezzature dovrà essere stabilito dall’Inail mediante la redazione di tabelle premiali riferite alle norme vigenti.