Paola Mammarella, www.edilportale.com, 8/4/2009, 8 aprile 2009
Piano casa, ancora uno stop - Slitta per il sisma l’emanazione del DL governativo, rimandata alla prossima settimana la liberalizzazione delle manutenzioni straordinarie - Rimandata alla prossima settimana l’emanazione del decreto legge governativo sul Piano Casa
Piano casa, ancora uno stop - Slitta per il sisma l’emanazione del DL governativo, rimandata alla prossima settimana la liberalizzazione delle manutenzioni straordinarie - Rimandata alla prossima settimana l’emanazione del decreto legge governativo sul Piano Casa. Il Governo, che aveva assicurato la semplificazione delle procedure di autorizzazione entro questa settimana, ha dovuto far slittare il provvedimento a causa del sovraccarico di lavoro dovuto alle riunioni straordinarie per la catastrofe ambientale del terremoto abruzzese. L’Esecutivo ha accettato la richiesta di tempi supplementari per le riflessioni, avanzata dagli enti locali durante la Conferenza Unificata di ieri. Il confronto finale si svolgerà su diversi argomenti: Normativa antisismica: gli effetti del sisma coinvolgeranno probabilmente anche il contenuto delle norme statali e regionali, attese da professionisti e proprietari per la presentazione dei progetti di aumento volumetrico. In occasione dell’accordo siglato il primo aprile le Regioni avevano proposto la semplificazione delle autorizzazioni per la costruzione in zone a rischio sismico, passando dal controllo preventivo e generalizzato su tutti gli interventi a un sistema di controlli a campione sull’applicazione della normativa tecnica. Nelle leggi da approvare rientreranno molto probabilmente le misure antisismiche, con incentivi per gli adeguamenti. Autorizzazioni paesaggistiche: le Regioni hanno chiesto anche di confermare fino al 2011 il sistema attualmente in vigore, in cui il parere delle soprintendenze rientra in un iter autorizzatorio più ampio a cura degli enti locali. Nella bozza di decreto invece le soprintendenze hanno a disposizione un termine perentorio di 60 giorni per esprimere in Conferenza di servizi il proprio parere sugli interventi riguardanti opere di particolare complessità. Liberalizzazioni: Il DL darà totale via libera alle manutenzioni straordinarie, ma anche ai cambi di destinazione d’uso senza opere edilizie e all’installazione di pannelli fotovoltaici senza serbatoio di accumulo. Non sarà più necessario il permesso di costruire, ex licenza edilizia, ma solo se gli interventi non comportano lo spostamento di elementi strutturali o l’aumento del carico urbanistico. Tra gli interventi liberalizzati rientrano anche i movimenti di terra pertinenti all’esercizio dell’attività agricola, il deposito temporaneo di materiali e merci a cielo aperto a patto che non si tratti di rifiuti, opere caratterizzate da precarietà strutturale e funzionale, serre mobili senza muratura, pavimentazione e finitura degli spazi interni anche per le aree di sosta, arredi urbani e aree ludiche senza scopo di lucro, installazione di serbatoi gpl fino a 13mc. Via libera allo spostamento o alla realizzazione di pareti interne non strutturali, ai soppalchi e all’acquisto di una stanza dal proprietario vicino, accorpandola alla propria unità immobiliare. Interventi ammissibili: Saranno le leggi regionali a fare chiarezza sulla portata del Piano Casa. Le norme locali, che potranno privilegiare gli aumenti di cubatura o l’housing sociale, avranno la facoltà di superare i limiti fissati dall’accordo Governo – Regioni. Nel frattempo si potrà fare riferimento al Codice Civile, che prevede una distanza minima di 3 metri tra costruzioni non unite o aderenti. Secondo il Codice non possono essere costruiti balconi, terrazze, lastrici o aperte vedute dirette verso la proprietà del vicino a una distanza inferiore a 1,5 metri. Ogni intervento dovrà tenere conto del possibili pregiudizio arrecato ai terzi. Detrazioni fiscali: Analizzato il bonus del 55%, concesso agli interventi di riqualificazione energetica,coibentazione, installazione di pannelli solari e sostituzione degli impianti di climatizzazione con caldaie a condensazione, di cui possono usufruire gli ampliamenti di locali esistenti, ma non le addizioni volumetriche distaccate dagli edifici. Confronto anche sul 36%, ammesso per le opere di recupero sugli edifici residenziali esistenti, la realizzazione di autorimesse e posti auto, l’acquisto da imprese di unità residenziali comprese in immobili in cui sono stati effettuati interventi di restauro e risanamento. La detrazione non si applica agli immobili industriali. Qualche perplessità sorge per gli incrementi di volumetria degli edifici esistenti, perché allo stato attuale può usufruire del beneficio chi non ha edificato per tutti i volumi per i quali aveva in precedenza ottenuto il permesso di costruire.