a. di., ཿIl Sole-24 Ore 11/6/2009;, 11 giugno 2009
LE INCERTE TRACCE DELLA SCATOLA NERA
Quando i resti di un velivolo scompaiono al largo in acqua – che nel caso di impatto a forte velocità ha consistenza superiore al cemento armato – il monopolio della ricerca è nelle prime fasi dei militari, unici dotati di mezzi capaci di effettuare le ricerche per giorni a centinaia di chilometri dalle coste. Ma le difficoltà ci sarebbero anche lungo la costa: per il volo 990 della Egypt Air, caduto nel 1999 davanti al Massachusetts in 76 metri d’acqua ci vollero cinque mesi per localizzare il secondo moto-re staccatosi dall’ala, mentre per il volo 111 della Swissair caduto nel 1998 davanti a Nova Scotia in Canada, in 54 metri d’acqua,ci vollero nove giorni per trovare la scatola nera.
Gli aerei di linea sono equipaggiati con un trasmettitore d’emergenza automatico che segnala alla rete di satelliti Cospas- Sarsat l’ultima posizione nota. Ottimo sulla terra emersa, diventa quasi inutile in acqua perché i liquidi sono opachi alle onde radio. Ci sono anche segnalatori sonar d’emergenza, che però hanno una portata di meno di cinque chilometri: inutile dove il mare è profondo dieci o dodici chilometri.
Il vero obiettivo delle ricerche è capire cosa sia successo all’aereorecuperando le scatole nere. Queste hanno uno scopo fondamentale: gli aerei di linea sono molto più sicuri da quando è possibile conoscere e quindi correggere le cause degli incidenti. Negli elicotteri, dove ad esempio non è obbligatoria la scatola nera, la sicurezza viene considerata elevata ma inferiore a quella dei voli di linea.
Le scatole nere per essere più visibili sono in realtà colorate e di due tipi: una registra le conversazioni che si svolgono in cabina tra i piloti e l’altra registra la telemetria dei sistemi di bordo. Alcuni sistemi trasmettono automaticamente a terra, a scopo di manutenzione, informazioni in tempo reale sul loro stato e in prospettiva la mole di dati trasmessi via radio aumenterà, ma non è immaginabile che questa "scatola nera a distanza" possa diventare la regola per la sicurezza dei circa 26mila aerei di linea oggi esistenti. Dai resti delle scatole nere si estraggono i dati che, insieme alle altre informazioni, consentono agli esperti di ricostruire cosa sia avvenuto e soprattutto perché.