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 2009  giugno 10 Mercoledì calendario

AIR FRANCE RISPARMIA SUL CARBURANTE"


Alla fine hanno avuto la meglio loro. A poco più di una settimana dal disastro del volo Rio-Parigi, costato la vita a 228 persone, l’Air France ha accettato la pressante richiesta dei suoi piloti, cioè sostituire i sensori di velocità su tutti i gli Airbus A330 e A340 in dotazione, considerati una delle possibili cause dell’incidente. « la prima buona notizia» commenta uno dei familiari delle vittime brasiliane «perché questo disastro sia almeno servito a evitarne altri in futuro». L’annuncio è stato dato da Erick Derivry, portavoce del sindacato dei piloti Snpl. «A partire da oggi - ha spiegato - tutti gli aerei saranno modificati, anche se questo comporterà dei ritardi».
La scelta di Air France di correre ai ripari placa la rabbia dei dipendenti dell’azienda dal momento che una nota interna destinata ai piloti in data 6 novembre 2008, secondo la denuncia del sindacato di categoria, già rivelava che l’Air France fosse al corrente di «un numero significativo di incidenti» a questi strumenti di misurazione. A tutto questo si somma la denuncia pubblicata dal settimanale brasiliano Istoé di Don Eudes di Orléans e Bragança, cugino del discendente dell’ultimo imperatore Pedro II, Pedro Luiz de Orleans morto nel disastro aereo. Di professione pilota ha rivelato alcuni retroscena del mestiere che potrebbero aver pesato nel disastro: «Air France fa i piani di volo più economici che esistano per risparmiare carburante. Quei piloti che, in caso di tempesta evidenziata dal radar, cambino piano sono costretti poi a renderne conto all’azienda». Nel frattempo altre compagnie aeree hanno annunciato di aver intenzione di sostituire gli indicatori di velocità. Oltre all’Alitalia anche Swissair. Perfino l’aereo presidenziale di Lula è in manutenzione per sostituire i suoi sensori di velocità, come consigliato dallo stesso consorzio europeo.
La notizia della decisione di Air France è andata ad aggiungersi ad una giornata densa di emozioni per i familiari delle 228 vittime. Nonostante le difficoltà legate al maltempo sono infatti sbarcati nell’isola di Fernando de Noronha i primi 16 corpi ritrovati in mare sui 41 recuperati sino a ieri sera, come annunciato dal portavoce dell’Areonautica brasiliana, il tenente colonnello Henry Munhoz. Prossima destinazione per loro, dopo le prime perizie, è l’Istituto di medicina legale di Recife. Grazie all’intervento congiunto di polizia federale brasiliana, francese e Interpol è stato completato il prelievo di materiale genetico dei familiari delle vittime necessario per l’identificazione. Operazione questa che eviterà a chi si trova in Europa di dover venire in Brasile, come già aveva annunciato il nostro console a Recife Francesco Piccione in relazione alle vittime italiane. Le operazioni di recupero, intanto, continuano. L’obiettivo resta comunque quello di dare un nome ai corpi via via che verranno recuperati.
Tema questo su cui in Brasile si stanno già scatenando polemiche. Secondo alcuni esperti dell’IGP, l’Istituto generale di perizie legali do Rio Grande do Sul, uno dei più importanti del paese, il riconoscimento potrebbe non essere così facile. La presenza, infatti, di numerosi microorganismi in acqua e la lunga esposizione dei corpi potrebbe secondo loro aver compromesso del tutto il materiale genetico dei cadaveri. A confondere ancora di più la situazione per i familiari delle vittime ci si è messa, poi, anche la legge brasiliana per la quale finché non si trova il corpo la persona non può essere dichiarata morta. Si può certo fare appello alla dichiarazione di morte presunta che però, nel caso delle vittime del volo AF447 arriverà solo a ricerche in mare ultimate. Il che sta creando problemi seri ai familiari, dal congelamento dei conti bancari a quello delle pensioni, alle polizze sanitarie da pagare perché le persone ancora non risultano morte. per questo che tutti insieme hanno chiesto al ministro della giustizia Tarso Genro che il governo li aiuti ad uscire da questa impasse. Domani, intanto, è atteso il sottomarino nucleare francese Emeraude equipaggiato con sonar ad alta precisione che si spera serviranno a trovare la scatola nera dell’AF 447, l’unico resto in grado di fare luce, forse, sulle vere cause della tragedia. Tanto più che secondo il sito del settimanale L’Express il servizio d’informazione francese avrebbe individuato nella lista dei passeggeri due nomi che corrisponderebbero a quelli di due persone note per il loro legame con il terrorismo islamico. Intanto ieri notte un airbus 340-300 dell’Air China, proveniente da Milano e diretto a Pechino in Cina con 155 passeggeri, ha dovuto eseguire un atterraggio in emergenza nell’aeroporto di Mosca per un problema a uno dei motori.