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 2009  giugno 10 Mercoledì calendario

MATRIMONI LOW COST



Ultima moda in tempo di crisi: comprare su Internet, usato, l’abito da sposa.

L’americana Josie Daga, dopo essersi sposata, cercò in ogni modo di vendere il suo abito all’asta. Fuggita da eBay per non dar via il vestito a pochi dollari, scappata anche da Craiglist, dove l’offerta arrivava a 200 dollari contro un prezzo originale di oltre 3 mila, la signora decise di creare un negozio online in cui vendere abiti da sposa. Registrato il dominio Pre Owned Weddding Dresses iniziò proprio con il suo abito, che riuscì a piazzare a 800 dollari. Dopo il suo arrivarono quelli di amiche e conoscenti, fino a creare in pochi anni la bottega virtuale più cliccata di abiti da sposa. Oggi il sito offre un catalogo di oltre 2 mila abiti e le clienti, grazie agli sponsor e alla raccolta pubblicitaria, possono partecipare a un concorso che regala la luna di miele.
Sul sito tuttoperlasposa.it c’è una sezione di abiti che hanno sfilato, proposti a basso prezzo. Il sito eforpeople.com propone vestiti donati, i cui proventi vanno in beneficenza. Altra moda recente, il noleggio dell’abito da sposa: sul web numerosi atelier offrono anche la possibilità di piccoli ritocchi, per rendere il vestito ”su misura” della cliente.

Oltre agli abiti usati, pullulano in rete i consigli per chi vuole festeggiare il giorno delle nozze con un budget ridotto. Sui fiori: scegliete un fioraio all’ingrosso, e fiori di stagione; alle damigelle date un fiore per una e non un mazzetto. Le foto: chiedete ad amici e parenti di donarvi gli scatti migliori, e create un album di nozze «collaborativo». Partecipazioni: mandate gli inviti via e-mail, a chi potete. Rivevimento: scegliete un agriturismo o il pranzo a sacco in un parco; se al ricevimento non volete proprio rinunciare sposatevi in un giorno infrasettimanale, che costa decisamente meno, e non cadete nella tentazione dell’open bar, ma date a tutti una o due consumazioni gratuite.

Mesi preferiti dagli italiani per sposarsi: giugno, luglio e settembre (fonte: Istat).

Secondo la Federconsumatori, quest’anno sposarsi costa il 6% in più rispetto al 2008. Per un matrimonio tradizionale, con circa 100 invitati, comprensivo di inviti, foto, musica, fedi, auto, abiti da sposa e accessori, allestimenti floreali, ricevimento e viaggio di nozze si spendono da 31.720 euro a 50.840 euro. L’anno scorso il costo oscillava tra i 27.390 euro e i 47.910 euro (nel 2001, sposarsi costava 20 mila euro).

Federconsumatori ha calcolato che il rialzo più forte riguarda il ricevimento, pranzo o cena che sia: rispetto al 2008 si paga il 13% in più (fino a 17 mila euro). Sale del 12% il prezzo dei fiori (l’allestimento della chiesa, l’addobbo per il ricevimento) e in particolare è diventato quasi un lusso il tradizionale bouquet, che quest’anno costa il 20% in più (fino a 600 euro). Il vestito della sposa viene il 10% in più (fino a 5.500 euro) e sono più cari anche scarpe, trucco e acconciatura. Per l’abito dello sposo i prezzi sono lievitati del 4,7% (fino a 2.120 euro). Un forte rialzo (+12%) ha toccato anche le bomboniere (fino a 2.800 euro per 100 invitati) e le fedi nuziali, (+ 10%, fino a 1.100 euro). Non tutto, però, è più salato rispetto al 2008: l’album tradizionale con le foto della nozze costa il 15% in meno (in media 2.700 euro per 100 invitati), in ribasso anche le riprese video, (- 13%, in media 1.200 euro). Altre voci tipiche - ad esempio il prezzo per l’affitto della sala - non hanno subito variazioni.

«Spettano alla famiglia della sposa: il corredo per la casa e quello personale; bomboniere e confetti; partecipazioni; abito da sposa; addobbi floreali; auto per amici e parenti; fotografie; rinfreschi. Spettano allo sposo: le fedi; il bouquet per la sposa; i fiori per testimoni e padri degli sposi; l’auto degli sposi; il viaggio di nozze; la casa coniugale (acquisto o affitto e arredamento)» (Micol Fontana, "Vivere con eleganza in ogni occasione", Piemme).

Organizzare un matrimonio porta via a una coppia 600 ore. «Se fosse un lavoro impiegatizio sarebbero due mesi» (Tiziana Lucioli, presidente dell’Associazione Italiana Organizzatori Matrimoni).

In Italia a wedding planners (organizzatori di matrimoni) sono all’incirca 150 (quasi tutte donne). Tariffe: da 600 a 2 mila euro.

Nel 2007 sono stati celebrati 250.360 matrimoni (4,2 ogni mille abitanti). Rispetto al 2006 si osserva un lieve aumento: 4.368 matrimoni in più, di cui 3.144 sono primi matrimoni. Si tratta di un’oscillazione che però non permette di ipotizzare un’inversione di tendenza nella diminuzione delle nozze in atto dal 1972, anno in cui sono stati celebrati quasi 419 mila matrimoni (7,7 nozze per mille abitanti). A diminuire sono soprattutto i primi matrimoni: sono passati da quasi 392 mila nel 1972 (il 93,5% del totale) a 217.290 nel 2007 (86,7%). Le seconde nozze nel 2007 sono state 33.070 nel 2007 contro i 31.846 dell’anno precedente e rappresentano il 13,2% del numero complessivo delle nozze celebrate. Per quanto riguarda le unioni celebrate con rito civile si è passati dagli 83.628 del 2006 agli 86.639 del 2007. Le nozze civili, che rappresentano il 34,6% del totale, in 15 anni sono aumentate del 50% (dati Istat).

Nel 2007 i matrimoni in cui almeno uno degli sposi era straniero sono stati 34.559 (il 13,8% del totale dei matrimoni) (dati Istat).

Gli italiani, per sposarsi senza spendere un occhio della testa, cominciano a rivolgersi alle agenzie matrimoniali cinesi. Per esempio quelle della zona Sarpi, la Chinatown milanese, per poco più di 1.400 euro offrono book fotografico, giro in limousine, bouquet, dvd della festa e vestiti di entrambi gli sposi. Raccontano alla Riyueyingshi: «Le coppie italocinesi sono sempre di più. Così come gli italiani, che, incuriositi, si fermano a chiedere informazioni».


Il prezzo dell’abito da sposa varia notevolmente a seconda che si tratti di un abito "tradizionale" (il classico abito "da sposa") o di un più economico abito elegante. Nel primo caso, preferito nella quasi totalità dei matrimoni religiosi e nel 40% di quelli civili, il costo va dai 2.000 euro dell’abito artigianale ai 3.500 dell’abito confezionato o semi-confezionato, mentre la spesa per un abito non tradizionale si aggira mediamente attorno ai 1.200 euro.

L’abito da sposa più costoso del mondo, realizzato nel 2007, da Lorenzo Riva, per una principessa indonesiana: corpino di pizzo macramé tutto ricoperto da 300 diamanti Leo cut (i più famosi perché hanno 66 faccette, 8 in più rispetto a quelli tradizionali), gonna a pieghe in georgette color panna, inserti di chiffon e maniche a volant. Prezzo: 2 milioni e 300 mila euro.

«La sposa nel 2009 può permettersi di scegliere qualsiasi genere e stile di abito, anche se l’abito pomposo settecentesco non attrae più. Le preferenze vanno soprattutto su qualcosa che sia riutilizzabile dopo: un tailleur o un completo giacca pantalone». Lei che abito da sposa vorrebbe per se stessa? «Uno semplice, ma prezioso. Comunque speciale, visto che il giorno
delle nozze deve restare unico. Bianco, di rigore. Con le spalline, un leggero strascico e un corpetto ricco di cristalli Swarovski» (Alessandra Moschillo del marchio Richmond).

«Non si dovrebbero portare gioielli con l’abito nuziale: niente collane per lasciare il collo nudo, senza spezzarne la linea dallo scollo dell’abito alla nuca; niente spille che appesantiscono l’abito e niente anelli, perché la fede deve spiccare. Se la sposa desidera portare l’anello di fidanzamento, lo potrà fare al ricevimento: la soluzione più semplice è che la madre o una sorella della sposa lo portino nella borsetta. I soli gioielli ammessi sono orecchini molto piccoli con una perla o un brillantino, che danno luce al viso» (Micol Fontana, "Vivere con eleganza in ogni occasione", Piemme).


Qual è il matrimonio che va di moda? Il più possibile importante o minimal? «I gusti degli sposi sono tanti. Oggi i gusti devono fare i conti con il fenomeno crisi, perciò bisogna cercare un equilibrio tra il desiderio e il fattibile. Vero è che il giorno del matrimonio viene solo una volta nella vita, di conseguenza devono combinarsi più fattori. A mio avviso il matrimonio più contemporaneo è quello minimal chic; pochi invitati, chiesa piccola ma ricercata, rinfreschi in posti esclusivi con tanta magia, emozione e gusto» (lo stilista Carlo Pignatelli).

Il dicembre scorso il pugile Clemente Russo ha sposato nell’abbazia di San Gennaro a Cervinara (Avellino) la judoka Laura Maddaloni. Gli abiti di entrambi sono stati disegnati dal napoletano Gianni Molaro che aveva annunciato: «Sarà un matrimonio molto chic, all’insegna della luminosità ed energia». Lo sposo indossava una camicia dorata sotto un frac bianco sormontato da una vistosa stola di pelliccia candida, in testa aveva un cilindro pure bianco, tra le mani uno scettro col pomello tutto d’oro. La sposa sfoggiava un lungo abito bianco punteggiato di decorazioni dorate con scollatura generosissima e enormi buchi trasparenti sotto al petto e sulle cosce. Qualche commento raccolto su daveblog.net: «Urca! e se era un matrimonio tamarro come li vestiva?»; «Su di lui sorvoliamo...lei pare la Regina Bianca di Fantaghirò»; «Ma dai, hanno chiaramente puntato sull’understatement... lei non ha neanche la corona in testa...»; «Lo stilista di lei è Franco Trentalance?». Prezzo della cerimonia (con 170 invitati): 20 mila euro circa.

Durata del banchetto di nozze di Bonifacio di Canossa e Beatrice di Lorena, XII secolo: tre mesi, durante i quali le spezie, anziché tritate al mortaio, furono macinate ai mulini.

«E’ importante che la sposa non rinunci alla sua eleganza quando è in casa. Non deve farsi vedere dal marito in bigodini e crema nutriente sulla faccia, ma neanche in vestaglia e pantofole, accettabili solo appena alzate. La soluzione è scegliere un abito da casa elegante, femminile e comodo, che si può ispirare agli abiti arabi o cinesi. Ai piedi pantofoline eleganti con un tacco leggerissimo» (Micol Fontana, "Vivere con eleganza in ogni occasione", Piemme).

Tra le formule con cui in passato un giapponese chiedeva la mano della moglie: «Mi puoi lavare le mutande?».