Financial Times, 10 giugno 2009, 10 giugno 2009
La cosa migliore per l’industria europea sarebbe stata il fallimento di Opel. Lo spiega un’analisi della divisione automotive di PricewaterhouseCoopers: quest’anno l’Unione europea produrrà 14,6 milioni di auto, quando la produzione potenziale è di 21,7 milioni
La cosa migliore per l’industria europea sarebbe stata il fallimento di Opel. Lo spiega un’analisi della divisione automotive di PricewaterhouseCoopers: quest’anno l’Unione europea produrrà 14,6 milioni di auto, quando la produzione potenziale è di 21,7 milioni. Uno stabilimento in media fa 300mila auto all’anno. Vuol dire che ci sono 23 fabbriche (e 50mila lavoratori) di troppo in Europa. Ma questo è un anno di crisi. PwC cita allora il 2012. Prevede per quell’anno un eccesso di capacità di 5,3 milioni di veicoli, che vuol dire un utilizzo medio degli impianti del 76%, contro l’80% considerato come quota minima per fare utili. Eliminare i 2 milioni di veicoli prodotti da Opel, invece, garantirebbe all’auto europea di restare sopra la soglia dell’80%.