varie, 9 giugno 2009
Oliviero B., 63 anni. Milanese, separato, un figlio trentottenne che non vedeva da vent’anni e un fratello, «orgoglioso, riservato», negli ultimi tempi assai depresso perché aveva perso il lavoro e non riusciva a trovarne un altro, i pochi soldi che guadagnava se li giocava al lotto sognando una vincita che gli avrebbe cambiato la vita e qualche giorno fa aveva ricevuto lo sfratto
Oliviero B., 63 anni. Milanese, separato, un figlio trentottenne che non vedeva da vent’anni e un fratello, «orgoglioso, riservato», negli ultimi tempi assai depresso perché aveva perso il lavoro e non riusciva a trovarne un altro, i pochi soldi che guadagnava se li giocava al lotto sognando una vincita che gli avrebbe cambiato la vita e qualche giorno fa aveva ricevuto lo sfratto. Lunedì 8 giugno mise in ordine il suo appartamento, lasciò un biglietto sul tavolo («Vorrei essere cremato se non è di troppo disturbo. Il mio cuore è quello di un giovanotto e vorrei donarlo») salì sulla terrazza del palazzo, appoggiò uno sgabello davanti al muretto, e si lanciò nel vuoto. Volo di cinque piani. Verso l’una di notte di lunedì 8 giugno in un appartamento in via Velletri 1, nel quartiere Bovisa di Milano.