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 2009  giugno 09 Martedì calendario

RIDERE LA SCIMMIA SORRISE PRIMA DELL’UOMO


La prima risata risuonò in una foresta africana sedici milioni di anni fa. Cosa ci fosse da essere allegri quel giorno resterà per sempre un mistero. Di certo però a ridere per primi non furono gli uomini, ma i loro antenati primati. Come conferma uno studio pubblicato su Current Biology, quando mostrano i denti e soffiano corrugando le guance, le scimmie esprimono felicità e gioia di stare insieme, esattamente come noi. E visto che percorrendo a ritroso la storia evolutiva di oranghi, gorilla e scimpanzé, si finisce in una foresta africana di 10-16 milioni di anni fa, proprio quello dev´essere stato lo scenario del primo scoppio di ilarità.
Alla conclusione, la primatologa Davila Ross dell´università di Portsmouth, è arrivata dopo aver fatto il solletico sul collo, sotto i piedi e le ascelle a 22 esemplari di 4 specie diverse di primati e a tre cuccioli d´uomo. Dopo aver registrato più di 800 risate diverse, ha confrontato i suoni emessi da oranghi, gorilla, scimpanzé, bonobo e bambini e li ha posizionati lungo una linea che rappresenta la storia delle varie specie. A specie vicine dal punto di vista evolutivo, ha notato, corrispondono modi di ridere simili. Specie distanti dal punto di vista evolutivo esprimono invece la loro ilarità con suoni e gesti meno sovrapponibili.
Il fatto che l´albero genealogico della risata coincida con quello dell´evoluzione, indica secondo i ricercatori inglesi che sghignazzare è un costume legato alla nostra storia da molti milioni di anni. Ma vuol dire anche che il fenomeno è più antico dell´uomo, e non esiste soluzione di continuità fra il nostro modo di esprimere allegria e quello degli altri primati. «In effetti, basta guardarli per capire che dietro alle loro espressioni facciali c´è il riso» dice Elisabetta Visalberghi, primatologa e dirigente di ricerca del Consiglio nazionale delle ricerche. «Gli scimpanzé sono capaci di ridere anche da soli, mentre si rotolano. Ma tutte le altre scimmie hanno bisogno di essere in compagnia e in un contesto di gioco. Fra loro, a differenza degli umani, il riso non è contagioso. Ma il fenomeno riguarda sia i cuccioli che gli adulti e dall´espressione facciale si intuisce chiaramente che nasce da un sentimento di allegria e dalla voglia di giocare».
Anche se il ridere umano e quello dei primati ha le stesse radici, secondo Davila Ross, negli ultimi cinque milioni di anni l´evoluzione ha portato rapidamente la nostra specie a sviluppare un suono più ritmato e composto rispetto a quello delle scimmie. Negli uomini la vibrazione delle corde vocali avviene a frequenze e ritmi più regolari rispetto a gorilla, oranghi e scimpanzé. I nostri cugini in un salotto buono darebbero l´impressione di essere davvero sguaiati con i loro suoni simili a grugniti. Mentre la nostra specie ride solo espirando, le scimmie riescono a farlo anche mentre ingoiano aria, dando al loro sghignazzare un ritmo sincopato e ansimante.
Ma se fare il solletico a un cucciolo di scimmia dà vita a esperimenti scientifici pieni di allegria, meno agevole sarà proseguire la linea di ricerca intrapresa alla Washington State University da Jaak Panksepp. Il ricercatore americano ha infatti scoperto che anche i topi ridono quando giocano o vengono solleticati. Il loro squittio di ilarità è troppo acuto per essere percepito dal nostro orecchio, ma conferma che l´esperienza del ridere andrebbe ben oltre la famiglia di uomini e scimmie e nascerebbe da un circuito ancestrale del cervello. La scoperta, potrebbe aprire le porte poi a nuovi studi sul senso dell´umorismo di topi, primati e altri animali.