Alessandra Mangiarotti, Corriere della sera 9/6/2009, 9 giugno 2009
AIRBUS, TROVATA LA CODA: «VICINI ALLA VERITA’»
Nell’area anche le scatole nere. Il presidente Lula: riporteremo a terra tutti i corpi
MILANO – A ottocento chilometri dall’isola Fernando di Norohna ieri sono stati recuperati altri corpi, il bilancio sale così a ventiquattro, e insieme il timone dell’Airbus 330 di Air France: «Un ritrovamento importante per svelare il mistero – ha comunicato un portavoce della Marina brasiliana ”: le scatole nere sono collocate proprio sotto i piani di coda e non dovrebbero essere lontane dalla zona in cui è stato ripescato il timone ». Nel mondo, invece, divampa la polemica sui sensori di volo che registrano le velocità di A330 e A340: a Parigi è botta-risposta tra Air France e Airbus, mentre alcuni piloti hanno minacciato di restare a terra fino a quando la compagnia non avrà sostituito i misuratori finiti sotto accusa («almeno due dei tre presenti su ogni aereo»); a Kuala Lumpur (dove è in corso il vertice dell’associazione internazionale del trasporto aereo Iata) alcune compagnie che hanno Airbus 330 in flotta hanno chiesto chiarimenti e sollecitato la società costruttrice a fornire orientamenti prima di realizzare modifiche agli equipaggiamenti. Modifiche apportate da Alitalia dopo un bollettino di servizio ricevuto da Airbus già nel marzo 2006.
Il presidente Luiz Lula da Silva ieri ha affermato che l’obiettivo del Brasile «è di cercare di trovare tutti i corpi»: «Sappiamo quel che significa per una famiglia che ha perso un proprio caro». Ma insieme ai corpi, il cui riconoscimento avverrà attraverso le fotografie richieste ai parenti e l’analisi del Dna, sono state trovate «decine di componenti strutturali». «Navighiamo su un mare di resti», ha dichiarato un membro dell’equipaggio della fregata Constituicao.
Tra i più importanti recuperati lo stabilizzatore di coda dove si trova il timone. «Importante perché a questo punto la possibilità di recuperare le scatole nere è maggiore» spiega Arturo Radini, esperto di inchieste su incidenti aerei. «Francesi e americani hanno i mezzi per farlo». E poi importante perché uno dei messaggi automatici di avaria inviati dal volo 447 indica un guasto al timone. «L’esame potrà anche aiutare i periti – ha affermato Ronaldo Jenkins, direttore tecnico del Sindacato delle aziende di trasporto aereo brasiliane – a identificare la rottura che si è verificata e a che tipo di sollecitazioni l’Airbus è stato sottoposto nella fase finale del volo ». Il primo dato che emerge dall’osservazione del timone – integro, senza segni di incendio – è che l’aereo non avrebbe subito un’esplosione.
Le indagini si concentrano dunque sull’ipotesi che il jet si sia trovato a dover affrontare una serie di gravi guasti tecnici. Tra questi quello ai sensori di velocità. Airbus aveva invitato tutti i clienti a sostituirli dal settembre 2007. E Air France, in una nota del 6 novembre 2008 ai suoi piloti, aveva avvertito: «Un numero significativo d’incidenti legati ad anomalie anemometriche sono avvenute sui nostri A330 e A340». La sostituzione è stata però avviata dalla compagnia solo 5 settimane prima dell’incidente. «Le raccomandazioni» del costruttore lasciano «piena libertà all’operatore », ha comunicato. E i sindacati: «Troppo tardi».
Alitalia quel bollettino di Airbus l’ha ricevuto nel 2006 e ha sostituito i sensori su tutti i suoi 42 A320. «I due A330, entrati in flotta lo scorso anno a Air One e passati poi ad Alitalia, erano già equipaggiati con i nuovi rilevatori», ha fatto sapere la compagnia. Us Airways ha invece cominciato a cambiarli ora: «Per eccesso di precauzione ». Ma dall’ente dell’aviazione civile (Enac) e dall’Agenzia sicurezza volo (Ansv) arriva cautela: «Nel caso in cui l’ufficio d’inchiesta francese (Bea) dovesse riscontrare pericoli per la sicurezza emanerebbe subito, attraverso l’ente Ue competente (Easa) una raccomandazione vincolante ». Più passano i giorni, però, e più è forte la convinzione che quei sensori non siano la principale causa della tragedia. E anche lo scontro Air France- Airbus andrebbe oltre. Non sono pochi i piloti, rivelano fonti dei sindacati Alter e Snpl, a credere che le informazioni finora rese note non siano tutte quelle disponibili: le scatole nere di terra avrebbero registrato più dei 24 messaggi resi noti.