Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  giugno 09 Martedì calendario

Elkann vuole tagliare il 30% della Stampa - Aria di ristrutturazione a Torino. Fiat ha deciso: il business editoriale va rivisto radicalmente

Elkann vuole tagliare il 30% della Stampa - Aria di ristrutturazione a Torino. Fiat ha deciso: il business editoriale va rivisto radicalmente. Dai vertici di Itedi, società che controlla la Editrice La Stampa, è arrivato così l’input al neodirettore Mario Calabresi e ai rappresentanti sindacali dell’importante quotidiano piemontese: entro il 2011 verrà tagliato il 30% dell’organico redazionale e nel frattempo verrà chiesto lo stato di crisi. L’orientamento della società presieduta da John Elkann si spiega con il fatto che il fatturato pubblicitario è calato del 30% in questa prima parte di 2009 e la crisi, ripetono a Torino in questi giorni, va affrontata in tempi rapidi. Così la casa editrice guidata dal direttore generale Flavio Vanetti ha messo a punto un piano che prevede il prepensionamento di 60 giornalisti su un totale di 228 (17 avrebbero già accettato) e l’uscita anticipata anche di 76 poligrafici, quasi un terzo di quelli attualmente in organico. allo studio anche una profonda riorganizzazione che potrebbe portare a una riduzione della foliazione de La Stampa. Non è prevista invece alcuna chiusura delle redazioni locali in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Così come non subiranno un ridimensionamento le sedi di Milano e Roma. Intanto il direttore Calabresi è chiamato a sfruttare appieno le possibili sinergie tra carta stampata e internet. Il piano di ridimensionamento strutturale sarà presentato per la prima volta venerdì al comitato di redazione del giornale piemontese e il cdr dovrà poi pronunciarsi dopo aver ascoltato le esigenze dei colleghi della redazione. I rappresentanti sindacali fin da ora stanno spingendo per vedere applicate alcune condizioni indispensabili per non arrivare alla rottura e all’eventuale sciopero, sulla falsariga di quanto avvenuto al Corriere della Sera. I giornalisti, in particolare, chiedono all’azienda lo sviluppo delle attività editoriali, la sostituzione delle figure-chiave che dovessero essere oggetto dei prepensionamenti e il ricorso all’esodo volontario dei dipendenti.